Se si guasta il molare dell'economia (in un mare politico mollo agitato) di Nicola Adelfi

Se si guasta il molare dell'economia (in un mare politico mollo agitato) Se si guasta il molare dell'economia (in un mare politico mollo agitato) I parlamentari di mia conoscenza sono unanimi nel formulare una previsione: è quanto mai improbabile che si arrivi allo scioglimento anticipato delle Camere. Al riguardo bisogna sempre tenere presente che deputati e senatori, per quanto divisi o nemici tra loro, hanno tuttavia in comune lo spirito corporativo: in altre parole, formano un corpo che non vuole morire anzitempo. E' naturale che sia così: costa fatiche, ansie e denaro condurre una campagna elettorale, e nessuno è disposto a rinunciare al frutto di quelle fatiche, ansie e denaro, ossia al fatto che è riuscito a diventare senatore o deputato. Un esempio recente. Il giorno in cui a Montecitorio, in sede dì commissione, prevalse la tesi dei divorzisti, tra le file dei deputati democristiani ci fu una netta distinzione: quelli che occupano posti eminenti e perciò sono sicuri di essere rieletti, erano solo amareggiati; gli altri invece, i deputati pressoché anonimi e che devono 11 loro successo elettorale soprat¬ tutto alla benevolenza di vescovi e di parroci, apparivano nervosi, talora persino sconvolti. Come avrebbero potuto giustificare la loro sconfitta al cospetto dei loro « grandi elettori »? Se dunque difficilmente si arriverà alle elezioni anticipate (non è mai avvenuto nelle precedenti quattro legislature), resta da vedere in che modo il Parlamento nell'attuale situazione potrà assolvere le sue funzioni, che consistono nel produrre leggi. I problemi sono quelli che sappiamo tutti, complicati e scabrosi. I presidenti Panfani e Pertini si stanno adoperando con molto impegno per snellire le procedure nel Senato e nella Camera e abbreviare in questo modo i tempi di produzione, ma ovviamente ciò non basta. L'essenziale è decidere che cosa il Parlamento deve produrre: ossia quali sono le leggi veramente importanti, le riforme di fondo che possono e devono essere introdotte. . Per conseguire questo.scopo occorrono un governo efficiente e una maggioranza parlamentare che sia con¬ corde sul da farsi. Efficienza e concordia sono tra loro interdipendenti. Oggi come oggi non abbiamo né l'una né l'altra cosa; si va avanti più che altro per forza di inerzia. Cercare di individuare le responsabilità di questo stato di cose significa cacciarsi in un lungo e buio labirinto di recriminazioni, di sospetti, di astiosi rancori tra partiti, correnti, rivalità personali. Un labirinto che non conduce in nessun luogo e che inevitabilmente surriscalda'i due mali di cui si diceva prima: la scarsa efficienza del governo e la discordia in seno alla maggioranza. La situazione è pericolosa. Oggi più di ieri. In un maro politico molto mosso, se la barca dell'economia tira bene, non succede niente di grave; e parimenti non succede niente di grave se il motore di quella barca s'inceppa in un mare politico tranquillo. Lo dimostra con esemplare chiarezza l'ultimo ventennio di storia italiana. Però, al punto in cui: siamo ora, mentre sempre più agitate diventano le acque politiche, fate il caso che il motore dell'economia, per cause interne o esterne o sommate insieme, non tiri più bene come ha fatto negli ultimi due anni. Che avverrebbe allora? Ognuno può immaginarselo. E' questo il quadro generale che ha mosso l'on. La Malfa a prendere l'iniziativa di ricomporre il centrosinistra su nuove basi. Di certo sappiamo che egli non 10 ha fatto per un'improvvisa ispirazione. L'uomo politico ci stava pensando dal luglio scorso e cominciò a muoversi concretamente sotto Ferragosto, non appena 11 secondo governo Rumor ricevè a denti stretti la fiducia del Parlamento e le Camere si misero in ferie. Da allora l'on. La Malfa si è incontrato con le maggiori personalità del campo democratico, parlamentari ed extraparlamentari (anche col presidente Saragat), ha discusso le sue idee sul rinnovato centro-sinistra, le ha puntualizzate e raccordate. Un lavoro lungo, paziente, e ora l'on. La Malfa continua a muoversi con fiducia. Le riserve e i dissensi suscitati dalla sua iniziativa erano da lui per gran parte scontati. Non si decongestiona dall'oggi all'indomani una situazione convulsa e confusa come quella che si ha sulla scena politica italiana. Ci sono facce da salvare, collere da smaltire, impalcature teatrali e destinate all'elettorato da smontare un po' per volta. In breve occorre del tempo; forse un semestre, forse di più. L'importante è cominciare ad avviarsi fuori dall'attuale labirinto. Quel che conta cioè è che i quattro partiti della maggioranza tornino a incontrarsi e a parlarsi pacatamente, mettendo pietre sul passato, tenendo conto delle esigenze laiche e di quelle cattoliche. Sarebbe questo un cauto avvio verso un avvenire diverso. Nell'attesa che si formi di nuovo un governo quadripartito, quello monocolore di ora avrebbe una vita meno precaria, ossia potrebbe produrre di più. E Dio solo sa quanto e quale è l'ingorgo dei problemi vecchi e nuovi, mai risolti, che da ogni parte avviliscono la vita quotidiana dei cittadini. Nicola Adelfi

Persone citate: La Malfa, Pertini, Saragat