Hanno traversato l'Oceano Pacifico in 70 giorni sul battello di gomma

Hanno traversato l'Oceano Pacifico in 70 giorni sul battello di gomma Il ritorno di tre navigatori solitari italiani Hanno traversato l'Oceano Pacifico in 70 giorni sul battello di gomma In balìa di onde alte 4 metri - La spedizione aveva scopi scientifici (Nostro servizio particolare) Roma, 24 settembre. (r. s.) Tre navigatori italia ni hanno compiuto a bordo di un battello pneumatico, il « Celeusta », la traversata dell'Oceano Pacìfico, dalle coste del Perù alle isole della Polinesia, in 70 giorni. Hanno percorso ìn'totale 4.400 miglia (circa ottomila chilometri). I tre navigatori solitari sono Mario Valli, 50 anni, di Roma; Sergio Croci, 37 anni, di Milano; e Vittorio Macioci, 32 anni, di Genova. Il Croci ed il Macioci sono rientrati oggi a Roma in aereo provenienti da Papeete; il Valli è rimasto a Pago-Pago da dove farà ri- torno in Italia, imbarcandosi. con il battello della traversata e le attrezzature di bordo, su una nave di linea il mese prossimo. I tre hanno girato seimila metri di pellicola. Gli scopi dell'impresa, illu¬ strati da Sergio Croci oggi a Fiumicino, sono stati preminentemente scientifici e medici. Durante la navigazione si sono sottoposti periodicamente ad analisi del sangue, delle urine e della temperatura, i cui risultati saranno esaminati dagli organi competenti. 1 navigatori salparono da Porto Callao (Perù) il 3 giugno scorso su un battello pneumatico costruito dalla Pirelli a sei scompartimenti stagni .tipo « Laros 80 », delle dimensioni di sei metri per 2,40. Dovevano giungere fino alla prima ìsola della Polinesia senza tappe intermedie. Furono trainati fino a 90 miglia dalla costa da un rimorchiatore peruviano, quindi cominciarono l'impresa, sfruttando, oltre ai venti costanti, dapprima la corrente di Humbolt e poi la grande corrente sud-equatoriale. Avvistarono le isole della Polinesia i primi giorni dì agosto e infine, superate tra innumerevoli difficoltà le barriere corallifere, VII agosto sbarcarono nell'isola dì Raroia. Di qui, a bordo di una goletta raggiunsero il 22 dello stesso mese l'isola di Papeete dove sono rimasti ospiti delle autorità, che hanno tributato loro accoglienze trionfali. La traversata ha avuto moI menti drammatici. « I primi | quindici giorni sono stati terribili — ha detto Sergio Croci. — Ci prese un senso di apatia e di smarrimento, costretti, tra l'altro, a pochi movimenti sia per le limitate dimensioni del battello, sia perché, per motivi precauzionali, abbiamo fatto uso di cinture di sicurezza. Una notte che ero di guardia, e che mi ero j liberato della cintura, fummo ; colti dal maltempo: il mare si fece minaccioso e onde alte oltre quattro metri cominciarono ad abbattersi sull'imbarcazione ». « Ad un certo punto — ha continuato il Croci — mi ri- trovai sbalzato in mare; solo la prontezza dei miei compagni e una certa dose di fortuna mi permisero di aggrapparmi alla corda che sporgeva dal battello. Durante la traversata ci siamo nutriti soprattutto di marmellata e zucchero. Per la mancanza di acqua potabile, dovuta alla perdita delle riserve durante una notte di mare agitato, abbiamo dovuto poi far ricorso negli ultimi giorni del viaggio a distillatori solari ed a pasticche chimiche desalinizzanti di cui eravamo forniti ». Durante i 70 giorni, i tre italiani sono rimasti in contatto sia con radio-amatori italiani e stranieri, sia con una postazione fìssa preparata dal ministero delle Poste e Telecomunicazioni. Tramite il collegamento, sono riusciti a riparare, dopo otto giorni di inutili tentativi, un guasto ad una valvola del battello. Le più gravi difficoltà sorsero all'arrivo nell'arcipelago polinesiano. « Saremmo dovuti sbarcare a Puka-Puka nel gruppo delle isole Tuamutu — ha raccontato Vittorio Macioci, che naviga dall'età di 15 anni — ma a causa delle condizioni proibitive del mare decidemmo di proseguire per l'isola successiva. A questo punto corremmo il rischio di infrangerci sulla barriera corallifera. Le autorità locali, per fa cintarci il passaggio, ci avevano comunicato che avrebbero fatto accendere al nostro arrivo dei falò indicatori del percorso; a tal fine segnalammo la nostra presenza con il lancio di alcuni razzi ». Sergio Croci, uno dei tre navigatori italiani (Telef.)

Persone citate: Mario Valli, Puka, Sergio Croci

Luoghi citati: Genova, Italia, Milano, Perù, Porto Callao, Roma