Anna Proclemer, fra sospiri e singhiozzi ha inciso "Je t'aime" per "divertimento" di Liliana Madeo

Anna Proclemer, fra sospiri e singhiozzi ha inciso "Je t'aime" per "divertimento" La canzone proibita ripresa nella versione italiana Anna Proclemer, fra sospiri e singhiozzi ha inciso "Je t'aime" per "divertimento" (Nostro servizio particolare) Roma, 13 ottobre. Anna Proclemer parla del disco che ha inciso con Giorgio Albertazzi, una versione più sofisticata, in italiano, dell'ormai celebre Je t'aime: « E' stato solo un divertimento. Abbiamo lavorato mezz'ora, non di più, ed abbiamo riso da matti. Il pubblico poi ha preso la cosa sul serio e in pochi giorni si sono vendute migliaia di copie » osserva l'attrice, con la sua aria negligente e distaccata. Sul sottofondo musicale originario, con voce roca, rotta da gemiti di voluttà, sospiri, singhiozzi, rantoli, sussurri e sussulti, i due attori si scambiano un dialogo che contiene espressioni di questo genere: « O amore mìo, ti amo, ti amo, ti amo... io di più... come un'onda ti accarezzo... io vado e torno da te, da te, sempre da te... ti lascio ma poi ritorno, lo sai... tu sei l'onda, io la tua spiaggia... tu vieni e tu vai, come tu sai... ». I due a'.'.ori, invece di recitare i soliti versi danteschi, o le ottave di Ariosto, o le musicalissime cadenze dei parnassiani francesi, cui avevano abituato il loro pubblico, questa volta hanno voluto concedersi un'evasione: si sono riallacciati al « caso » che una coppia di giovani francesi ha creato con quel misto di sfacciataggine e spregiudicatezza, gusto della provocazione e senso commerciale che ha permesso loro di essere immediatamente divulgati e contestati dai benpensanti di ogni paese. Ora che ha superato i quarant'anni, la Proclemer sembra aver scoperto la gioia di fare in libertà ciò che più la diverte. Essere à la page non le dispiace affatto. La fama di donna scontrosa e snob, difficile e aggressiva, comincia a darle fastidio. Le scelte che fa per il palcoscenico sono sempre rigorose e controllate. Ma per la tv, in calzamaglia nera e sciarpe di struzzo, qualche anno fa volle anche mostrare che era anche sexy e spiritosa, e fu la vedette di uno spettacolo di varietà. Quando presentò da Trento una puntata televisiva di « Gran premio » disse, lusingata: « Tutti erano strabiliati che fossi così simpatica. Si aspettavano una madre superiora 0 una santa Giovanna ». Ricorda il periodo in cui viveva con Brancati, frequentava con lui i salotti e 1 bar alla moda, e il marito la stringeva al fianco, fiero ma anche un po' geloso che tanta gente si voltasse a guardarla. Ammette: « Ma sì. sono stata una donna che ha contato anche fuori del teatro. Molti scrittori hanno scritto versi e commedie per me. Sono stata una donna "importante", si può dire?». Ma adesso non usa più le pellicce fatali che un tempo facevano sensazione quando appariva. Gli abiti che indossa sono lisci e svelti, magari di ispirazione orientale con tante collane e catene, da sacerdotessa o da ragazza che frequenta d'abitudine Carnaby Street o la King's Road. Di recente ha detto: « Un grande filosofo ha diviso le donne in due categorie: le madri e le etere. Bene, io sono l'etera. Una volta ero il simbolo stesso dell'infedeltà. Adoravo svolazzare ». E poi, con rammarico: « Sono stata la regina del flirt, la più grande "furiosa " d'Europa. Adesso invece non mi va più. Eppure, accidenti, era divertente ». Liliana Madeo Anna Proclemer Giorgio Albertazzi

Persone citate: Anna Proclemer, Ariosto, Brancati, Giorgio Albertazzi, Proclemer

Luoghi citati: Europa, Roma, Trento