Il manager fattore di sviluppo nella nuova società industriale

Il manager fattore di sviluppo nella nuova società industriale In novembre una conferenza mondiale a Torino Il manager fattore di sviluppo nella nuova società industriale All'improvvisazione del dirigente tradizionale occorre però sostituire la preparazione delle «business schools» - Presenti al convegno quaranta Paesi Dal 17 al 21 novembre, si svolgerà a Torino — per iniziativa dell'Aiesec (l'Associazione internazionale degli studenti in Scienze economiche e commerciali) e sotto gli auspici della Scuola di Amministrazione industriale dell'Università torinese — la conferenza mondiale sul tema: « Trasferimento internazionale delle capacità dirigenziali ». La conferenza — come ha detto ieri Herbert Behrstock, direttore del « progetto Itoms » (International transfer of management skills), presentando la iniziativa — chiude un ciclo di seminari svoltisi a Tokio, Zurigo, Boston, San Juan ed Accra. Vi parteciperanno 220 persone, provenienti da 40 Nazioni: un terzo dirigenti d'azienda, un terzo docenti ed un terzo studenti. « Il manager che i tempi richiedono — ha detto Renzo Vallarino Gancia, esponendo il punto di vista deeli imprenditori italiani sui temi della conferenza — deve essere adeguato a tutta una serie di nuovi contesti: economici, politici, culturali e, naturalmente, aziendali. Il ma¬ nager tradizionale, i cui principali meriti si rivelavano nell'uso opportuno e appropriato che faceva delle sue doti di improvvisazione, non è più capace di offrire adeguate risposte alle nuove esigenze ». Dopo un intervento di Jay Berry, un esperto di management, che ha illustrato soprattutto gli ostacoli che si frappongono al trasferimento efficace delle capacità dirigenziali, ha preso la parola il prof. Ferrer Pacces, direttore della Scuola di Amministrazione Industriale dell'Università di Torino. Egli ha analizzato la funzione del management come fattore di sviluppo economico. La verifica di questa funzione si è avuta soprattutto negli Stati Uniti: « Sotto tale profilo — ha detto il prof. Ferrer Pacces — il management è diventato il gran sacerdote dello sviluppo ». Il management, però, scarseggia ovunqi i ed è difficilmente esportabile; d'altra parte un processo evolutivo in questo settore incontra due ordini di ostacoli: la scarsezza di docenti preparati a livello internazionale (che si avverte anche negli Stati Uniti, patria del business) e le difficili relazioni fra esperienza e dottrina. Per superare il primo ostacolo, ha concluso il prof. Ferrer Pacces, « occorre un rafforzamento dell'intero apparato universitario ed il ricorso parziale alle tecniche di trasferimento »: per superare il secondo, è necessaria una stretta collaborazione tra università e industria: solo così « è possibile creare business schools in grado di svilupparsi in modo autonomo ». p. g. 4-

Persone citate: Ferrer, Ferrer Pacces, Herbert Behrstock, Renzo Vallarino Gancia

Luoghi citati: Accra, Boston, San Juan, Stati Uniti, Tokio, Torino, Zurigo