Un fermo discorso di Dubcek cho ha rifiutato l'autocritico

Un fermo discorso di Dubcek cho ha rifiutato l'autocritico La sentenza del Comitato centrale rinviata a lunedì Un fermo discorso di Dubcek cho ha rifiutato l'autocritico Vivacissimo dibattito al Comitato centrale di Praga - Gli attacchi all'« uomo della primavera » continuano alla radio e nei giornali - Secondo le previsioni, egli sarà privato di tutte le cariche ufficiali, ma per ora non sarà espulso dal partito; si vuole procedere con cautela, per non irritare l'opinione pubblica continuare anche domani; radio Praga in ogni modo ha già annunciato che il comunicato ufficiale verrà diffuso soltanto lunedì. In questo clima è quasi impossibile fare previsioni: circola tuttavia con insistenza la voce che a conclusione della riunione almeno una ventina di membri del Comitato centrale verrebbero espulsi non solo dall'organo di cui fanno parte ma addirittura dal partito. A questo proposito, oltre a quello di Smrkovsky e a quello della Mikova, vengono fatti i nomi di Milan Hubl, ex rettore della scuola superiore di partito, e di Vaclav Prchlich, il generale che il 25 luglio 1968 fu destituito dalle cariche di partito perché aveva affermato che il Patto di Varsavia era monopolizzato dai sovietici. y Quanto a Dubcek, quasi tutti sono d'accordo nel prevedere che perderà tanto la carica di membro del Praesidium quanto quella di presidente dell'Assemblea, dovrebbe invece continuare a far parte del Comitato centrale. Circola anche la voce che gli attuali dirigenti gli lascerebbero la scelta fra due cariche di secondaria importanza: o ambasciatore cecoslovacco in Finlandia o sindaco di Bratislava, la sua città, dove abita con la moglie e i tre figli. Anche ora che il suo destino politico è praticamente deciso, la stampa, e la radio continuano a bersagliarlo, con le loro critiche. Oggi radio Praga, senza fare il suo nome, ha detto: « Sarà compito del partito stabilire chi abbia pianificato il "dirottamento del '68" e chi invece sia soltanto un agnello innocente. Ma la politica non è un sentimento; se l'attività degli agnelli innocenti porta agli stessi risultati di quella d'un nemico aperto, ogni uomo po litico deve trarne le debite conseguenze. Certo è difficile rinunciare a un idolo ». Gaetano Tumiati

Persone citate: Dubcek, Gaetano Tumiati, Vaclav Prchlich

Luoghi citati: Bratislava, Finlandia, Praga