Verso la definitiva attuazione dei diritti speciali di prelievo di Ferdinando Di Fenizio

Verso la definitiva attuazione dei diritti speciali di prelievo L'obiettivo della prossima riunione del Fmi Verso la definitiva attuazione dei diritti speciali di prelievo Nei prossimi tre anni dovranno essere creati SDR per nove miliardi e mezzo di dollari - Deve essere discussa la quota che sarà costituita da ciascun Paese In quésto mese di settembre, le riunioni internazionali sui problemi monetari sono particolarmente frequenti, in preparazione dell'assemblea generale del Fondo monetario, che si terrà a Washington il 29 prossimo. Quali saranno gli argomenti in discussione? Il problema dello sviluppo del commercio mondiale e gli squilibri nelle bilance dei vari Paesi verranno indubbiamente dibattuti. La svalutazione del franco francese, decisa l'è agosto scorso, imporrà un esame delle questioni concernenti i movimenti speculativi di liquidità nonché dei meccanismi per « riportare in ciclo » i capitali esportati. La recentissima riunione di Basilea della Bri (Banca dei regolamenti internazionali) ha permesso di constatare qual poderoso aiuto abbia dato la Germania di Bonn agli Stati Uniti d'America durante l'ultima fase della congiuntura americana; e quale aiuto la Germania e gli stessi Stati Uniti abbiano fornito alla Francia. Lo stesso presidente della Banca federale tedesca, Blessing, ha affermato che, per il momento, ben pochi dollari di origine speculativa sono giunti a banche tedesche. Non ci si attenderebbe dunque, negli ambienti di quella Banca centrale, nessuna rivalutazione del marco, neppure dopo le imminenti elezioni tedesche. Ciò è stato confermato anche da Emminger, membro del direttorio di quella Banca. Indubbiamente, il principale merito di aver posto freni ai movimenti speculativi di fondi deve essere attribuito agli accordi presi a suo tempo,, nell'ambito del Gruppo dei Dieci, sui diritti speciali di prelievo (nella sigla internazionale SDR, cioè Special Drawing Right). Essi, secondo Edward M. Bemstein, un esperto che venticinque anni fa ha partecipato alle prime storiche sedute di Bretton Woods, costituiscono la più grossa innovazione. alle regole'del Fondo registrata dopo il 1944. Le ripercussioni più evidenti di questi accordi si sono già viste sul prezzo dell'oro in verghe, sul mercato libero, sulle quotazioni dell'oro monetato, e via dicendo. E' noto che da parte del Gruppo dei Dieci, alle cui riunioni partecipa la Svizzera, oltre ai principali Paesi industriali europei, si è acconsentito a creare, per i prossimi 3 anni, diritti per 9 miliardi e mezzo di dollari: cioè 3 miliardi e mezzo il primo anno; 3 miliardi il secondo anno; 3 miliardi il terzo anno. Anche col consenso della Francia, gli accordi di Stoccolma dei primi mesi del 1968 si avviano così alla loro realizzazione. Tuttavia, questo accordo di massima è globale e mira soprattutto a fugare ogni timore di inflazione internazionale, agevolando altresì il presidente Nixon nella sua attuale politica per stabilizzare il dollaro. La quota di diritti che verrà creata da ciascun Paese resta da discutere: ogni delegazione illustrerà le ragioni particolari delle rispettive scelte. A Washington poi, in occasione della prossima assemblea del Fondo, si dibatterà il problema dell'aumento delle disponibilità per il Fondo monetario ed enti collegati: Banca mondiale, Ida, ecc. I diritti di prelievo sono infatti legati, dopo Stoccolma, all'altezza delle quote sottoscritte dai vari Stati; l'altezza di queste ultime determina il potere di voto dei vari Paesi sulla politica del Fondo, seguita con grande attenzione, in particolar modo, dai Paesi in via di sviluppo e da quelli arretrati; pertanto da Paesi appartenenti all'Asia, all'Africa, al Sud America. Il nuovo atteggiamento francese verso i diritti permetterà alla Francia di discutere più profondamente, nella prossima assemblea, sui criteri convenuti a Stoccolma per l'utilizzazione ed il rimborso dei diritti, entrati nel lin guaggio comune attraverso l'espressione di « oro carta ». I francesi indubbiamente manifesteranno le loro preferenze verso certi Paesi appartenenti al loro antico impero coloniale, soprattutto dell'Africa settentrionale e centrale; ma dovranno anche tener conto della particolare situazione della loro bilancia dei pagamenti, quest'anno as sai più delicata degli anni scorsi. D'altro lato, la più spinta solidarietà europea (ed in questa espressione compren diamo anche la Svizzera) avrà modo di manifestarsi nel desiderio di poter disporre di un « potere » sul Fondo meno limitato di quanto sta bilito a Bretton Woods, allorché la Germania da un lato, l'Italia dall'altro, erano ad economie stremate. fnosfrldcmsvqcdamdB Oltre a questi tre temi fondamentali, altri due saranno quanto meno trattati in occasione della prossima assemblea del Fondo. Il primo riguarda le modificazioni' del sistema monetario internazionale. Si riparlerà dunque a Washington della « limitata flessibilità dei cambi », il ben noto « crawlmg peg» degli autori inglesi. L'idea di questa riforma va facendo strada. Tuttavia questa limitata flessibilità, che conserva le parità Asse di ciascuna moneta verso le altre, può attuarsi in molti modi: attraverso una « banda di oscillazione » più o meno ampia; con operazioni della Banca centrale più o" meno frequenti nell'intento di frenare i movimenti speculativi di capitali, e via dicendo. Ogni Paese avrà pertanto le sue preferenze. I governatori delle Banche centrali avranno modo di palesarle in colloqui non solo pubblici, ma anche privati. Tuttavia non si prevede che la «limitata flessibilità del cambi » possa in concreto fare un considerevole passo innanzi, In occasione della prossima riunione. Un ultimo argomento da tener vivo riguarda la collaborazione internazionale nel quadro del nuovo sistema monetario. Questa collaborazione ha dato manifestazioni evidentissime anche negli ultimi mesi. Basterà citare il « piano di austerità » presentato in Francia da Valéry Glscard dTSstaing. Ciò non toglie che sia pur sempre necessario rafforzarla. In particolar modo, le relazioni fra l'Italia e la Germania meritano un continuo esame, in dipendenza degli stretti rapporti oggi esistenti fra questi due Paesi per quanto riguarda lo scambio di merci, uomini, capitali, davvero assai robusto. E' un tema che merita di essere tenuto d'occhlOi Talvolta lo si dibatte sotto il titolo: coordinamento della politica congiunturale fra Italia e Germania. Ferdinando di Fenizio

Persone citate: Blessing, Nixon, Special Drawing Right, Woods