Un congresso dedicato alle ghiandole salivari di Angelo Viziano

Un congresso dedicato alle ghiandole salivari Otorinolaringoiatri a St-Vincent Un congresso dedicato alle ghiandole salivari Moderne acquisizioni sulle malattie della paròtide - Difficoltà della cura - Possibilità di intervento chirurgico (Dal nostro inviato speciale) Saint-Vincent, 24 settembre. Le scialopatie, cosa sono? Affezioni delle ghiandole addette alla produzione della saliva (dal greco sialon = saliva). Costituiscono un complesso, problema, che investe praticamente medicina e chirurgia. La Società italiana di otorinolaringologìa e patologia cervico-facciale, assai impegnata in tale settore, l'ha posto per tema del suo 57" Congresso nazionale, che si apre domani in questa accogliente stazione idroclimatica valdostana, sede tradizionale di convegni scientifici di rilevanza anche internazionale. Presidente ordinatore della riunio- ne è il prof. F. Brunetti, direttore della Clinica otorinolaringoiatrica dell'Università di Torino. Sarà una approfondita inchiesta su tutto il sistema salivare, dapprima con la chiamata in causa della paròtide (relatori: il Brunetti e G. Rossi) e successivamente delle altre ghiandole, anch'esse bilaterali: la sottomascellare, la sublinguale e le minori (relatori: L. FioriRatti, cattedratico a Perugia, ed E. de Campora). La paròtide è la maggiore delle ghiandole salivari e gode di una popolarità venutale dal fatto che una sua infezione da parte di un mixovirus procura quella « parotite epidemica » — tanto frequente nei bambini — che il profano chiama « orecchioni ». Gli è che, a causa della sua ubicazione in una loggia retrostante la branca montante della mandibola, il suo ingrossamento per tumefazione infiammatoria modifica la situazione e quindi l'aspetto dell'orecchio esterno'. C'è un altro gruppo di infezioni della paròtide sino a ieri alquanto misconosciuto, che non dipende da virus bensì da batteri, con andamenti ben diversi. Più subdoli, per la possibilità che quegli agenti infettivi restino dormienti a lungo nella compagine ghiandolare, per ridestarsi poi con una certa attività solo allorché sia intervenuta una debolezza della ghiandola. Si parla allora di parotiditi (o parotidopatie) batteriche, sulle quali ha attirato particolarmente l'attenzione il Tolentino al recente congresso di infettivologia di Genova. Già queste ultime forme infiammatorie prospettano l'importanza che può avere in veste di substrato morboso preparatorio un generico processo degenerativo (sino ad un certo punto però reversibile) del tessuto salivare parotideo. Nella prima parte della voluminosa relazione congressuale odierna— già distribuita a stampa per renderne più agevole la discussione — figura pertanto classificata innanzitutto una « partita » di affezioni degenerative condizionanti alterazioni nella secrezione e nella funzione salivare (scialopatie) di questa ghiandola che normalmente pesa da venticinque a trenta grammi. Svariate ne sono le cause: da carenziali (insufficienze vitaminiche o di apporto alimentare di proteine, ecc.) a farmacologiche (influenza di cure protratte con taluni medicamenti, nell'asma bronchiale ad esempio con certe sostanze somministrabili solo sotto il controllo del medico) o tossiche (impiego professionale di prodotti ve¬ lenosi); allergiche; da squilibri ormonali; da cause nervose; costituzionali e persino da disordini dei naturali processi immunitari. Purtroppo la classificazione delle parotidopatie continua con le forme tumorali, con le litiasiche (da calcoli), poi con quelle da cisti, o provocate da agenti fisici (radianti, ad esempio), oppure dovute a corpi estranei od a malformazioni congenite. Sorvolando sulla varia percentuale di incidenza tanto diversa dall'una all'altra forma, è certo che la patologia della paròtide implica notevoli problemi di terapia. Se per le parotidopatie infiammatorie e infettive si ricorre ai medicamenti cortisonici ed antibiotici, per altre occorre il bisturi. Orbene la chirurgia parotidea, fondamentalmente impostata sugli interventi di asportazione di tumori, è condizionata dalla particolare configurazione (anfrattuosa e in parte profonda e talora di difficile accesso) della regione, nonché dagli intimi rapporti tra la ghiandola ed il nervo facciale, la cui integrità va rispettata. Ciononostante in questi ultimi anni ha subito una radicale evoluzione, tale da ampliare le sue prospettive ed 'offrire all'operatore adeguatamente preparato la possibilità di brillanti successi. Angelo Viziano

Persone citate: Brunetti, Campora

Luoghi citati: Genova, Perugia, Saint-vincent