Il teatro russo degli Anni Venti

Il teatro russo degli Anni Venti Dibattito a Torino tra attori e critici Il teatro russo degli Anni Venti C'è chi fa il teatro e chi ne parla: gli attori e i registi da una parte, i teorici e i critici dall'altra. I due gruppi non si incontrano spesso e nutrono, per questa rarità di contatti, una reciproca diffidenza. « Eppure — osserva José Guinot — da un serio, concreto lavoro comune possono scaturire utili risultati per il teatro ». Guinot dirige il Centro franco-italiano di pratica drammaturgica. Per iniziativa del Centro, dello Stabile e dell'Assessorato all'istruzione s'è svolto in questi giorni a Torino un convegno di studi teatrali: una prova della collaborazione fra teorici e pratici. Studiosi e uomini di teatro italiani e francesi hanno discusso sul movimento teatrale russo degli Anni Venti con particolare riguardo ai problemi dell'attore, della sua formazione e del suo impiego. « Signor Guinot, che cos'è e come funziona il Centro? ». «Il Centro è nato in Francia ed ha rapporti di collaborazione con i teatri del Nord Italia, con Torino in particolare. In convegni di studio periodici esamina un autore e un periodo confrontando le elaborazioni teoriche con la pratica dell'interpretazione ». n. Quali sono stati i temi fino ad ora dibattuti? ». « Un convegno è stato dedicato alla favola ed uno al Galileo di Brecht. NA Grenoble s'è parlato del Ruzante. Qui a Torino del teatro russo degli Anni Venti, di Mejerchol'd e di Majakovskij ». « Perché questa scelta? ». «Perché il lavoro registico di Mejerchol'd è fertile di soluzioni attuali. E' stato un lavoro "aperto", non dogmatico pur nella coerenza ideologica. Mejerchol'd era un antistalinista e come tale venne eliminato. A Torino si sono visti documenti singolari di quel periodo, un film interpretato da Mejerchol'd e Katchalov, un film dì Majakovskij tratto da una novella di De Amìcis ed ambientato nei sobborghi di Torino. In Italia gli studi sul teatro russo sono particolarmente avanzati ». «Il Centro che cosa chiede?». « Di essere riconosciuto dai due paesi, Italia e Francia. Senza questa norma istitutiva dovrebbe chiudere i battenti. Un peccato ». s. re.

Persone citate: Brecht, Majakovskij