Trattati a Milano 6,7milioni di titoli di Renato Cantoni

Trattati a Milano 6,7milioni di titoli H valore degli scambi ha superato ieri i diciassette miliardi di lire Trattati a Milano 6,7milioni di titoli (Nostro servizio particolare) Milano, 29 settembre. L'approvazione da parte del Consiglio dei ministri del progetto di legge sui fondi comuni ha prodotto un effetto esplosivo in Borsa. Sin daUe prime battute stamattina era chiaro che l'accoglienza del mercato era più che favorevole. I numerosissimi ordini d'acquisto potevano essere eseguiti solo parzialmente e con voluminosi rialzi delle quotazioni. Solo una modesta frazione del listino ha potuto essere chiamata all'inizio. L'attuale organizzazione della Borsa . di Milano è sempre Insufficiente quando si presentano giornate eccezionali come quella odierna. E' uno dei tanti punti deboli del mercato azionario, che deve essere potenziato e modernizzato. Le contrattazioni sono proseguite attivissime e la riunione è terminata oltre le 14,30. La chiusura di due valori di una certa importanza, Invest e Toro privilegiata, è stata rimandata in coda al listino, perché il prezzo superava di oitre il 20^0 quello di venerdì. La Toro metteva a segno comunque un progresso del 160Zo e la Invest del 12,50/!). y numero indice ha guadagnato il 3,55 per cento, passando da 80,57 di venerdì a 83,45, nuovo massimo dell'anno. Imponente il volume degli affari: sono stati trattati ben 6.708.000 titoli, per un valore di 17,2 miliardi, superato quest'anno solo due volte (in aprile). Fra i rialzi più spettacolari sono da segnalare: Abeille (13"Zo), Falck privilegiata (170A), Finmare (9,60Zo), Ilssa Viola Ul.6%), Italsider (80z0), Stet (7,5Vo), Mondadori priv., Ifi priv.,. Italpi. Vediamo ora di cercare una ragione ~ per tanta euforia. Il mercato azionario era già « caldo » sin dalla riapertura del 18 agosto. La svalutazione del franco francese, l'aumento del tasso di sconto italiano, la ripresa della corsa al marco e le conseguenti misure difensive adottate da molti Paesi, segnalavano negli ambienti finanziari acque agitate, con minaccia di improvvise burrasche. Da noi vi era qualcosa di più: la nuova strategia delle autorità centrali per contrastare la fuoruscita di capitali metteva in prima linea il mercato azionario, che per lunghi anni era stato mortificato a pieno vantaggio del reddito fisso. Era chiaro che governo e Banca centrale erano finalmente concordi per un sostanzioso rilancio della Borsa. Riportare l'interesse degli investitori ai titoli italiani significava ridurre le esportazioni di capitali. Una Borsa attiva ed efficiente significava anche rivi¬ talizzare un classico mercato per la provvista di finanziamenti, e Dio sa come sia necessario in questo momento dì « caccia al denaro ». Dopo il disegno di legge che concede sgravi fiscali per gli aumenti di capitale delle società quotate e agevola la introduzione di titoli nuovi al listino ufficiale, veniva preso in esame e finalmente varato quel famoso progetto sui fondi comuni d'investimento, che ha fatto scorrere in questo ultimo quinquennio fiumi d'inchiostro. Inoltre, il Comitato del credito ha autorizzato Tiri a offrire in pubblica sottoscrizione e quotare in Borsa le tre banche d'interesse nazionale e l'Alfa Romeo. Agli operatori più avvertiti non è passata inosservata questa trasformazione di mentalità fra i partiti di maggioranza e diversi forti speculatori già nelle scorse settimane si erano lanciati in robuste iniziative differenziali. Dopo alcune incertezze, il rialzo si era sviluppato vigorosamente, nonostante le agitazioni sindacali. Oggi il movimento si è ancora più allargato, toccando punte clamorose. Il motivo è semplice: scorrendo quella parte del progetto sui fondi che è stata pubblicata sabato, vi sono alcuni punti ritenuti positivi per un buon successo degli « Investr.ient Trusts » italiani e perciò per la Borsa. Le agevolazioni fiscali sono concrete, sia per quanto concerne la cedolare « secca » del lO^o per i redditi inferiori a 4 milioni, sia per l'esenzione dall'imposta di successione di 30 milioni individuali, con un massimo complessivo di 100 milioni su quanto ereditato. Qualche incertezza rimane sul « modo » in cui funzionerà la nominatività, e cioè se verrà eliminato l'aborrito schedario sia per il possesso delle « parti », sia per il reddito dei fondi comuni. I guai e il ricordo dell'imposta straordinaria sul patrimonio del 1947 sono ancora cocenti. In ogni modo, l'avvio non poteva essere migliore. Occorrerà ora, lavorare sodo e intelligentemente per riportare il mercato azionario alle sue funzioni istituzionali. Renato Cantoni

Persone citate: Abeille

Luoghi citati: Milano