Rinviato il processo per le patenti false perché mancava il ministro dei Trasporti

Rinviato il processo per le patenti false perché mancava il ministro dei Trasporti L'inizio del dibattimento davanti ai giudici del Tribunale Rinviato il processo per le patenti false perché mancava il ministro dei Trasporti Doveva figurare come parte lesa ma non era stato citato - Gli imputati sono 58 ma solo uno è in carcere - Si tratta di un impiegato che deve rispondere di falso, corruzione e soppressione di documenti - La causa rinviata a nuovo ruolo: se ne riparlerà a primavera E' cominciato Ieri, davanti alla prima sezione del Tribunale, il processo per lo scandalo delle patenti. Gli imputati sono 58, di cui uno solo detenuto. In apertura d'udienza il presidente dott. Sorrentino, accogliendo la richiesta di alcuni difensori rimasti in piedi, ordina che nell'aula vengano recate panche e sedie affinché tutòi abbiano un posto. La sala, una delle più vaste del Palazzo di giustizia, appare gremitissima. Il dibattito è stato però rinviato al termine di seduta per la mancata citazione della parte lesa, cioè del ministro dei Trasporti. Le irregolarità furono scoperte nel giugno del 1968 dal direttore del Compartimento Motorizzazione Civile di Torino, ing. Vlttolo. La polizia stradale, che svolse le prime indagini, accertò ben presto le responsabilità di un dipendente della motorizzazione, Vittorio Ferrari Cupilli, di 28 anni, nato a Zara, -trovato in possesso di moduli in bianco già firmati. L'impiegato, che svolgeva le mansioni di archivista, confessava di aver distrutto o occultato un numero imprecisabile di atti pubblici retativi appunto alla concessione di patenti di guida. Ma dal Ferrari Cupilli,- rinviato a giudizio per soppressione di documenti, falso materiale e ideologico, corruzione, le indagini si estesero ai suol presunti complici ed a tutti coloro che avrebbero tratto vantaggio dai suoi illeciti. Accanto al Ferrari Cupilli che, come pubblico ufficiale, non ha ottenuto la libertà provvisoria, l'imputato di maggior rilievo è Giuseppe Bussolini, di 38 anni, titolare di una scuola guida. Secondo l'accusa, il Ferrari Cupilli, su interessate segnalazioni del Bussolino, provvedeva a sostituire documenti di allievi bocciati all'esame di guida o che addirittura non avevano sostenuto le prove, e 11 sottoponeva alla firma dell'ingegnere esaminatore. Altri tre titolari di agenzie automobilistiche, Lorenzo Tomiozzo, di 34 anni, di Collegno; Luigi Menini, di 32 anni, di Moncalieri e Bartolomeo Vaeranno, di 35 anni, di Gassino, avrebbero versato o promesso somme di denaro al Ferrari Cupilli affinché « agevolasse » alcuni candidati. Un funzionario dell'Ispettorato, Ing. Ernesto Orlandinl, avrebbe Invece rilasciato all'archivista, sempre secondo l'accusa, dichiarazioni di idoneità firmate in bianco: è quindi accusato di omissione di atti d'ufficio. Lo stesso reato figura a carico di due medici, il dott. Gaetano Di Serafini, ufficiale sanitario di Gassino e il dott. Corrado Inga, capitano medico, i quali non avrebbero eseguito i dovuti . accertamenti sulle condizioni fisiche di alcuni aspiranti alla patente. Tutti gli altri imputati, giovani e anziani, uomini e numerose donne, sarebbero i beneficiari degli illeciti. Fin dalle prime battute del complesso procedimento si è compreso che la difesa non avrebbe risparmiato eccezioni ed istanze per ottenere un rinvio. Il p.m. dott. Witzel, di sua iniziativa, ha chiesto, per 6 imputati, ai quali le citazioni erano state consegnate solo tre giorni fa, la separazione dal giudizio principale. Alcuni difensori hanno sollecitato lo stralcio per altri quattro accusati, quasi tutti collegati con il gTuppo di Gassino. Altri penalisti, tra i quali l'avvocato Avonto, che assiste il detenuto Ferrari Cupilli, si sono però opposti al giudizio separato, osservando che, della delicata materia, era opportuno che il Tribunale mantenesse una visione unitaria e armonica, per valutare le singole responsabilità. Il Tribunale, alle 12,30, ha emesso un'ordinanza che stabiliva lo stralcio delle posizioni di 10 imputati citati irregolarmente e accollava le spese delle citazioni per il futuro separato giudizio all'ufficiale giudiziario di Chivasso. Il processo sarebbe dovuto continuare a carico degli altri 48 imputati, ma gli avv. Aitava e Balestra rilevavano un'altra Irregolarità: la mancata citazione della parte lesa, e cioè lo Stato, in persona del ministro del Tra- tddsztiIcglpndmrrsrz'tqsporti. uiiiiiiiiiiitiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiriiiiiiiiiiiiiiiii II collegio non ha superato questo vizio di forma ed ha quindi accolto l'eccezione, rinviando il processo a nuovo ruolo. Se ne riparlerà la primavera prossima. E' stata respinta l'istanza di libertà provvisoria per Ferrari Cupilli, diventato padre in carcere. 4

Luoghi citati: Chivasso, Collegno, Moncalieri, Torino