Il profumo della Foresta Umbra

Il profumo della Foresta Umbra Il profumo della Foresta Umbra Al ritorno dalle vacanze è bello andare alla ricerca del tempo perduto riguardando cartoline, fotografìe, biglietti di viaggio, guide turistiche. E' un modo per ritrovarsi sui posti che per venti giorni si sono amati. Alfredo Zallone, un avvocato pugliese, ha scritto per questa categoria di romantici viaggiatori il suo bel libro « Il mio Gargano » ovvero « La Puglia bella e sconosciuta ». Vi si ritrovano gli angoli, le grotte, i promontori da Manfredonia a Termoli, i paesaggi ed i tramonti di Margherita di Sa¬ voia, di Mattinata, di Peschici, i faraglioni di Vieste, le zagare di Rodi, l'acqua cristallina di Pugnochiuso e delle Tremiti. Questi nomi, quasi sconosciuti sino a qualche anno fa, sono entrati nella geografia del « boom » del Gargano. Ma la guida di Zallone è « sui generis », assomiglia ad un racconto di viaggio, ad una scoperta. Vi sono capitoli eruditi sulla geologia, la fauna, la storia del promontorio, le foreste i dolmen e i menhir della preistoria, le vestigia greche, latine, normanne. Ma a questo lato didascalico e illustrativo del libro si aggiunge quello lirico che scopre il «profumo» del Gargano, la Foresta Umbra dove il sole « entra quasi distillato », i fondali di fiaba formati da faraglioni, archi, «archetielli», grotte colorate. Accanto alla descrizione entusiasta vi è la preoccupazione di salvare questo paradiso dalle brame dei «corvi » e la proposta della creazione di un grande parco nazionale che ne tuteli la bellezza e l'integrità. c. ros.

Persone citate: Alfredo Zallone, Gargano, Zallone

Luoghi citati: Manfredonia, Mattinata, Peschici, Puglia, Rodi, Termoli, Vieste