Kossighin ieri ha incontrato a Pechino Ciu En-Iai di Ennio Caretto

Kossighin ieri ha incontrato a Pechino Ciu En-Iai Ai confini russo-cinesi continuano gli incidenti Kossighin ieri ha incontrato a Pechino Ciu En-Iai L'annuncio della «Tass» - Il colloquio è stato chiesto dal Cremlino Il «premier» russo tornava dai funerali di Ho Chi Minh ad Hanoi: i cinesi hanno accettato l'incontro quando il suo aereo volava sull'India (Dal nostro corrispondente) Mosca, il settembre. Kossighin e Ciu En-Iai si sono incontrati oggi a Pechino. Un comunicato della "Tass" ha annunciato alle ore 20,14 (di Mosca) che l'incontro è avvenuto « di mutuo accordo ». Kossighin e Ciu En-lai, aggiunge il comunicato, « hanno apertamente spiegato le loro posizioni e hanno avuto una conversazione utile per entrambe le parti ». E' la prima volta dal febbraio del '65 che cinesi e sovietici si incontrano al massimo livello: anche allora Kossighin vide Ciu En-lai a Pechino, all'andata e al ritorno da Hanoi. Quella visita non portò nessun risultato positivo. Sugli sviluppi — possibili o probabili — di questa non è finora trapelata alcuna indiscrezione. Il linguaggio e la lunghezza del comunicato della "Tass" (15 righe senza nessun commento) non sono incoraggianti. Tuttavia, il solo fatto che un colloquio ci sia stato indica che cinesi e sovietici preferirebbero ancora discutere anziché combattere, i Ecco il testo del comunicato: « Viene ufficialmente riferito che di mutuo-accordo, ni settembre il presidente del Consiglio dei ministri Alexej Kossighin ha avuto un colloquio a Pechino col capo del governo cinese Ciu En-lai. Kossighin ha visitato Pechino di ritorno dal Vietnam a Mosca. Essi hanno apertamente spiegato le loro posizioni e hanno avuto una conversazione utile per entrambe le parti. Erano presenti all'incontro, da parte sovietica, il segretario del Comitato centrale Konstantin Katushev e il vice presidente del Praesidium del Soviet Supremo Michaìl Jasnov; da parte cinese il vice capo del governo Li Hsien-nien e il collega Hsien Pu-cin». Questa sera, Kossighin ha fatto ritorno a Mosca in aereo direttamente da Pechino. La Tass ha annunciato laconicamente che «la delegazione sovietica è rientrata da Hanoi, dove ha assistito ai funerali di Ho Chi Minh », senza accennare alla « deviazione » per la capitale cinese. Non v'è dubbio che l'iniziativa dell'incontro è stata dei sovietici. Secondo fonti attendibili, Kossighin sperava di vedere Ciu En-lai a Hanoi, per le esequie di Ho Chi Minh. Quando apprese che il capo del governo cinese aveva già lasciato la capitale vietnamita, evidentemente al¬ 10 scopo di evitarlo, anziché rinunciare all'incontro propose di recarsi a Pechino.. Non è escluso che t vietnamiti abbiano svolto opera di mediazione. Ma c'era ad Hanoi Li Hsien-nien, il numero due dì Ciu En-lai, e a lui deve essersi rivolto Kossighin. Drammatiche discussioni hanno avuto certamente luogo a Pechino. Quando Kossighin s'è messo sulla vìa del ritorno, i cinesi infatti non gli avevano ancora dato una risposta. Il loro «sì» lo ha raggiunto allorché, lasciata Calcutta, in India, egli rientrava neil'Urss. L'aereo dì Kossighin ha compiuto ieri un atterraggio imprevisto a Dushambè, la capitale della repubblica sovietica del Tagikistan (lo scalo previsto sulla rotta Calcutta-Mosca è Tashkent). Kossighin doveva aver ricevuto un messaggio radio che lo. pregava, dì recarsi a Pechino. Per farlo, egli ha viaggiato tutta la notte, sorvolando territori impervi. Anche questo particolare dimostra, quale importanza egli attribuisse a un incontro a viso a viso con Ciu En-lai. Forse l'incontro non è durato molto a lungo, altrimenti Kossighin non sarebbe già a Mosca questa sera, ma è stato di sicuro esauriente. Interessante è altresì 11 modo con cui i sovietici hanno lasciato trapelare la notizia: prima avvertendo un paio dì giornalisti stranieri che godom. della loro fiducia, poi con un annuncio alla radio alle 20, e senza commenti come al solito. Solo- ieri, in un gesto senza precedenti, le Izvestija e la Tass avevano pubblicato dei documenti cinesi che dimostrano come Pechino organizzi gli incidenti di frontiera. L'intento era chiaro: convincere il mondo, e soprattutto i Paesi comunisti, che la colpa della crisi è di Mao. La visita di Kossighin a Ciu Enlai ha lo stesso fine? E' un altro modo di dire: l'Urss fa di tutto per la pace, ma la Cina non collabora? C'è da credere di no: un capo di governo non si scomoda per semplice propaganda. L'Urss sembra impegnata in un tentativo genuino di risolvere il conflitto attraverso negoziati. Un certo peso indubbiamente il prestigio personale di Kossighin ce l'ha: e così quello di Ciu En-lai, che rappresenta la voce della ragione in Cina. I due uomini politici si conoscono da tempo. Anche a Pechino, almeno la fazione di Ciu è favorevole alle trattative. . Contro i negoziati stanno le denunce reciproche degli ultimi mesi. A luglio, il Soviet Supremo annunciò che nel solo Estremo Oriente siberiano, nella prima metà dell'anno, i cinesi avevano provocato oltre 100 scontri. Ieri, le Izvestija hanno calcolato a 488 gli incìdenti nel periodo fine giugno-fine agosto. Si conoscono i nomi e le date delle battaglie più sanguinose, in cui sono andate complessivamente perdute centinaia di vite: Damanski), 2 e 15 marzo. Tasta, 4 maggio, Goldisnkij, 8 luglio, Kirkinskij, 20 luglio, Zalanahsol, 13 agosto. Ennio Caretto I primi ministri Ciu En-lai e Kossighin 1111111111111111111111111111111111111111)1)111111111111111(11191111111111111111111111111111111111111111111111111111