Ottoz trionfa, la Pigni terza, crolla Arese

Ottoz trionfa, la Pigni terza, crolla Arese Negli "europei,, di atletica ad Atene un solo successo per gli azzurri Ottoz trionfa, la Pigni terza, crolla Arese Splendida prova dell'ostacolista valdostano (13"5) che ha battuto nettamente l'inglese Hemery - La milanese migliora il suo limite, ma vince la boema Jelichova, neo-primatista mondiale - Arese cede di schianto nel finale dei 1500, classificandosi 8" - Medaglia di bronzo per Righi nell'asta (Dal nostro inviato speciale) Atene, 20 settembre. Solo Ottoz Sul podio del vincitori ai Campionati europei di atletica leggera. Le altre nostre'due speranze — Arese e la Pigni, entrambi impegnati sui 1500 metri — sono crollate clamorosamente quasi nello stesso punto, sulla curva finale, ovvero al momento in cui sarebbe stato necessario produrre il massimo sforzo. La Pigni dalla curva è ancora uscita al comando ma è 'stata inesorabilmente rimontata dalla cecoslovacca Jelichova (e poi anche dalla Gommerà), Arese è crollato mentre' gli altri scattavano, quando era in buona posizione alle spalle del battistrada Murphy, ed è stato via via superato da un nugolo di altri atleti, impegnati allo sprint. Un cedimento impressionante, per una gara tirata ad un ritmo non eccezionale: ha vinto l'inglese Whetton (un outsider, un atleta che lo stesso Arese ha battuto in tutte le precedenti occasioni), davanti a Murphy e al polacco Szordikowski. Arese non ha saputo spiegare il suo crollo. Negli spogliatoi ha continuato a chiedere all'allenatore Bianco: «Cosa mi è successo, cosa mi è successo? », scuotendo il capo. « Era la mia gara — ha dettò — Whetton l'ho battuto ancora a Ferragosto a Verona...». Per 1 tecnici si tratta di un crollo nervoso, d'altra parte è difficile trovare altrimenti un motivo ad una delusione tanto grande. Per fortuna, almeno Ottoz' non ha deluso. L'aostano lia ripetuto il trionfo dei campionati di Budapest del '66, ha dimostrato di avere carattere e grinta. Dice che questa è stata la sua ultima grande gara, ma potrebbe ancora resistere almeno sino alle Universiadi di Torino. Una partenza falsa di Pascoe ha dato la misura del nervosismo che ha preceduto la finale dei 110 ostacoli. Ottoz era il più calmo. Al via è scattato benissimo, a metà prova era già nettamente in vantaggio mentre al suo fianco, in seconda e terza corsia, il francese Drut e l'inglese Hemery si scomponevano nel tentativo di riacciuffarlo. Perfetto sugli ostacoli, l'aostano era primo con quasi un metro di vantaggio ma, non potendo controllare gli avversari si è buttato sul traguardo con tanto impeto da rovinare a terra una volta tagliato il filo di lana. La botta è stata dura, Ottoz si è rialzato dopo qualche istante, dolorante al ginocchio destro ma felice. Lo stesso Hemery e il connazionale Pascoe l'hanno sorretto, avviandosi con lui ai cancelli d'uscita. Eddy era raggiante: « Valeva la pena — ha detto — di fare questi mesi di sacrifici. Certo che all'inizio della stagione non speravo più di arrivare a settembre in queste condizioni». Il 13"5 di Ottoz, è soltanto ad un decimo di secondo dal limite italiano dello stesso atleta. Paola Pigni ha pèrso in poco più di 4 minuti il titolo europeo, sul quale tutti si contava, ed il . record del mondo. Come si temeva, non erano solo le olandesi, e segnatamente la Gommers, le rivali dell'italiana: 1 1500 metri sono una gara « nuova » per l'atletica femminile, è difficile controllare i progressi delle varie mezzofondiste in tutta Europa. L'azzurra ha fatto una gara splendida