Scioperano i 10 mila portalettere Niente posta fino a venerdì mattina di Giancarlo Fossi
Scioperano i 10 mila portalettere Niente posta fino a venerdì mattina Non esclusa anche un'agitazione ad oltranza Scioperano i 10 mila portalettere Niente posta fino a venerdì mattina Domani e giovedì fermi tutti i postelegrafonici - Cominciati scioperi articolati nei monopoli Confermata l'astensione dal lavoro dei ferrovieri, dalle 21 di giovedì alle 21 di venerdì (Nostro servizio particolare) Roma, 20 ottobre. La posta non sarà consegnata per altri quattro giorni in tutta Italia. I diecimila portalettere hanno cominciato oggi uno sciopero, che si concluderà giovedì, per sollecitare l'accoglimento delle loro richieste sull'orario unico. Hanno già attuato una prima astensione di 48 ore nella scorsa settimana, sono decisi a intensificare l'agitazione in futuro, fino a proclamare uno sciopero ad oltranza. Forti quantitativi di lettere, raccomandate, espressi e pacchi sono bloccati nei depositi e nei reparti di smistamento. La massa di corrispondenza inevasa aumenterà di giorno in giorno, fino a stipare anche i magazzini delle stazioni ferroviarie. Secondo gli esperti ministeriali, non basterà una settimana, a cominciare da venerdì, per riprendere il normale ritmo di distribuzione, sempre che nel frattempo non vi siano altre sospensioni del lavoro. Lo sciopero dei postini ha aperto una settimana particolarmente intensa di agitazioni nei vari settori pubblici e privati. La stessa astensione deUe poste si estenderà, mercoledì e giovedì, a tutte le categorie di postelegrafonici. Resteranno sospesi i servizi telegrafici, parzialmente quelli telefonici sulle grandi distanze attraverso centralino, il pagamento delle pensioni negli sportelli postali, l'attività in entrata e in uscita dei conti correnti e dei vaglia. I postelegrafonici reclamano la revisione delle competenze accessorie, la riduzione dell'orario di lavoro, F« umanizzazione » dei turni, la sistemazione degli organici in rapporto al progressivo sviluppo del traffico. Si è iniziata stamane anche una serie di scioperi articolati dei dipendenti dai Monopoli di Stato, che si prolungherà fino al 30 ottobre. Nessuna novità, fino a questa sera, per lo sciope¬ ro dei ferrovieri proclamato dalle ore.21 dì giovedì alle 21 di venerdì. Il ministro dei Trasporti Gaspari si incontrerà domani con i sindacati per tentare di giungere a un chiarimento sui punti in discussione: l'applicazione degli accordi sulle competenze accessorie e sull'aggiornamento degli organici, oltre a una modifica degli orientamenti seguiti per i trasporti su strada in concorrenza con le ferrovie. Se la vertenza non sarà risolta, il blocco dei treni viaggiatori e merci sarà inevitabile, insieme con la sospensione di ogni attività amministrativa. Le agitazioni nel pubblico impiego saranno intensificate entro breve tempo. Tutti i dipendenti dello Stato (ferrovieri, postelegrafonici, insegnanti, amministrativi, lavoratori dei Monopoli e deU'Anas) parteciperanno a uno sciopero nazionale già proclamato (mancano solo la data e le modalità), se un incontro fissato per giovedì prossimo con il ministro del Lavoro DonatCattin non darà risultati soddisfacenti. Giovedì, astensione nazionale degli edili; un'altra è programmata per il 28, oltre a ventiquattr'ore di agitazioni articolate. Anche i dipendenti dall'industria dei laterizi sospenderanno il lavoro il 23 e il 28 e i chimici-farmaceutici dalle ore 6 del 24 ottobre alle 6 del 25 e dalle 6 del 30 ottobre aUe 6 del 31. Gli autoferrotranvieri fermeranno tram e autobus, metropolitane e ferrovie secondarie in concessione per ventiquattro ore venerdì prossimo. I giornali non usciranno giovedì per lo sciopero dei poligrafici. Sono interessati, nel complesso, alle varie controversie quasi cinque milioni di lavoratori pubblici e privati. I dipendenti di tutti i settori, cioè oltre dieci milioni di operai e impiegati, dovrebbero partecipare a uno sciopero generale che le tre maggiori confederazioni (Cgil, Cisl, TJil) stanno concordando per sollecitare una organica ed efficace politica della casa. Giancarlo Fossi
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