Brindisi in nove anni ha triplicato il reddito di Mario Dilio
Brindisi in nove anni ha triplicato il reddito La città più «settentrionale» del Sud Brindisi in nove anni ha triplicato il reddito Da 146 mila lire prò capite nel 1959 a 438 mila lire - Il "decollo" ebbe inizio con la costruzione del grande complesso petrolchimico - Ora stanno sorgendo nuove industrie : una, in collaborazione con la Fiat, per motori marini; un'altra per apparecchi radar (Dal nostro inviato speciale) | Brìndisi, 15 settembre. Giungendo a Brindisi nelle prime ore del mattino si ha l'immediata impressione di entrare in un immenso cantiere di lavoro. La città silenziosa e pigra di una volta ha ceduto il passo al dinamismo delle attività industriali, commerciali, turistiche. In soli quindici anni, 25 mila persone si sono trasferite a Brindisi dai comuni della provincia e vi risiedono stabilmente. Ma ogni giorno, altri 15 mila lavoratori pendolari giungono In città con ogni mezzo, per lavorare nei numerosi stabilimenti industriali sorti in questi ultimi anni. Discorrendo con gli operai, con i giovani dirigenti d'azienda, con gli operatori turistici, ci si accorge che una vitalità nuova pervade la città e l'intera provincia. E' finita la rassegnazione delle masse contadine ed operaie. Dice Beppe Patrono, noto animatore culturale pugliese e accanito fustigatore del malcostume politico meridionale, che gli ultimi scioperi prima dell'estate hanno visto la partecipazione totale dei lavoratori e dei commercianti del capoluogo e dei maggiori comuni della provincia. « Ci battevamo — aggiunge — per l'abolizione delle gabbie salariali e i commercianti, per la prima volta, compresero che la vittoria significava far entrare nelle tasche dei lavoratori un miliardo e mezzo all'anno in più. Tutta l'economia ne avrebbe beneficiato e tutti fecero causa comune con gli operai ». la città cresce male Patrono aggiunge: « Brindisi è una città che certamente cresce, ma cresce male, ha prezzi " milanesi ", e tutti si lasciano prendere da standard di vita importati da regioni più sviluppate. Vivo è il malcontento fra i coltivatori di Ostimi t di Cìsternino e di altri Comuni che vivono ed operano al centro di un'agricoltura depauperata. I partiti non raccolgono questi fermenti nuovi, perché la degenerazione ha preso tutti. Qui da noi ogni anno abbiamo settecento diplomati che in parte continuano all'Università, dando vita al fenomeno della disoccupazione differita, altri ancora restano senza alcuna prospettiva di lavoro ». In questa provincia, il reddito pro-capite è passato dalle 146 mila lire del 1959 (anno in cui si iniziò la costruzione del petrolchimico Montedison) alle 438 mila del 1967; quello per unità occupata, da 389 mila lire è salito ad oltre un milione. Questi progressi si vedono ad occhio nudo. Le belle cittadine intorno a Brindisi sonu altamente motorizzate; nel capoluogo nascono sempre nuovi quartieri. Naturalmente, si accrescono paurosamente i compiti e le esigenze del Comune. Il quartiere Paradiso ha comunicazioni difficili con la città e il rione La Eosa dispone di oltre cento alloggi che non vengono assegnati perché da anni mancano i servizi. Lo stesso problema esiste per il quartiere Santa Elia; l'Istituto per l'edilizia sociale ha costruito 300 alloggi ma mancano totalmente i servizi comuni: strade, acqua, fogna, telefoni, energia elettrica. Fame ài alloggi Il sindaco, Francesco Arina, un democristiano che per anni si è occupato della politica di sviluppo nell'area industriale di Brindisi, dice che verranno assegnati fra qualche mese. Fra i lavoratori a reddito fisso, cresce il fermento per il prezzo delle case, che incide per un terzo sul salario. « La ragione — afferma Ambrogio Colombo, segretario provinciale della Cisl — è che gli alloggi che si costruiscono sono insufficienti ». In dieci anni si sono avuti numerosi insediamenti industriali, nell'agglomerato del capoluogo e nella provincia, che hanno consentito l'occupazione permanente di 9100 lavoratori e tecnici. Ma, naturalmente, tutto questo ha impresso un impulso generale su ogni tipo di attività, nel commercio, nei trasporti, nell'edilizia. Tremilaseicento operai sono concentrati nel « petrolchimico » della MontecatiniEdison, il più importante complesso cittadino, per la cui realizzazione sono stati investiti 150 miliardi. Oggi vi sono programmi di ampliamento che richiedono oltre 60 miliardi di lire. Per costruirlo, in tre anni, occorsero due milioni e mezzo di giornate lavorative. Il 88 per cento degli ope- rai che vi lavorano provengono da Brindisi e dalle altre province pugliesi. La fame di case è tale che si è dovuta prevedere la costruzione di 300 alloggi sociali. La Cassa per il Mezzogiorno per favorire lo sviluppo industriale di Brindisi ha programmato interventi per opere stradali, ferroviarie, portuali per oltre 32 miliardi di lire. Per opera di attivi imprenditori locali, tra i quali eccelle l'avv. Marcello Indraccolo, Brindisi è forse l'unica città del Mezzogiorno che si è lanciata in direzione dell'industria dell'avvenire. L'avv. Indraccolo, prima da solo, poi con altri operatori economici, ha realizzato la Saca, industria aeronautica, che oggi conta 618 dipendenti, tutti altamente specializzati, la Saca motori, con 65 tecnici, che si occupa della revisione dei motori aerei, e la Nuova Saca, con 400 operai, che produce motori per aerei a reazione e a pistone. le move industrie Ora nascono, nello stesso settore, ed in collaborazione con la Fiat, la Simb che costruirà motori aerei e navali, e la Simelettronica per apparecchi radar. Insieme queste due aziende assorbiranno 550 dipendenti. ; Tuttavia restano numerosi i problemi che la città dovrà risolvere, e tutti derivanti dal processo di espansione economica e territoriale. Il più urgente è quello dell'acqua che è carente per l'igiene, le industrie, il turismo, la terra Sono tutti d'accordo, amministratori pubblici, operatori privati, uomini politici, circoli culturali, giovani univer sitari, operai, contadini e ar tigiani. Vi è il progetto dell'invaso sul Cillarese, che prevede una grande diga a modesta distanza dal capoluogo con una capacità di erogazione di duecento litri al secondo. Il progetto esecutivo è stato approvato e finanziato dalla « Cassa » per due miliardi e mezzo, ma è fermo Non può essere realizzato perché, nel luogo scelto per l'opera, esiste una polveriera della Marina Militare che dovrebbe essere trasferita. Mario Dilio Brindisi. Visita agli impianti petrolchimici (Telefoto)
Persone citate: Ambrogio Colombo, Beppe Patrono, Francesco Arina, Marcello Indraccolo, Patrono
Luoghi citati: Brindisi
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