Alla ricerca d'un equilibrio di Carlo Casalegno

Alla ricerca d'un equilibrio Alla ricerca d'un equilibrio Scopo dell'iniziativa annunciata ieri dall'on. La Malfa è il rilancio del centrosinistra « organico » non come astratta formula parlamentare, ma come forza operante di governo, capace di realizzare — secondo una tesi che il segretario del pri ha ripetuto più volte — spcVcsnts« una polìtica sociale mo-1 rderna in una società industriale avanzata». Per raggiungere questo obiettivo, egli giudica indispensabile che i tre partiti partecipino alla coalizione non isolati ed in reciproca polemica, come fragile « forza dì copertura » di un governo a netta prevalenza democristiana, ma come una forza omogenea, « propulsiva - dinamica ». E' un compito che, difficile anche prima della scissione socialista, nell'attuale momento appare impossibile. Come primo passo per ricostruire quel che è stato distrutto, e realizzare in futuro le speranze smora non mantenute, dal centro-sinistra, egli propone un'alleanza piuttosto pragmatica che formale, « ma politica e non puramente programmatica », fra i tre partiti della sinistra democratica. L'appello di La' Malfa-non è diretto contro la de. E' ri¬ volto al psu ed al psi, in vi- cccdprpcztdcccdssavddgccimai sta di ima collaborazione più equilibrata con i democristiani; il commento delVAvantì! dimostra che i socialisti l'hanno capito. Il senso d'urgenza e quasi d'allarme che traspare nella sua iniziativa è dovuto ad una valutazione pessimistica, non nuova, della realtà politica italiana; ma certo non vi sono estranei confronti con quel che accade in altri paesi europei. Comunque si giudichi la diagnosi del segretario repubblicano, e qualunque reazione ottenga la sua proposta, è impossibile negare che in Italia esista uno spazio vuoto tra le forze potenti e contrapposte della de e del pei; e non possono colmarlo, come sarebbe necessario, tre partiti minori che, « presentandosi in ordine sparso», rischiano di scomparire quali protagonisti. Esattamente quel che è accaduto in Francia. La polverizzazione della sinistra democratica ha condotto al disastro elettorale del giugno scorso: tra gollisti e comunisti non c'è più alcuna forza viva, capace di influire sul governo e tanto " meno di rappresentare una alternativa- di potére. In Germania, è accaduto invece che i socialdemocratici, nei lunghi anni di opposizione e poi nella prova non agevole della «Grande Coalizione», hanno allargato la propria base popolare (e non era facile vincere una antica diffidenza per i «rossi»), e dimostrato una sicura capacità di affrontare gli impegni del governo. Certo i socialisti tedeschi hanno un grande vantaggio sui socialisti italiani e francesi: in Germania non esiste un forte partito comunista. Ma essi hanno saputo superare, realisticamente, le tentazioni della disputa ideologica e del massimalismo verbale. E soprattutto — come sostiene La Malfa — non è stabilito dal destino che la presenza di un grosso partito comunista condanni la sinistra democratica all'impotenza ed allo sfacelo. In Italia come in Francia, era una fatalità, o non è piuttosto la conseguenza di una serie d'errori, ideologici e politici? Carlo Casalegno

Persone citate: La Malfa

Luoghi citati: Francia, Germania, Italia