sino all'ultima curva: controllate le olandesi che cercavano, essendo in tre, di bloccare la corsa, ha preso subito la quarta posizione (tirava la Gommers), per salire via via di posto sino ad arrivare alle spalle di quella che considerava la rivale numero uno. All'ultimo giro, sulla dirittura opposta, la milanese è saltata al' comando, staccando di due metri la Gommers. Pareva avere corsa vinta, ma dalle posizioni arretrate è venuta avanti con una progressione inarrestabile la cecoslovacca Jaroslava Jelichova, che ha superato con facilità l'azzurra ed è arrivata con netto margine in 4'10"8, tempo nettamente migliore del precedente limite mondiale (4'12"4) della Pigni. La milanese, vedendosi superata, ha avuto un rallentamento, favorendo il recupero della Gommers che proprio sul traguardo l'ha affiancata, togliendole anche il secondo posto. La Pigni si è gettata sul prato, sconvolta, provata dalla delusione e dal ritmo della gara, veramente duro per una prova femminile. Salvo il rallentamento finale, l'italiana non ha nulla da rimproverarsi. Paola Pigni, ripresasi dallo scoramento ha tentato di rea gire: «Prima ero la migliore del mondo, ora mi tocca inseguire. Cercherò almeno di riprendermi il record». Dodici al via nei 1500 metri maschili, sùbito a darsi battaglia con il francese Viaux che ha preso immediatamente il comando per cercare di assicurare un notevole ritmo per il connazionale Wadoux. Viaux ha preso sino a trenta metri di vantaggio, poi si è fatto avanti Murphy a tirare il gruppo. Superato il battistrada, Murphy ha continuato a condurre ed Arese gli si è portato alle spalle. Sull'ultima curva, Improvviso, il crollo dell'azzurro, rimasto quasi sul posto quando gli altri hanno cambiato marcia. Arese, sbilanciato da due o tre gomitate, è parso di colpo svuotato di fiato e di energie. Ha persin cercato di impedire ad un avversario di passare con una spallata, poi al di là del traguardo è crollato al suolo. Nei 200 conferma piena dello svizzero Clerc, recordman d'Europa (e ottimo il settimo posto del nostro Abeti, in 21"1), e conferma chiarissima anche della tedesca dell'Est Karin Balzer nei 100 metri a ostacoli. Con quello della Jelichova che ha tolto alla Pigni il limite assoluto dei « millecmque » femminili, sono stati migliorati oggi altri due primati mondiali, da parte del sovietico Bondarchuk nel martello (74,64 contro i 74,52 del connazionale Klim), e nella staffetta 4 x 400 femminile dall'Inghilterra, che in 3'30"8 ha migliorato il tempo di 3'33"9 fatto registrare in semifinale dalle tedesche. Delusione per 1 greci, ma grossa soddisfazione per gli italiani nel salto con l'asta. L'idolo di casa Papanicolau si è fermato a 5 metri ma il pubblico, sportivissimo, ha incitato sino alla fine il vincitore Nordwig, che dopo i 5,30 ha tentato invano i 5,45 del record mondiale, mentre il nostro Righi con 5,10 — primato personale — ha ottenuto un magnifico terzo posto. Nella 4 x 400, che ha chiuso la serie di finali gli azzurri hanno lottato con grande coraggio. Bello in ultima frazione ha superato il concorrente inglese portando il quartetto al traguardo al quinto posto in 3'04"1 tempo migliore del precedente record nazionale di 3'04"6. I decimi campionati euroliei si sono chiusi praticamente con le finali di oggi, anche se domani è ancora in programma la maratona. Bruno Perucca Atene. Ottoz, caduto dopo aver tagliato vittorioso il traguardo, viene sollevato da colleghi e dirigenti (Telefoto)

Luoghi citati: Arese, Atene, Budapest, Europa, Inghilterra, Torino, Verona