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Si rifarà il processo per i "vitelli gonfiati"? Si rifarà il processo per i "vitelli gonfiati"? Bologna, 13 ottobre. il. s.) Al processo per i « vitelli gonfiati » l'avv. Carlo Alberto Perroux di Modena, difensore dell' allevatore Gildo Morotti, ha messo oggi in dubbio la competenza del pretore Della Porta a giudicare. La tesi avanzata dal Perroux è che, secondo la legge, il pretore può giudicare quei reati la cui pena prevista non può superare i tre anni di reclusione. Nel caso specifico, alcuni imputati — ha sostenuto l'avv. Perroux — possono subire una condanna di tre anni e quattro mesi; il pretore perciò dovrebbe dichiarare la propria incompetenza a giudicare e trasmettere gli atti al Tribunale. Se questa tesi dovesse essere accolta, il processo, ormai giunto alle ultime battute, dovrebbe essere ripreso da capo. Si deve però tenere presente che questo problema è già stato affrontato dalla Corte di Cassazione, con sentenze favorevoli al pretore. Non si esclude, quindi, che il dottor Della Porta, sulla base delle sentenze della Cassazione, decida di respingere la tesi dell'avvocato Perroux. Gli altri difensori che hanno parlato stamane (Leone, di Bologna, per l'allevatore Dante Cenacchi; Zaccone, di Torino, per Maria Uberti, amministratrice della casa farmaceutica « Candioli » di Torino; Riccardo Artelli, di Bologna, per i commercianti di bestiame Giuliano Terzi e Gianni Foresti e per il produttore di mangimi Giovanni Gubellini) hanno tracciato un quadro generale della situazione sintetizzata dall'avv. Leone con la frase: « Si debbono processare 52 persone, con un sistema ». Gli avvocati non negano che i vitelli siano stati « gonfiati » e, infatti, accettano, in linea di massima, le risultanze della perizia istologica, ma sostengono che i propri clienti non usarono estrogeni e che gli animali giunsero già trattati dalla Germania dove erano stati acquistati. Il processo riprende domani.