Un fermo per il caso Lavorini

Un fermo per il caso Lavorini Le indagini sul "giallo,, di Viareggio Un fermo per il caso Lavorini E' un'anziana signora di 73 anni proprietaria di una pensione - Pochi giorni dopo la scomparsa di Ermanno fu coinvolta in un misterioso episodio - Si sarebbe rifiutata di fornire particolari su alcuni personaggi che frequentavano la sua casa (Nostro servizio particolare) Pisa, 8 ottobre. Un personaggio non nuovo, ma che in questo momento si ritiene di fondamentale importanza per la risoluzione di alcuni aspetti ancora oscuri del « caso Lavorini », è tornato nuovamen te alla ribalta in maniera clamorosa. Si tratta di una anziana signora, Carmen Milani, di 73.anni, abitante in via Flavio Gioia, al numero 25, dove gestisce la pensione « San Marco ». La sera del 3 febbraio scorso, pochi giorni dopo la scomparsa di Ermanno in casa Lavorini giunse una te¬ lefonata dì donna dall'accento veneto (e veneta è appunto la Milani), che disse al signor Armando Lavorini. padre del ragazzo scomparso: « Venga subito in via Flavio Gioia, vi sono tre uomini con un ragazzo, venga subito a prenderlo ». Il telefono era sotto controllo, polizia e carabinieri entrarono immediatamente in azione, ma in via Flavio Gioia non trovarono nessuno. La Milani, interrogata, affermò che la voce registrata non era la sua, negò anche di avere usato il telefono dal quale sembrava essere partita la telefonata misteriosa . Questa mattina due sottufficmli dei carabinieri si sono recati alla pensione « San Marco » ed hanno accompagnalo Carmen Milani a Pisa, per essere interrogata dal giudice istruttore, dott Maz zocchi Erano circa le 11 quando la donna ha fatto il suo ingresso a palazzo di giustizia. Per l'occasione erano al palazzo di giustizia anche il col. Caroppo ed il capitano Serrano, dell'Arma dei carabinieri, che hanno sem pre affiancato il magistrato nella lunga inchiesta. Dopo un incontro fra t due ufficiali e il dott. Mazzocchi, questi ha fatto entrare la Milani. L'interrogatorio è coperto dal segreto istruttorio. Poco dopo le 12,30, è stato notato però un movimento nei corridoi e, subito, dopo, si è appreso che l'anziana donna era stata fermata ed era stato disposto il suo trasferimento alla sezione femminile del carcere « Don Bosco » di Pisa, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Non sì conoscono i dettagli, ma la donna sì sarebbe rifiutata di fornire particolari in merito alla sosta nella sua pensione di alcuni personaggi legati al caso Lavorini. Via Flavio Gioia è una via « bene » di Viareggio: è piena di pensioni e di alberghi; ha di fronte il bagno « La Pace », quello stabilimento balneare di proprietà di Adolfo Meciani, il personaggio accusato dai terribili « ragazzi di pineta » e che si impiccò nel carcere di Pisa, dove era stato rinchiuso dopo l'arresto. Si va facendo strada l'ipotesi che nella pensione « San Marco » (che d'inverno è chiusa), sia stato portato Ermanno Lavorini. Sembra però certo che la sera della telefonata la donna non fosse in casa ma si trovasse in una pensione di fronte alla sua con alcuni amici a guardare la televisione a. v.

Luoghi citati: Pisa, Viareggio