Gli ultimi comizi dei grandi rivali di Tito Sansa

Gli ultimi comizi dei grandi rivali Gli ultimi comizi dei grandi rivali (Dal nostro corrispondente) Bonn, 27 settembre. La campagna elettorale è finita. Domani 38 milioni 650 mila cittadini sono chiamati a decidere se alla Cancelleria dovrà rimanere Kiesinger oppure se il capo del governo sarà Brandt. Oggi i due candidati hanno tenuto gli ultimi comizi: Kiesinger, seguito come un'ombra dalla sua schiaffeggi airice Beate Klarsfeld, che distribuiva volantini, ha parlato sulle piazze di dodici villaggi nella circoscrizione . di Waìilslmt, ai confini con la Svizzera, Willy Brandt sulla piazza del Mercato di Lubecca, la sua città natale. Entrambi hanno annunciato il loro desiderio di guidare il Paese nei prossimi quattro anni: Kiesinger per continuare sulla via finora seguita e completare l'opera realizzata in vent'anni di guida democristiana; Brandt per realizzare « con più giustizia, con più democrazia e con più amore per coloro che vivono nell'ombra», ciò che non è stato fatto. La democrazia Cristiana e gruppi fiancheggiatori hanno lanciato l'ultima violenta- offensiva contro i socialdemocratici, con intere pagine di pubblicità su decine di giornali. « Stato di diritto o anarchia? » si domanda in un paginone un gruppo di 17 professori universitari, ponendo l'elettore di fronte alla scelta tra «libertà, riforma, democrazia e riconciliazione » (democrazia cristiana) e « sfrenatezza, rivoluzione, terrorismo, dittatura e resa » (socialdemocrazia). Un'altra pagina prende di mira il ministro dell'Economia Schiller, al quale si addossa la responsabilità dell'inflazione, della speculazione sul marco e degli scioperi e che si accusa di mandare a picco l'economia. In un terzo paginone Kiesinger è presentato come « l'uomo adatto », che sta « da pari a pari tra i grandi di questo mondo ». All'inattesa bordata finale, i socialdemocratici non hanno saputo rispondere. I liberali non hanno più fatto comizi. I neonazisti hanno chiuso ieri. A Norimberga, avrebbe dovuto parlare il loro capo, Adolf Von Thadden, ma il comizio è stato vietato per motivi di ordine pubblico. Ciononostante nel centro della città si è svolta una manifestazione antinazista, durante la quale 5000 giovani si sono scontrati con 900 poliziotti; più di cento persone sono rimaste ferite. Gli ultimi sondàggi demoscopici indicano una ripresa dei partiti cristiani (tra il 44 e il 46 per cento) e un calo dei socialdemocratici (tra il 40 e il 42 per cento). Un'incognita sono i neonazisti dell'«Npd». Se entreranno nel Parlamento di Bonn il nuovo cancelliere dovrebbe essere Kiesinger, con Brandt vice cancelliere; se non entreranno, il capo del governo dovrebbe essere Brandt, con vice cancelliere il liberale Scheel. Nessuno osa azzardare una previsióne, ovunque si scommette. La Frankfurter Allgemeine intitola: « Risultato elettorale sul filo del rasoio », il Koelner Stadt Anzeiger pubblica un articolo di fondo dal titolo « Elezione drammatica ». Tito Sansa

Luoghi citati: Bonn, Norimberga, Svizzera