Votati i fondi d'investimento Amministrative a primavera

Votati i fondi d'investimento Amministrative a primavera Le decisioni nella notte del Consiglio dei ministri Votati i fondi d'investimento Amministrative a primavera I « fondi » potranno essere istituiti da società con un minimo di 5 miliardi - Esaminata la relazione sull'economia nel '69: il reddito nazionale dovrebbe aumentare del 6,5-6,8^0 (5,7 nel '68) - Rilevate pericolose tensioni nei prezzi - Il livello dell'occupazione è inferiore all'incremento del sistema produttivo (Nostro servizio particolare) Roma, 26 settembre. Alle 2,30 del mattino il Consiglio dei ministri, dopo sette ore di riunione, ha approvato la legge per l'istituzione in Italia dei Fondi comuni di investimento. Potranno essere creati da società con capitale minimo di 5 miliardi. Le autorizzazioni saranno date dal ministro del Tesoro; il controllo delle gestioni sarà esercitato dalla Banca d'Italia. Ai risparmiatori che investono fino a 4 milioni nei « fondi », ha spiegato il ministro Colombo relatore della legge, sarà trattenuto il 10 per cento a titolo di imposta (cedolare secca); oltre i 4 milioni, sarà applicata la cedolare a titolo di acconto, e si farà poi il conguaglio attraverso la dichiarazione dei redditi. Il Consiglio dei ministri ha anche approvato il rinvio alla primavera 1970 delle elezioni comunali e provinciali che si sarebbero dovute tenere nel novembre di quest'anno. E' stata poi esaminata la relazione sull'economia italiana nel '69. I ministri Colombo e Caron hanno dichiarato che « il documento previsionale e programmatico sarà regolarmente presentato in Parlamento entro il termine del 30 settembre». Ciò significa che la relazione, am¬ piamente discussa, dovrà essere ora adattata ai giudizi prevalsi in sede di Consiglio dei Ministri e che hanno trovato l'appoggio del presidente Rumor. Secondo attendibili indiscrezioni, questi sarebbero gli elementi caratteristici dell'economia italiana nel-1969: 1) sostenuto incremento delle attività produttive, con un aumento del reddito nazionale tra il 6,5 e il 6,8 per cento in termini reali, contro il 5,7 per cento del 1968; 2) netta espansione della domanda interna, sia nel settore degli investimenti che in quello dei consumi privati, per i quali è previsto un aumento intorno al 9 per cento contro il 5,4 per cento dell'anno scorso; 3) domanda estera sempre sostenuta, parallelamente all'aumento delle importazioni; 4) tensioni crescenti nel sistema dei prezzi; 5) livello occupazionale al di sotto del ritmo di espansione del sistema produttivo. Nel documento presentato al Consiglio non venivano taciute le preoccupazioni per la situazione monetaria internazionale e per gli altri fattori (come le esportazioni di capitali e i conflitti sindacali), capaci di aggravare le pressioni inflazionistiche e d'incidere sulla fiducia nella lira. Ciò potrebbe imporre l'adozione di misure deflazionistiche e ridurre il tasso di sviluppo prevedibile per il 1970. Nel lungo dibattito, molte sono state le obiezioni mosse alla relazione: la mancanza di qualunque riferimento al secondo programma quinquennale, che dovrebbe essere redatto ed approvato nel 1970; l'assenza di qualsiasi previsione circa l'andamento dell'occupazione e di qualsiasi indicazione circa i mezzi per accrescerne il livello. Ma le critiche più aspre sono state rivolte alla possibilità di ricorrere a misure deflazionistiche per « raffreddare » la congiuntura. Alla fine la relazione veniva approvata, dando però mandato al ministro del Bilancio Caron e a quello del Tesoro Emilio Colombo di modificarla, tenendo conto dei risultati del dibattito. ar. ba. »

Persone citate: Caron, Emilio Colombo, Rumor

Luoghi citati: Italia, Roma