I "sette del Sud" ricattavano industriali e commercianti

I "sette del Sud" ricattavano industriali e commercianti , Sgominato dai carabinieri il "racket della mano nera,, a I "sette del Sud" ricattavano industriali e commercianti Due arrestati, gli altri identificati - Compivano furti, poi si presentavano ai derubati offrendo protezione; chi non accettava subiva la minaccia della distruzione dell'azienda Ripetuti contatti con la ditta di mobili Barovero, il cui titolare ha presentato denuncia Una banda di ricattatori — «I sette del Sud » — è stata sgominata dopo lunghe Indagini dal carabinieri del Nucleo Investigativo che l'avevano denominata « La mano nera sulla città ». Imponeva taglie a negozianti e industriali minacciando di distruggere 1 loro negozi e fabbriche. Due dei sette sono stati arrestati: Augusto Cottino, 19 anni, detto Gugu, da Biella, capo del « racket », e Luigi Lioce, 18 anni, da Foggia, vice capo, entrambi abitanti in una pensione di via San Secondo 34. Gli altri cinque sono scappati. Ecco 1 fatti: La notte del 22 settembre ignoti penetrano, in via Belfiore 43, negli uffici del mobilificio Barovero, che ha lo stabilimento a Grugliasco. Rubano una calcolatrice, una piccola somma e alcune chiavi. L'indomani nella cassetta della posta del Barovero c'è un biglietto scritto a mano nel quale « I sette del Sud » chiedono centomila lire; in caso contrario la fabbrica andrà a fuoco. Un incaricato passerà a ritirare la somma. Barovero denuncia 11 fatto alla polizia. Il giorno 25 si presentano in via Belfiore 43 cinque giovani; uno, biondo, entrai « Sono venuto a ritirare il pacco » dice. Viene ricevuto nell'ufficio del direttore Giovanni Cravero. II biondo non ha l'aria di un bandito, ma di un rappresentante di commercio venuto per trattare un affare. Presenta al direttore una lettera dei « Sette del Sud » con la quale è delegato a riscuotere la somma. Cravero è sbalordito, offre 50 mila lire, il biondo tergiversa, escono insieme per andare a bere il caffè in un vicino bar. Uno dei quattro che era rimasto fuori ad attendere si presenta come vice capo. Il direttore chiede garanzie e il biondo gli porge il proprio passaporto intestato a Marcello Matteini, 19 anni, residente a Granaglione di Bologna. Cravero consegna 50 mila lire rinviando all'indomani 11 saldo. I due giovani se ne vanno dicendo: « Dormite tranquilli, non vi succederà nulla ». Il 26 settembre il vice-capo, 11 Lioce, ritira la somma rimanente e racconta che fu la sua banda che nel '66 derubò per tre volte la ditta; confessa anche il furto di pochi giorni prima. Dice che stanno offrendo protezione ad una ditta vicina che vende elettrodomestici. « Con questa stiamo trattando per 800 mila lire. Noi abbiamo diviso la città in settori, dalla A alla Z; questa è la zona D ». La sfrontatezza del bandito supera ogni limite: « Ora ci dovreste ricomperare la refurtiva che vi abbiamo portato via ». Cravero accetta e, dietro richiesta del Lioce, riconsegna 11 passaporto del suo complice. Seguono altri incontri: 1 banditi consegnano la calcolatrice rubata facendosela pagare 40 mila lire e mia lettera con la quale rinnovano il ricatto: « La ditta Barovero, se vuole protezione, deve consegnare 70 mila lire al mese ». Il direttore prende tempo, dice che il proprietario è fuori Torino e lui da solo non può decidere. Il 30 settembre nuova telefonata; è Gugu che parla: « Oggi è il mio compleanno e voglio essere benevolo: invece di 840 mila lire all'anno, potete darcene 500 in una sola volta ». Cravero finge di accettare e il bandito risponde che si farà vivo per riscuotere. Ora l'Industriale è deciso a stroncare questi assurdi rapporti e informa il Nucleo Investigativo dei carabinieri. Il ten. Formato con 1 marescialli Gentile e Garruzzo incomincia ad indagare e identifica tutti i membri della banda. Si arriva così alla scorsa notte: alle due il Cottino e il Lioce vengono arrestati nei pressi di Porta Nuova. Il Lioce ha in tasca una scacciacani. Confessano. I carabinieri gli chiedono qual è la ditta con la quale stavano (c trattando ». « E' il negozio Meichiane di elettrodomestici di via Valperga Caluso 18. Non eravamo ancora entrati in contatto, per ora si era soltanto nella fase pre¬ liminare, quella del furti: il 18 settembre abbiamo rubato 20 rasoi elettrici, il 2 ottobre abbiamo ritentato, ma ci è andato male ». Giovanni Cravero, direttore del mobilificio. Gli arrestati: Augusto Cottino e Luigi Lioce

Luoghi citati: Biella, Bologna, Foggia, Granaglione, Grugliasco, Torino