Reazioni e commenti nel mondo ai risultati delle elezioni tedesche

Reazioni e commenti nel mondo ai risultati delle elezioni tedesche Reazioni e commenti nel mondo ai risultati delle elezioni tedesche PARIGI: « La candidatura di Brandt alla Cancelleria (scrive "Le Monde") è perfettamente legittima» - LONDRA: Il governo spera nella «piccola coalizione» tra socialisti e liberali - MOSCA: Soddisfazione per la sconfitta dei neo-nazisti (Nostro servizio particolare) Parigi, 29 settembre. (l.m.) La candidatura di Willy Brandt alla cancelleria della Repubblica Federale viene considerata una « pretesa perfettamente fondata » da Le Monde. La rottura fra socialisti e democristiani — secondo l'autorevole giornale parigino — è probabilmente definitiva: « Non si vede oramai come colui che si è designato come successore di diritto di Kiesinger sì possa sedere al .suo stesso tavolo ». L'accordo fra socialisti e liberali è possibile perché il secondo partito ha tutto da guadagnare con la nuova allenza. Le Monde conclude: La tattica di Brandt per forzare la mano agli esitanti è audace. Se il presidente della Repubblica, evidentemente favorevole ad una formulo che assicurò la sua elezione nel maggio scorso, designa Brandt, come la Costituzione autorizza, un nuovo governo S.P.D.-F.D.P. può essere costituito. Esso disporrebbe di una maggioranza certo debole... che tuttavia — se rimanesse stabile — gli permetterebbe di agire. Il capo del partito social-democratico fa un gioco arrischiato: basterebbero poche defezioni nel partito liberale, o proteste troppo vive in seno alla S.P.D. per fargli perdere la scommessa ». Londra, 29 settembre. (v.) I risultati delle elezioni nella Repubblica federale tedesca non hanno pienamente soddisfatto gli ambienti governativi inglesi, ma il fatto che il leader socialdemocratico tedesco Willy Brandt abbia posto la sua candidatura come Cancelliere ha risollevato le speranze che la Germania Occidentale possa presto avere un governo socialista. Si sa che a Brighton, ove si trova per il Congresso laburista, il primo ministro inglese Harold Wilson ha discusso oggi con i suoi colleghi di gabinetto i probabili sviluppi della situazione a Bonn. Il governo britannico spera « disperatamente (per usare l'avverbio di un quotidiano della sera londinese) che Willy Brandt vada al potere nella Repubblica federale tedesca, in coalizione con i liberali dell' "F.D.P." », perché ciò renderebbe più facile per la Gran Bretagna la soluzione dei suoi due problemi più assillanti: ammissione nella Cee e difesa della sterlina. E' probabile, infatti, che i socialdemocratici tedeschi, ima volta al potere, rivalute rebbero il marco, alleggeren¬ m do la pressione sulla sterlina e mettendo l'industria britannica in grado di competere meglio sui mercati stranieri con i prodotti della Germania, Contemporaneamente, Willy Brandt assumerebbe, si crede a Londra, un atteggiamento più favorevole di Kiesinger sull'ammissione inglese nella Cee. Si nota, infine, una notevole soddisfazione sia sulla stampa sia nei circoli politici perché il partito neo-nazista di Adolf Von Thadden non ha raggiunto il 5 per cento dei voti e non può essere rappresentato in Parlamento. Ma, osserva il Daily Telegraph, giornale di destra: « La propaganda sovietica continuerà a inveire contro lo spauracchio tedesco e a usarlo come scusa per la sua intransigenza. Inoltre, la sconfitta dei gruppi di estrema sinistra accrescerà il dispiacere di Mosca ». Mosca, 29 settembre, (e. c.) Rilievo nei notiziari Tass quasi quanto ne fu dato alle elezioni presidenziali americane del novembre '68; soddisfazione per il mancato ingresso nel Bundestag dei neonazisti e grande prudenza nell'indicare l'alternativa tra « Grande Coalizione e Piccola Coalizione »: questo è il pa- . norama delle reazioni sovie-■iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii tiche ai risultati delle elezioni tedesche. L'elemento più vistoso è l'ampiezza dei resoconti della Tass, paragonabile a quella dei servizi per l'elezione di Nixon. Anche se i dispacci erano redatti con estrema cura, in modo da evitare ogni sospetto di « preferenza » sovietica per l'uno o l'altro dei due grandi partiti, o per l'una o l'altra delle coalizioni in gioco alla luce dei risultati, era evidente il vivo interesse di Mosca per la vicenda elettorale della Repubblica federale tedesca. La sola opinione esplicita espressa dalla Tass, e più tardi dall'organo governativo « Izvestija », è quella riguardante il mancato superamento da parte dei neonazisti di Von Thadden della barriera del 5 per cento per entrare al Bundestag. Le « Izvestija » scrivono in proposito: «Il Bundestag, almeno per ì prossimi quattro anni, non servirà da tribuna per i mascalzoni di Adolf von Thadden». « Izvestija » e Tass, quasi con le stesse parole, avvertono: sebbene i neonazisti non siano entrati nel Bundestag, l'aumento della loro influenza è preoccupante. Rispetto alle elezioni precedenti il partito nazionaldemocratico ha totalizzato un numero di vo1 ti due volte superiore, iiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiimiiiiiiii