A giudizio il giovane che uccise il padre e gettò il corpo ai maiali

A giudizio il giovane che uccise il padre e gettò il corpo ai maiali Sentenza istruttoria per il delitto del '67 ad Asti A giudizio il giovane che uccise il padre e gettò il corpo ai maiali Il parricida, 19 anni, sarà processato al Tribunale dei minori - La madre, inferma di mente, rimarrà in manicomio per 5 anni - Altra vicenda: automobilista accecato da un pugno Il giudice istruttore di Asti, dott. Bozzola, ha rinviato a giudizio davanti al Tribunale per i minorenni di Torino con l'accusa di omicidio volontario aggravato Silvano Zanetti, 19 anni, che nel febbraio '67, con la madre Gina Carolo, 38 anni, uccise a colpi di accetta 11 padre, ne sezionò il cadavere e gettò 1 resti nei bidoni della spazzatura. Davanti ai giudici comparirà soltanto Silvano assistito dall'avv. Armando De Marchi; la madre, totalmente inferma di mente, sarà rinchiusa in un manicomio criminale per la durata di almeno 5 anni. Il mattino del 9 febbraio '67, nella discarica dei rifiuti di frazione Variglle, in mezzo a un branco di maiali, un ragazzo trovò alcuni resti umani tra i quali la testa di un uomo. Il giorno dopo, la vittima venne identificata per Francesco Zanetti, 44 anni, abitante ad Àsti con la moglie e 1 5 Agli. Trascorsero poche ore e gli assassini furono scoperti: il figlio diciassettenne e la madre confessarono, senza emozione, l'atroce delitto. L'uomo era rincasato ubriaco, scoppiò ima violenta lite, Silvano colpì alla testa il padre con un'accetta poi, nella notte, mentre 1 fratelli dormivano, madre e figlio fecero a pezzi il cadavere, avvolsero i resti nella carta e li gettarono nella spazzatura. Nella sentenza di rinvio a giudizio, il giudice istruttore rileva che lo Zanetti, nei successivi interrogatori, diede quattro versioni diverse. Alla polizia raccontò di aver incontrato il padre la sera del delitto in un bar vicino a casa; avevano bevuto Insieme ed erano poi rincasati. Andò a letto e dopo qualche ora sentì la madre gridare: «Non lo fare»: si alzò, afferrò un'accetta e corse nella camera dei genitori. Trovò il padre seduto sul letto che minacciava la moglie con un coltello da cucina, gli si avventò contro e l'uccise con un solo colpo. Il giorno dopo uscì per fare un giro in città e la madre sezionò e fece sparire il cadavere. Nelle altre versioni, il ragazzo raccontò di aver colpito il padre con l'intenzione di stordirlo e poi di essere fuggito: quando tornò a casa, seppe che era morto e che la madre ne aveva occultato il cadavere. Ma i fatti si svolsero in modo diverso: la vittima fu colpita non meno di sette volte al capo; 11 figlio, dopo il delitto, andò a spasso per la città con gli amici e la sua ragazza. Inoltre fu ac, certato che Silvano, pochi giorni prima del delitto, aveva convinto il padre ad assicurarsi sulla vita per mezzo milione. — Un giovane ha perso quasi del tutto' l'uso di un occhio per il pugno di un automobilista. L'episodio- è accaduto verso la fine dell'aprile scorso. Enzo Marrese, 28 anni, via Pietro Cossa 106, commerciante, percorreva sulla sua «Mercedes» corso Vittorio e all'incrocio con piazza Adriano si portò sulla carreggiata centrale mentre una « 850 », che si trovava alla sua sinistra, stava per spostarsi al centro con l'intenzione di superare un'altra macchina che svoltava a sinistra. L'850 dovette frenare bruscamente. Un chilometro più avanti, all'incrocio con corso Francia, il Marrese — riferisce nell'esposto — fu raggiunto dal guidatore dell'» 850 » — Mauro Ferrari, 24 anni, via Millaures 5 — il quale aprì la portiera della « Mercedes » e inveì. Il Marrese scese dalla macchina e venne raggiunto da un pugno, sferrato all'occhio destro, e svenne. Al Maria Vittoria fu giudicato guaribile in otto giorni, ma in seguito dovette farsi ricoverare. Una perizia, eseguita dal prof. Pontrelli, ha stabilito che il commerciante presenta all'occhio destro « una frattura doppia alla coroide» che gli procura un'invalidità permanente e una riduzione della capacità lavorativa del 25 per cento. In questi giorni, assistito dall'av. De Filippi, ha presentato querela per lesioni volontarie gravi contro il Ferrari. Asti. Silvano Zanetti, il giovane rinviato a giudizio, e la madre Gina Carolo fiitfiiiiiitiiiiiiiiiiifitfiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiititiitiiiiiiiiifiiiifiiiiiiiiitfiiiiifiiitiiiiiiiiitiiiifiiiiiiiiifiiiiiitiiitiifiiiiiiifiitiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiitia

Luoghi citati: Asti, Torino, Àsti