Oggi Brandt Cancelliere di Tito Sansa

Oggi Brandt Cancelliere Il Bundestag vota per il governo di "mini-coalizione,, Oggi Brandt Cancelliere Le sorprese sembrano escluse - Per essere eletto occorrono 249 voti; ne avrà sicura- , mente 254 (i socialisti ed i liberali) e forse voterà per lui anche qualche democristiano - Il de Von Hassel presidente della Camera con i suffragi dei socialdemocratici (Dal nostro corrispondente) Bonn, 20 ottobre. Sembra ormai sicuro che domattina il capo del partito socialdemocratico Willy Brandt verrà eletto Cancelliere. Le ultime incertezze sono cadute, oggi a Bonn il « cambio di potere » lo si sentiva nell'aria. A Brandt occorrono almeno 249 voti dei 496 deputati del Bundestag. Ne ha (almeno sulla carta) 254, i 224 dei deputati socialdemocratici e i 30 dei liberali, che dovrebbero formare la « minicoalizione ». FÌ720 a ieri vi erano due dubbi: saranno presenti tutti i 254 deputati socialisti e liberali? Voteranno tutti per il Cancelliere designato dal presidente della Repubblica Heir nemann?- Oggi, dopo la seduta costituente del sesto Bundestag, avvenuta in un'atmosfera festosa, la risposta degli osservatori politici è positiva. Un solo deputato, il democristiano ex ministro dell'Interno Paul Luecke, sofferente di cuore, era assente; gli ultimi «ribelli» dell'ala liberale conservatrice (Mende, Starke, Von Kuehl-Mann-Stumm, Zoglmann) hanno detto di accettare la disciplina di partito e hanno promesso che domani voteranno per Willy Brandt. Gli osservatori ritengono addirittura che Brand potrebbe ottenere più di 254 voti. Qualche deputato della giovane guardia democristiana, insoddisfatto dei dirigenti del partito, Kiesinger e Heck, che hanno condotto una campagna elettorale sbagliata, aggressiva e arrogante, voterebbero per protesta a favore del candidato socialista. Oggi, la seduta costituente del sesto Bundestag è stata una spècie di prova generale" del voto di domani. Si è votato per la carica di presidente della Camera. E' stato eletto — come previsto — l'unico candidato, l'ex presidente Kai Uwe Von Hassel, del partito democristiano. Non era previsto invece il numero dei suffragi che Von Hassel ha ottenuto: 411 su 517 (hanno votato anche i 22 deputati berlinesi, che domani non potranno votare), con 72 contrari e 34 astenuti. Ciò significa che la maggioranza dei 254 deputati della «minicoalizione» ha dato il voto al candidato del partito che domani condanneranno all'opposizione. Soltanto pochi pessimisti ritengono ancora che l'esito del voto di domani sia incerto, e che Willy Brandt non ce la faccia a ottenere almeno 249 voti. In questo caso, entro due settimane il Parlamento (non più il Capo deUo Stato) dovrebbe ripresentare un candidato (che sarebbe di nuovo Brandt); per essere eletto è necessaria la medesima maggioranza assoluta di 249 voti. Se fallisse ancora una volta, si rivoterebbe immediatamente. Verrebbero proposti più candidati (Kiesinger e Brandt, probabilmente): per diventare ConceUiere basterebbe la maggioranza semplice. L'ultima parola spetta tuttavia al Capo dello Stato, che può accettare il voto del Parlamento oppure sciogliere la Camera e indire nuove elezioni. ■ A-quest'eventualità, ventilata fino a ieri, oggi a Bonn non si pensa più. Se i sorrisi e le strette di mano non ingannano, i democristiani dì Kiesinger e i crìstiano-social\ iiiiiiiiiiimmimiiiiiiiiiiiitiiMiiuhiiimm^ di Strauss sembrano avere accettato il ruolo ingrato di oppositori. Kiesinger è arrivato ostentatamente con alcuni minuti di ritardo in Parlamento (dove gli è staio riservato un posto in prima fila, accanto al segretario del partito Heck, all'ex cancelliere Erhard e al capo del gruppo parlamentare democristiano-cristiano sociale Barzel). Ma tanto lui quanto Strauss, fino a ieri tuonanti contro la « frode » ' ordita dai socialdemocratici con i liberali, oggi erano rilassati e hanno scambiato vigorose strette di mano con gli avversari. Strette di mano si sono avute stasera tra democristiani e socialdemocratici, tra il cancelliere uscente Kiesinger e il probabile cancelliere di domani Brandt, durante un ricevimento con il quale il presidente della Repubblica Heinemann ha congedato il governo di « grande coalizione », ringraziandolo per l'opera svolta negli ultimi tre anni. Tito Sansa * Bonn. Willy Brandt oggi si presenterà in Parlamento

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