Sonniferi e aspirina per le due donne che hanno vinto 100 milioni al "Toto" di Luciano Curino

Sonniferi e aspirina per le due donne che hanno vinto 100 milioni al "Toto" Sonniferi e aspirina per le due donne che hanno vinto 100 milioni al "Toto" Giocavano sempre la medesima schedina, ma solitamente non la controllavano - Ora sono prese dal dubbio di avere vinto altre volte senza saperlo - In mezzo a tanta felicità un solò cruccio: il Fisco (Dal nostro inviato) Boves, 13 ottobre. Si impara che cento milioni giunti inaspettati tolgono il sonno e danno l'emicrania. Le due cognate di Boves, che con un « tredici » hanno vinto questa somma, nonostante i sonniferi e le aspirine, stanotte non hanno dormito e hanno mal di testa. Ma sono felici. Si impara anche che la fortuna è veramente cieca. E' una frase molto banale, ma non c'è altra definizione: è cieca. O forse premia, talvolta, la costanza. Da quasi due anni la signora Maruska Lerda in Chiaramello giocava una schedina da 300 lire. Ogni sabato si sedeva ad un tavolino del bar Centrale, prendeva un caffè e ricopiava la schedina del sabato precedente. Dapprima giocava sola, poi in società con la cognata Agnese Mandrile in Lerda. Nessuna delle due si interessa di calcio. Nemmeno vagamente. Mai guardata una classifica. Dice la signora Maruska che qualche volta ad un altro tavolino del « Centrale » vedeva un sistemista riempire schede, pensoso e tormentato da dubbi. Lo ha incontrato anche sabato scorso. « Mi ha detto: "Lei spera di vincere in questo modo? E' matta". Ho risposto: "Sarò matta, ma se vinco sono milioni" ». La cosa sorprendente è che le due cognate il più delle volte non controllavano la schedina con i risultati della domenica. « Chissà — dicono ora — potremmo avere vinto altre volte senza saperlo ». E' probabile che non l'avrebbero controllata nemmeno stavolta. E' stato il proprietario del « Centrale », Oscar Cavallero che ieri sera ha saputo che la schedina firmata « Agnese e Maruska » giocata nel suo locale aveva vinto 99 milioni 263.400 lire. E' corso a casa della signora Maruska: « Stai calma: hai vinto ». Ma era lui che non riusciva a stare calmo: «Cento milioni. Dov'è la schedina? Bisogna controllare ». La schedina era in negozio: da un anno le due cognate hanno aperto una « boutique » in piazza dell'Olmo. « Quando siamo usciti per andare a prendere la schedina — atee la sigiiora — c'erano davanti a casa una ventina di persone che applaudivano, gridavano: "Brava!", e allora ho capito che non era uno scherzo ». Notizie come questa corrono svelte in una cittadina di settemila abitanti. Tutti si congratulano, tutti sembrano felici. Ma non ci sono invidie che nessuno vuole lasciar capire? Domandiamo a un negoziante: « Che cosa dice la gente di questa vincita? ». « Qualcuno è un po' geloso, si capisce ». Un assiduo del Totocalcio confessa: « Quello che ,'a rabbia è che io gioco scientificamente. La schedina la medito una settimana, tengo conto di tutto. Quelle, scommetto, non sanno nemmeno chi è primo in classifica. Cagliari o Palermo per loro è lo stesso ». Cinquanta milioni alla signora Maruska, cinquanta alla signora Agnese. Fino a due settimane fa firmavano la schedina con quattro « s », che significava: siamo sempre senza soldi. Proprio squattrinate non lo erano. Hanno mariti con buoni impieghi (il signor Chiaramello è funzionario della Cora, il signor Lerda lavora alla Michelin) e ai loro figli (due bimbi la signora Maruska e una ragazza la signora Agnese) non mancano di nulla. Ma ci sono i debiti contratti per aprire la boutique. « Pagheremo i debiti » è stata la prima cosa che hanno detto ieri sera le due cognate a chi domandava che cosa avrebbero fatto con tanti milioni. Ma poi c'è stata una notte insonne, in quelle ore certamente molti desideri — finalmente realizzabili — sono stati considerati e discussi con i mariti. (Un altro pensiero ha amareggiato quelle ore insonni: il fisco sa che abbiamo tanti milioni). Ora, soltanto la signora Maruska confessa uno dei suoi desideri: « Ho incominciato a giocare al Totocalcio nella speranza di vincere due o tre milioni, per andare a rivedere l'Asmara, dove sono cresciuta ». La signora Agnese dice: « Questa vincita non cambierà molto per noi. Sì, vivremo meglio, senza le preoccupazioni che abbiamo adesso. Ma continueremo il lavoro di sempre ». I signori Lerda e Chiaramello oggi sono andati puntuali al lavoro. Le mogli sono a casa, non per festeggiare i milioni, ma perché il lunedì è il giorno di « corta » della boutique. Domattina riapriranno il negozio. Sabato la signora Maruska ritornerà al « Centrale », si siederà a un tavolino davanti a un caffè, ripeterà la colonna di sempre. Luciano Curino

Persone citate: Agnese Mandrile, Chiaramello, Lerda, Maruska Lerda, Oscar Cavallero

Luoghi citati: Asmara, Boves, Cagliari, Palermo