Tre correnti in lotta nel partito comunista
Tre correnti in lotta nel partito comunista Tre correnti in lotta nel partito comunista (Dal nostro inviato speciale) 1 Vienna, 26 settembre. Da due giorni i 250 membri del Comitato centrale cecoslovacco, riuniti nella sala spagnola del castello Hradcany, stanno discutendo i limiti della epurazione che dovrebbe liberare il partito dall'» opportunismo di destra ». Ieri hanno parlato, fra gli altri, il segretario del partito Husak e uno dei principali accusati, Josef Smrkovsky; oggi ha preso la parola Alexander Dubcek; ma ancora non si sa nulla né sull'orientamento generale dell'assemblea, né sui discorsi dei protagonisti. All'attesa della opinione pubblica — a Praga, all'ora del telegiornale, la gente si raggruppa davanti agli apparecchi televisivi, i giornalai vengono presi quasi d'assalto — radio, tv e stampa rispondono con comunicati di poche parole che elencano i temi all'ordine del giorno, l'ora in cui hanno inizio e termine le sedute e qualche altro particolare insignificante. Sulla relazione di Husak, sui capi di accusa mossi agli esponenti del nuovo corso, sull'atteggiamento di questi ultimi neppure una parola. Anche le indiscrezioni questa volta sono scarse e frammentarie; il quadro generale pertanto risulta quanto mai arido e lacunoso. Dopo la lunga relazione iniziale di Husak — imperniata su due punti, rapporto sulla situazione all'interno del partito e riorganizzazione dei quadri — nel pomeriggio e nella nottata di ieri hanno preso la parola otto membri del comitato centrale tra cui il primo ministro OÌdrik Cernile e l'ex presidente dell'assemblea Josef Smrkovsky. Sulla sostanza e sul tono delle loro dichiarazioni non è trapelato alcun particolare. Silenzio quasi assoluto anche sull'intervento odierno. Si sa solo che il dibattito è stato vivacissimo per il continuo alternarsi alla tribuna di « progressisti » — Alexander Dubcek, Maria Mikova eccetera —, di « conservatori » e di rappresentanti dell'ala « realista » di Husak. A quanto pare Dubcek avrebbe pronunciato un discorso calmo, sereno, fermo, senza alcuna ombra di autocritica. Non è escluso che, data, l'eccezionale importanza della assemblea, i lavori possano Praga. Gustav Husak durante la seduta del Comitato centrale del pc cecoslovacco (Telefoto UPI-Ceteka)
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