Chi non è allergico ? di Angelo Viziano

Chi non è allergico ? Le giornate mediche a Torino Chi non è allergico ? Discussa nei congressi in corso a Torino la terapia iposensibilizzante specifica - Ancora sulla metastasi tumorale Persino le larve di mosca (carnaria) hanno il triste potere di allergizzarci. Ne hanno parlato al IX Congresso nazionale di allergologia, che si è concluso ieri nell'ambito delle « Riunioni internazionali». Ma il fatto importante per tutti sta nel globale e reale progresso che — come è risultato da una « Tavola rotonda » in merito — ha fatto la terapia iposensibilizzante specifica, intesa cioè a neutralizzare i disturbi che accessualmente angosciano i soggetti allergici verso l'uno o l'altro elemento ipersensibilizzatore. L'argomento ha molte implicazioni scientifiche, problemi ancora non del tutto risolti, però il profano mira agli aspetti pratici. E tanti sono gli interessati; che le malattie allergiche sono oggi in grande aumento, a cominciare da quelle che traggono origine da inalazioni, ad altre da ingestione, oppure maturano per contatto cutaneo. Per le forme inalatorie tutti sanno quanta responsabilità detengono i pollini, ma ì.on dimentichiamo che le polveri delle abitazioni hanno pure un ruolo notevole. Sorvoliamo sulle forme alimentari; ma non conviene sottacere la patologia allergica indotta da farmaci. Essa costituisce uno del problemi più drammatici della medicina moderna. L'incidenza dei casi è in continuo aumento, progressivo in diretta relazione con l'enorme incremento del consumo dei farmaci, non sempre giustificato da vere esigenze terapeutiche. Sintomatologia assai variabile v'ha specialmente in questo setto re; sovente essa è più grave della malattia per cui 1 farmaci sono stati usati. E' un settore, comunque, in cui il ricorso alla Iposensibilizzazione specifica non va fatto, salvo quando eccezionalmente sia impossibile non ricorrere ad altro farmaco per le assolute necessità del caso. A questo punto non è superfluo spiegare che dicendo trattamento delle allergie mediante « iposensibilizzazione specifica » alludiamo alla somministrazione dell'allergene (sostanza sensibilizzante) specifico a dosi progressivamente crescenti; il che provoca la diminuzione della sensibilità clinica del paziente verso « quel » determinato allergene. Già in principio del secolo Curtis abbordò la questione, ma è di questi ultimi tempi che più ci si è addentrati nell'interpretazione del meccanismo d'azione, e comunque si sono perfezionati i mezzi di preparazione degli estratti allergici da impiegare; si è correlata la scelta di questi ad una esatta applicazione delle indagini diagnostiche; si è anche valutata l'opportunità di un'eventuale associazione con rimedi non specifici (antistaminici, cortisonici). Nella Riunione di ieri si è pur valutata l'importanza del dosaggi ed anche dei criteri di valutazione degli effetti. Infine ci si è soffermati sulle eventualità di reazioni indesiderate, in corso di terapia iposensibilizzante. Di esse il medico pratico deve essere informato ai fini di un pronto e razionale intervento protettivo. Ne ha riferito il prof. E. Belli, dopo gli interventi degli altri relatori (U. Serafini, M. Ricci, O. Volterrani, S. Dal Bo, U. Passaleva, A. Noferi, E. Santilli, E. Errigo, C. L. Meneghini, U. Di Nardo, B. Mariani, eppoi Centanni, Negrini, Scimone) sul vari capitoli accennati. Al Congresso nazionale di chirurgia è rispuntato il tema delle « metastasi » tumorali. Ne abbiamo scritto giorni fa a proposito di quelle polmonari; ma nella seduta di ieri (pres. A. Bobbio; moderatore P. G. Cevese), pur tornando il prof. Paletto su tale settore, la trattazione si è estesa a quelle « metastasi » che compromettono le ghiandole linfatiche (relatore: A. Agresti) oppure il fegato (A. Dagradi) o il cervello (P. Frugoni, L. Peserico) e ad altre dette imprevedibili, perché non sono conformi a quanto si vede abitualmente (G. D'Errico). Se ne è discussa la diagnosi (V. Speranza, E. Santoro), per stabilire se e quando le metastasi siano trattabili chirurgicamente, si è sentito anche il parere dei biologi (G. Prodi, F. Bresciani). Metastasi, abbiam detto altra volta, significa la moltiplicazione di cellule tumorali in sedi diverse da quelle del tumore iniziale e sottintende un vallo libero tra queste e quello. Non tutti i tumori maligni, anche pressoché analoghi, danno metastasi. Comunque il problema delle metastasi è in larga misura il problema stesso del cancro. Le tecniche operatorie nei loro riguardi sono ormai bene codificate. Angelo Viziano

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