Oggi il nuovo ministero si presenta alla Cantera di Tito Sansa

Oggi il nuovo ministero si presenta alla Cantera Oggi il nuovo ministero si presenta alla Cantera (Dal nostro corrispondente) Bonn, 21 ottobre. « Sì, signor presidente, accetto l'elezione ». Con queste parole, pronunciate con voce rotta dall'emozione, il capo dei socialdemocratici tedeschi Willy Brandt ha risposto stamane al presidente del «Bundestag» Kai Uwe von Hassel, il quale gli aveva comunicato che la maggioranza del Parlamento lo aveva designato nuovo Cancelliere della Germania Federale. Erano le 11,21, finiva l'« èra Adenauer», cominciava l'«èra Brandt ». Per la prima volta dopo 39 anni, dalla primavera del 1930, il potere politico in Germania ritornava nelle mani di un socialdemocratico. Appena Willy Brandt si è seduto nel suo seggio in prima fila, dai settori dei parlamentari socialdemocratici e liberali, che formeranno il governo di «mini-coalizione», si è levato un festoso applauso. Silenzio nei settori centrali, occupati dai democristiani e cristiano-sociali. Kiesinger e Strauss sono rimasti immobili, guardando fissamente a terra, con le mani intrecciate dinanzi al mento. Willy Brandt è stato eletto con una maggioranza minima, come del resto era previsto, disponendo i partiti della «mini-coalizione» di soli 254 voti, cinque più dei 249 necessari per l'elezione del capo del governo. U risultato della votazione, avvenuta per la prima volta in forma segretissima, in quattro apposite cabine, è stato: voti a favore 251, voti contrari 235, astensioni 5, schede non valide 4. Dei 496 deputati del sesto « Bundestag», uno solo, l'ex ministro dell'Interno, il democristiano Paul Luecke, era assente per malattia. Secondo le indiscrezioni gli astenuti sono tre liberali e due democristiani. Altri quattro democristiani hanno invalidato le proprie schede. Uno ha scritto « No, grazie », un altro ha commentato « Povera Germania », un terzo ha oitato un versetto della Bib¬ bia, un quarto una frase che non è stata resa pubblica. Nel pomeriggio, dopo avere ricevuto dal presidente della Repubblica Heinemann (come lui socialdemocratico) il decreto di nomina a Cancelliere, Willy Brandt ha giurato dinanzi al Parlamento, nelle mani del suo presidente Von Hassel, concludendo con la formula: « Dio mi aiuti! ». Domani mattina alle 10 Brandt presenterà il suo governo e verrà ripetuta per ciascun ministro la cerimonia d'oggi. Le ultime incertezze sulla lista del governo sono cadute: i ministri saranno 15, ai socialdemocratici andranno 12 dicasteri, 3 ai liberali. Le poltrone più importanti verranno così distribuite: ai liberali Scheel, Genscher ed Erti rispettivamente gli Esteri, l'Interno e l'Agricoltura, ai socialdemocratici Schiller, Moeller, Jahn rispettivamente l'Economia, le Finanze e la Giustizia. Al giovane socialdemocratico Ehmke andrà un ministero nuovo, quello alla Cancelleria. Le prime parole che Brandt ha pronunciato dinanzi ai giornalisti, cercando di liberarsi dalla folla che lo voleva abbracciare all'uscita dal Parlamento, sono state: «Sono contento, grato per la fiducia che mi è stata dimostrata e anche un po' orgoglioso di poter esercitare quest' alta funzione». Alla televisione il neocancelliere ha poi delineato quella che sarà la sua politica: riforme all'interno, soprattutto nel settore della economia e della cultura, apertura progressista in po litica estera. Ha citato in pri mo luogo le relazioni con la Polonia, augurandosi di poter stabilire rapporti diplomatici con Varsavia, ha ricordato il compito di firmare il trattato di non proliferazione nucleare e l'impegno di perfezionare e allargare la Comunità europea. Kurt Georg Kiesinger, il grande sconfitto, è stato lapidario. Alla televisione ha detto: « Vedremo quanto tempo durerà questo governo». Ed ha aggiunto: «La piccola maggioranza odierna è indicativa della sua debolezza». Rainer Barzel, capo del gruppo parlamentare democristiano-cristiano sociale, ha annunciato battaglia. « Non concederemo nessun periodo di tregua a questa coalizione basata sulla matematica, e non sui mandati degli elettori ». Ha concluso: « Non è ancora il momento di annunciare quando spezzeremo questo governo ». Il primo grande dibattito parlamentare è già annunciato. Avverrà il 28 e il 29 ottobre, un giorno dopo che Willy Brandt avrà letto la propria dichiarazione di governo. Sarà in discussione la firma del trattato di non proliferazione. Tito Sansa

Luoghi citati: Bonn, Germania, Germania Federale, Polonia, Varsavia