Le trasfusioni di sangue diedero il via agli innesti di Bona Alterocca

Le trasfusioni di sangue diedero il via agli innesti D convegno sull'immunoemalologia Le trasfusioni di sangue diedero il via agli innesti Superata intorno al 1940 la fase che potremmo definire romantica, la trasfusione del sangue si è trovata al centro di tutto il movimento di rinnovo della medicina. Ce lo spiega il prof. Francesco Peyretti, direttore della « Banca del sangue e del plasma » di Torino, che presiede il Simposio di immunoematologia, emò*coagulazione ed automazione, nell'ambito delle Riunioni medico-chirurgiche internazionali. La conservazione del sangue intero e vitale fuori del corpo umano, costituisce il primo esempio di ibernazione in campo medico. Ma non basta: « L'appro fondimento della conoscenza sui sistemi di raggruppamento dei globuli rossi e bianchi» dice il prof. Peyretti, « ha permesso il primo tipo di trapianto dì organo da un uomo all'altro, stabilendo la regola fondamentale dell'incompatibilità e del rigetto. Il sangue infatti è un vero e proprio organo o tessuto autovenoso, come il cuore, il rene, il fegato o i polmoni; .con la differenza che essendo liquido, si studia e si manipola meglio » Il sangue è una sostanza con 37 proteine diverse, identificate nelle loro funzioni Importanti teorie genetiche trovano formulazione e conferma nell'analisi dei vari elementi, enzimi e fermenti dei globuli rossi e bianchi e delle piastrine. Ogni elemento ha una specifica funzione curativa; la loro conoscenza permette un « miglior uso del sangue », nel senso che ogni frazione attiva di una determinata quantità di sangue viene usata su altrettanti individui diversi. Molto importanti i risultati delle trasfusioni nel trattamento anti-Rh della malattia emolitica del neonato: consentendo l'immunità fetale della madre durante la gravidanza, e la so stituzione di gran parte del sangue del bambino a difesa dagli anticorpi materni, sono valse a salvare ogni anno migliaia di neonati o a preservarli da gravi e permanenti conseguenze. A questi problemi è stata dedicata la prima parte del Simposio, inaugurato ieri mattina con le relazioni dei professori Robertson di Edimburgo e Schellong di Mùnster, Pettenella di Milano e Carraz di Lione. Nel pomeriggio hanno parlato Petrini e Matte di Parigi Relatori della seconda giornata, dedicata alle malattie emorragiche e all'emofilia, saranno oggi i professori Dahlstrom di Stoccolma, Trobish di Francoforte, Pellegrino, Curtoni, Kohler e Léonard. Bona Alterocca

Persone citate: Curtoni, Francesco Peyretti, Kohler, Petrini, Peyretti, Robertson

Luoghi citati: Edimburgo, Francoforte, Lione, Milano, Parigi, Stoccolma, Torino