Arrestati sei intellettuali Denunciarono il "neostalinismo"

Arrestati sei intellettuali Denunciarono il "neostalinismo" Misure punitive contro i dissidenti in Russia Arrestati sei intellettuali Denunciarono il "neostalinismo" Uno di essi, 1' « italianista » Malzev, internato in manicomio (Dal nostro corrispondente) Mosca, 20 ottobre. Sei intellettuali che avevano inviato due petizioni alle Nazioni Unite contro « il pericolo di un ritorno allo stalinismo » in Russia sono stati arrestati o rinchiusi in manicomio. L'ultimo di esso, un « italianista » e traduttore di 35 anni, Yuri Malzev, è stato fermato venerdì scorso. I sei fanno parte del gruppo « Iniziativa per la difesa dei diritti civili », di 15 membri, tra cui Piotr Jakir, di 46 anni. E' questi uno storico che trascorse la sua adolescenza e giovinezza nei campi di concentramento, e il cui padre, il generale Ion Jakir, venne fatto uccidere da Stalin nelle purghe del '37. Lo scorso maggio il gruppo indirizzò un appello a Thant, con 54 firme di intellettuali e operai, manifestando il timore che « gli organi punitivi dello Stato sovietico » avessero deciso di fermare « una volta per tutte quanti protestano contro il regime arbitrario nel paese ». A settembre, un secondo appello, con 46 firme, sollecitò l'intervento personale del segretario dell'Onu presso il Cremlino. Nel contempo il gruppo scrisse anche al Papa, denunciando « le persecuzioni religiose » contro gli ortodossi che rifiutano di collaborare con il partito e il governo sovietici. Gli arresti e gli ' internamenti in manicomio incominciarono quasi subito. I primi a essere fermati e dichiarati pazzi furono l'operaio Vladimir Borisov di Leningrado e l'operaio Oleg Vorobev, di Perm. Poi vennero imprigionati l'ex maggiore dell'esercito Genrikh Altunyan, di Kharkov, il giovane leader dei tartari della Crimea, Mustafa Djemilev, e un noto scrittore di problemi religio¬ si, Anatoli Levitin-Krasnov. Il matematico Leonid Pljushc, di Kiev, fu interrogato lungamente, il suo alloggio fu perquisito, ma egli venne rimesso in libertà. L'« italianista » Yuri Malzev è stato convocato venerdì in un ufficio del distretto militare di Mosca. Un medico civile lo ha interrogato, chiedendogli tra l'altro se egli aveva scritto al Cremlino per ottenere il permesso di espatrio. Alla sua conferma (Malzev intendeva emigrare da anni), veniva afferrato da alcuni uomini, e portato in un manicomio alla periferia della capitale. Si teme che possa essere trattenuto per un periodo indeterminato. Il manicomio è lo stesso in cui fu rinchiuso due volte il matematitico Esenin-Vólpin, figlio illegittimo del poeta Esenin, uccisosi nel 1925. e. c.

Luoghi citati: Crimea, Kiev, Leningrado, Mosca, Russia