Piccoli lascia la segreteria della dc Forlani candidato alla successione di Fausto De Luca

Piccoli lascia la segreteria della dc Forlani candidato alla successione Dopo lo scioglimento della corrente "dorotea,, Piccoli lascia la segreteria della dc Forlani candidato alla successione Un comunicato avverte che sarà convocato il Consiglio nazionale democristiano «per un ampio dibattito che dovrà portare al nuovo assetto del partito» - Per ora Forlani sembra appoggiato dal suo gruppo (fanfaniani), dai seguaci di Piccoli e Rumor, dagli amici di Taviani e dalla sinistra di Base (Nostro servizio particolare) Roma, 21 ottobre. L'on. Flaminio Piccoli ha deciso di dimettersi da segretario politico della de in seguito alla dissoluzione, avvenuta ieri, della corrente dorotea (« Impegno democratico»). Si profila per la successione la candidatura dell'on. Arnaldo Forlani (della corrente fanfaniana), attualmente ministro senza portafoglio nel governo Rumor. La candidatura di Forlani, una volta annunciata, sarebbe appoggiata dallo stesso Piccoli. Lo precisa stasera, in forma ufficiosa, la segreteria de dando l'annuncio che «1 recenti sviluppi del chiarimento politico nella de rendono superflua la prevista convocazione della direzione mentre si impone la riunione del Consiglio nazionale». In questa sede « i temi del partito saranno oggetto di un ampio dibattito che dovrà portare al nuovo assetto della de», cioè alla formazione di una maggioranza. Piccoli ha chiesto al presidente del Consiglio nazionale, Zaccagnini, di procedere alla convocazione. La riunione è prevista per la prossima settimana. Richieste ielle sinistre Il nucleo-base della maggioranza che dovrebbe eleggere Forlani alla segreteria viene esplicitamente todicato, da diverse fonti, nel gruppo fanfanianc, in quello Piccoli-Rumor, nella corrente di Taviani e nella sinistra di « Base ». Se però, in conseguenza delle cose che dirà Forlani, si formasse effettivamente questo schieramento, esso stesso diventerebbe assai più largo fino a provocare una adesione unanime o quasi unanime. I tavianei confermano infatti stasera la loro disponibilità alla formazione di una maggioranza che comprenda almeno una delle correnti di sinistra. Le correnti di sinistra rilanciano questa sera, attraverso note e dichiarazioni, tutte le loro posizioni: il « fatto costituzionale » con i comunisti («basisti»), l'indicazione del bicolore dcpsi come alternativa all'insuccesso del governo di centro-sinistra a quattro («Forze nuove»). Quest'ultima è anche la linea di Moro. A sua volta, Colombo ha oggi confermato (in un'intervista a « L'Espresso ») che per fare il governo a quattro si deve necessariamente formare nella de una maggioranza che comprenda Moro e le sinistre. Una nuova maggioranza che tenesse conto di una sola di queste posizioni, finirebbe quindi per trasci- riarsi dietro anche le altre. Le intenzioni di Forlani sono oggi indicate in forma assai generica dall'agenzia fanfaniana « Agenparl ». «La prudente azione di Forlani ha dato i suoi frutti» verso «il superamento della vecchia struttura », e verso « l'incontro degli uomini in funzione non delle etichette originarie, ma dei problemi e della volontà di risolverli ». In questo senso è considerato «positivo » e « motivo di chiarimento » lo scioglimento della corrente dorotea. Viene poi formulato l'auspicio che « gli uomini che hanno proposto e appoggiato l'idea del superamento delle correnti sapranno ricostituire un saldo fronte di liberazione dai vincoli correntizi superstiti e dalla tentazione di vìncoli nuovi». Si afferma infine che «la rinascente de degli Anni 70 adempirà fedelmente ai suoi doveri di partito democratico al servizio unicamente del popolo italiano ». Intervista di Colombo Mancano finora impegni precisi sui punti che hanno diviso in questi mesi le correnti democristiane, hanno impedito la formazione di una maggioranza (una volta venuta meno, nella crisi di luglio-agosto, quella dell'ultimo congresso) e hanno portato alla spaccatura dei dorotei fra l'ala Piccoli-Rumor e l'ala Colombo-Andreotti. Per questa ragione, in tutte le correnti de non si esclude stasera che, subordinatamente o in alternativa a Forlani, potrebbe essere affacciata la candidatura dell'on. Paolo Emilio Taviani, considerata come punto di equilibrio e di collegamento tra gli schieramenti della de e, principalmente, tra Fanfani e Moro. Ma i tavianei continuano a escludere per adesso una candidatura del loro leader e fanno sapere che appoggeranno Forlani su un programma avanzato per il governo e su una linea che porti alla costituzione di una forte maggioranza all'interno. La situazione è ancora assai incerta e aperta a diversi sviluppi. Per adesso, mentre molto si parla di superamento delle correnti, si contano gli ex-dorotei che hanno seguito Piccoli e Rumor e quelli che si sono orientati verso Colombo e Andreotti. Gli amici di Colombo e di Andreotti dicono di essere già 28 (ieri si parlava di 19) e che altrettanti sarebbero quelli sicuramente legati a Piccoli e Rumor. Altri 14 sarebbero incerti. Il conteggio degli uomini è importante per giocare la battaglia del Consiglio nazionale e per pre figurare fin d'adesso i possibili schieramenti di maggioranza. Circa il senso della rottura tra i dorotei. Colombo afferma nelT intervista all'Espresso che «Piccoli voleva formare la maggioranza sul dilemma: "Governo a quattro o governo bicolore"». Per Colombo invece la ricostituzione del quadripartito era insidiata dalla «minaccia delle elezioni anticipate». Le elezioni lascerebbero «il Paese senza guida in un momento di acuti conflitti sociali U cui sbocco è tutt'altro che facile da prevedere. La classe politica ha già sulle spalle responsabilità non lievi». Lo sforzo per ricostituire il governo a quattro deve essere fatto col massimo delle garanzie di successo, e queste possono essere assicurate solo dalla formazione di una maggioranza interna de che comprenda anche le sinistre e Moro, ed elabori una linea di governo capace di far fronte ai problemi nuovi del Paese. «Oggi — conclude Colombo nessuno nella de. e tanto meno fuori di essa, è in grado di rappresentare da solo una qualsiasi alternativa politica. Si va verso un periodo di spostamenti e di mutamenti che richiede gruppi politici ampiamente articolati e sufficientemente forti e autorevoli ». Fausto De Luca Roma. Tre protagonisti dell'incontro di lunedì che ha sancito lo scioglimento dei dorotei: Colombo, Piccoli, Rumor (Tel.)

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