Gorizia sarà premiata come "città della pace"

Gorizia sarà premiata come "città della pace" Riconoscimento al capoluogo isontino Gorizia sarà premiata come "città della pace" Il vessillo d'onore d'Europa sarà consegnato domenica al sindaco - Gli uomini politici e la popolazione hanno saputo creare un clima di aperta convivenza con la Jugoslavia e l'Austria (Dal nostro inviato speciale) Gorizia, 11 settembre. Gorizia, capoluogo isontino, cittadina di confine tagliata letteralmente dalla linea bianca in parte del suo stesso corpo jrbano, sta lentamente ma decisamente assumendo un ruolo di centro culturale soprannazionale. Oggigiorno, come tutti sanno, Gorizia e gli altri centri di confine fra Italia e Jugoslavia, costituiscono « la frontiera più aperta » del mondo, per passare la quale, si direbbe, basta un reciproco sorriso. Si è arrivati a ciò con un paziente lavoro di educazione dei politici di autentica estrazione democratica. Sono stati loro i primi a dare il buon esempio, con atti concreti. Dapprima ebbero incomprensioni e fischi, poi il rispetto della cittadinanza e i voti preferenziali. E' inutile far nomi: il merito è di tutti i dirigenti politici avveduti e realisti che hanno voluto una politica di buon vicinato e si sono battuti per dare alla città non soltanto il volto della civile e Indispensabile ospitalità, ma anche il conforto di un giro d'affari spicciolo finché si vuole ma in effetto determinante per l'economia locale tributaria del consumo dei frontalieri d'oltre confine. Sotto questo profilo, oggi Gorizia è una cittadina viva, brulicante di acquirenti che riempiono le loro vetture vuotando ì negozi locali. Ha i ristoranti e i bar zeppi di turisti di passo, silenziosi, discreti, preoccupati soltanto dei loro piccoli rifornimenti che però moltiplicati per migliaia al giorno creano un giro che si traduce in miliardi di lire. Ma accanto a ciò fiorisce anche il rapporto umano e culturale con i nostri vicini sia d'oriente sia del nord, jugoslavi e austriaci. Scambi culturali, conferenze, manifestazioni artistiche, gare sportive. A caratterizzare con1 'una certa solennità questo felice stato di cose, che torna, utile sia a noi sia ài nostri amici stranieri, domenica prossima avrà luogo qui a Gorizia, in ur clima ideale sia per quanto concerne le condizioni di spirito, sia per il sopravvivente color verde che trionfa su queste colline baciate da un mite sole ancora estivo, un avvenimento particolare. Si tratta di una parata storico-folcloristica con la partecipazione di gruppi italiani, jugoslavi e austriaci. L'evento vuole avere stavolta un significato più vasto. Esso, infatti, fornirà l'occasione per la consegna al comune di Gorizia del « vessillo d'onore d'Europa », quale riconoscimento « per la sua affermazione dell'ideale unitario europeo e soprattutto per la sua politica di collaborazione amichevole con le vicine popolazioni conviventi nella zona tra le Alpi e l'Adriatico ». Ecco una motivazione che fa onore alla civiltà e all'intelligenza di queste genti di confine e che gli uomini di buona volontà auspicano per tutti coloro che eventi e circostanze indipendenti dalla loro volontà hanno collocato nelle medesime condizioni psicologiche sia pure in diverse latitudini e longitudini del mondo. Gorizia tutta, dalle autorità maggiori al popolo più umile, si prepara con grande consapevolezza e maturità, a ricevere il significativo vessillo della pace e della convivenza continentale. La cerimonia avverrà nel pomeriggio sulla piazza della Vittoria, al termine della sfilata dei vari gruppi folcloristici. Il drappo verrà consegnato al sindaco della città, Martina, dal deputato belga Charles Nothomb. Un valido trofeo di civiltà da aggiungere ai tanti altri contenuti nelle bacheche dello storico castello, testimone delle gioie e dei dolori di questa fiera e simpatica cittadina. Italo Soncìni Asti. Ultimi ritocchi agli sfarzosi costumi per il Palio (Foto Moisio)

Persone citate: Charles Nothomb, Italo Soncìni Asti, Palio