I ferrovieri minacciano scioperi perché non possono fare le ferie

I ferrovieri minacciano scioperi perché non possono fare le ferie I ferrovieri minacciano scioperi perché non possono fare le ferie Chiedono l'assunzione di 40 mila persone - Le agitazioni, sono imminenti a Torino, Milano, Verona e Palermo - Conclusa l'astensione dal lavoro degli edili - Rotte le trattative per i metalmeccanici pubblici (Nostro servizio particolare) Roma, 18 settembre. Anche i ferrovieri sono in agitazione. Nei compartimenti di Milano, Torino, Verona, Cagliari e Palermo sono stati proclamati, o sì prevedono, scioperi a breve scadenza. Ma anche negli altri compartimenti vi è una atmosfera di viva tensione, che potrebbe sboccare al più presto in una agitazione nazionale. I ferrovieri protestano per la scarsità di manodopera. Il 60 per cento del personale non ha potuto ancora fare tutte le ferie del 1968, e la maggior parte dei dipendenti, da circa due mesi, non beneficia del riposo compensativo. Secondo una valutazione dell'azienda, mancano ventimila ferrovieri, rispetto alle effettive necessità; ma i sindacati ritengono che occorrerebbero non meno di quarantamila persone. Al di fuori di questa azione coordinata in favore di tutte le categorie di ferrovieri, il sindacato autonomo dei macchinisti e degli aiuti macchinisti (Sina) ha proclamato uno sciopero na¬ zionale di 24 ore da farsi nella prima decade di ottobre. Lo Siria Invita il ministro dei Trasporti a mantenere gli impegni presi in precedenza dall'azienda delle Ferrovie per questi punti: miglioramento dei «parametri» retributivi; concessione della carta dì libera circolazione al macchinista e il biglietto di prima classe all'aiuto macchinista; rivalutazione e perequazione del compenso per assenza dalla residenza; « ricostruzione economica » per i capi deposito provenienti dalla qualifica di macchinista; determinazione di un orario unico per tutti gli statali (compresi i ferrovieri) distribuito su cinque giorni alla settimana. Alla vertenza dei postelegrafonici si è interessato oggi il ministro delle Poste, Valsecchi. Il ministro ha dato concrete assicurazioni su tutti i punti. Le preannunciate astensioni nelle Poste e nei Telegrafi non si svolgeran no più. I postelegrafonici e i fer¬ rovieri si uniranno, ovviamente, a tutte le altre categorie di pubblici dipendenti (insegnanti, statali amministrativi, dipendenti dei Monopoli ecc.) in una « massiccia » agitazione, se non sarà definita la controversia per il ripianamento del bilancio dell'Enpas. Nel settore industriale, la tensione non accenna a diminuire. Si è concluso questa sera lo sciopero di quarantotto ore degli edili, ma nuove astensioni sono in programma. Domani e sabato sospenderanno il lavoro i dipendenti dalle aziende dei laterizi, mentre proseguiranno le manifestazioni dei metalmeccanici privati articolate. La delegazione degli industriali metalmeccanici ha esaminato oggi la situazione in una riunione svolta presso la Confìndustria. Sono state interrotte, questa sera, le trattative per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici a partecipazione statale. Nei prossimi giorni saranno attuati gli scioperi già proclamati. g.f.

Persone citate: Valsecchi