I produttori di latte bloccano le autobotti dirette a Milano

I produttori di latte bloccano le autobotti dirette a Milano Solo 20.000 litri sono giunti ieri alla Centrale I produttori di latte bloccano le autobotti dirette a Milano La protesta inscenata per la mancata applicazione dell'aumento di 15 lire al prezzo del latte - Per fermare i 2400 ettolitri diretti al capoluogo, bucate le gomme a cinque cisterne e minacciati gli autisti che volevano proseguire (Dal nostro corrispondente) Milano, 12 settembre. Per protestare contro la mancata applicazione dell'aumento del prezzo del latte a Milano, gruppi isolati di produttori del Lodigiano hanno bloccato stamane 37 autocisterne dirette alla Centrale di Milano con un carico di 2400 ettolitri. A 5 sono state bucate le gomme e agli autisti è stato impedito di proseguire il viaggio. Alla Centrale del Latte di Milano sono arrivate solo 3 autobotti con poco più di 20.000 litri. I carabinieri sono subito intervenuti, ma il rifornimento del latte ai 1850 punti di vendita della città è stato compromesso. Stamane in tutte le latterie si è trovato ancora latte, ma nel pomeriggio molte rivendite sono -rimaste sprovviste, nonostante si sia fatto ricorso alle scorte. Se i produttori ripeteranno la protesta domani potrà a malapéna essére soddisfatto il fabbisogno del 50-60 per cento della popolazione. Se poi l'agitazione dovesse protrarsi, la situazione in città si farebbe critica. Per impedire il ripetersi di incidenti, è stato deciso di fare scortare da carabinieri, agenti della polizia stradale e della questura le autocisterne, che faranno rifornimento in altre regioni. I produttori, infatti, sono intenzionati a non consegnare il loro quantitativo abituale. La tensione tra produttori e Centrale del Latte si è inasprita nel tardo pomeriggio di ieri, quando è stato reso noto che il Comitato provinciale dei prezzi, riunito dal prefetto per discutere sull'aumento di 15 lire del prezzo del latte, aveva respinto la proposta che la Commissione consultiva aveva invece approvato due settimane fa, sia pure con un solo voto di maggioranza. Il Comitato provinciale dei prezzi,, di fronte. alla netta presa di posizione delle autorità comunali e delle organizzazioni sindacali, non ha definitivamente bocciato la propòsta dei produttori, ma ha rinviato -ogni- decisione al 30 settembre per.'cBermettere ad una Commissione di raccogliere tutti gli elementi necessari per inquadrare la situazione. I produttori, che non si aspettavano un rinvio della decisione, dopo una serie di riunioni tenute nel corso della notte hanno deciso di passare all'offensiva. L'agitazione è cominciata stamane all'alba a Melegnano, dove le prime 5 autobotti cariche di latte sono state fermate da tre auto e costrette a seguire i manifestanti nella piazza centrale del paese dove agli autisti è stato impedito di proseguire. Ai pesanti automezzi sono state sgonfiate le gomme. Altre otto cisterne, anch'esse dirette alla Centrale di Milano, sono state b' ccate, da altri picchetti volanti, a Tavazzano. Su uno degli automezzi è stato collocato un cartello che spiega il significato dell'azione: « Sciopero bianco ». Anche nel caso dì Tavazzano (dove sono stati bloccati ben 500 mila litri di latte) i conducenti degli au- tomezzi sono stati costretti ad obbedire: chi ha protestato è stato minacciato. Altre 24 autocisterne sono state bloccate a Codogno, Lodi, Sant'Angelo Lodigiano e a Peschiera Borromeo. E' stato subito avvertito il prefetto Libero Mazza e vi è stata una riunione dei dirigenti della Centrale del Latte; è stata concessa l'immediata autorizzazione di cercare « latte foraneo », a rifornirsi cioè — prescindendo dalle attuali disposizioni — al di fuori della provincia e della regione. Lo stesso prefetto è riuscito ad ottenere per domani 60 mila litri di latte dalla Centrale di Bologna. Anche in questa controversia ancora una volta a fare le spese di tutto sono i cittadini. I produttori, infatti, si faranno pagare il latte caricato sulle autobotti e non arrivato a Milano, in quanto per loro è uscito dalle stalle ed è considerato venduto. Il professor Leali non è però di questo avviso: « Noi abbiamo un contratto con i produttori secondo il quale essi devono assicurare la continuità degli approvvigionamenti e sono responsabili del mancato rifornimento e del danno da noi subito. Eventualmente, poi, loro potranno rivalersi sulla ditta che deve fare il trasporto». g. m.

Persone citate: Libero Mazza