Morto a 91 anni Adolfo Rey decano delle guide alpine

Morto a 91 anni Adolfo Rey decano delle guide alpine Si è spento nella sua casa presso Courmayeur Morto a 91 anni Adolfo Rey decano delle guide alpine Era degno figlio di Emilio Rey, cantato da Carducci - Iniziò la professione nel 1911 e terminò la carriera nel 1938 - Scalò in prima assoluta il Grand Capucin (Nostro servizio particolare) Courmayeur, 9 settembre. Nella sua casa di La Saxe nel comune di Courmayeur si è spento questa sera verso le 18 a 91 anni di età la grande guida alpina Adolfo Rey, commendatore della Repubblica, decano delle guide della Valle d'Aosta e d'Italia, degno figlio di quell'Emilio Rey, principe delle guide cantato dal Carducci e caduto al Dente del Gigante nel 1895. Al momento del trapasso gli era accanto la figlia unica Carlotta di settantanni che da numerosi giorni vegliava la sua lenta, inesorabile agonia. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiu «Adolfo Rey — ha dichiarato il presidente delle guide di Courmayeur Aldo Cosmacini — è un uomo del Monte Bianco le cui imprese lo pongono nel novero delle grandi guide alpine. Lo attestano il rispetto e la deferenza che gli hanno sempre manifestato gli alpinisti di tutto il mondo ». Non gli fu facile nei primi anni l'esercizio della professione: il suo fisico,' all'apparenza, non poteva ispirare molta tranquillità ai clienti di sessantanni orsono abituati a valutare la guida dalla prestanza fisica. Ma ben presto le sue istintive doti di montanaro e di scalatore prevalsero, facendone in breve una guida di fama internazionale. Non era certo giovanissimo quando nell'estate del 1911 iniziò a trentatré anni la sua carriera terminata nel 1938. Dopo la guerra continuò ancora ad andare sui monti, ma per contemplare il paesaggio dall'alto. « Per me — soleva dire — è sempre stato essenziale contemplare oltre che conquistare, non correre per il primato, definire un problema di passaggio senza temerarietà e con semplici mezzi ». Difficile era intervistarlo, indurlo alla parola: «Beh, sì, — diceva — anche noi abbiamo fatto del nostro meglio. Ma le imprese di oggi ci lasciano ammirati». Soprattutto era ammiratore di Walter Bonatti che, reduce da ogni sua impresa, era solito fargli visita per narrargli come era andata. Al suo attivo aveva tre spedizioni himalayane compiute negli anni 1906, 1908 e 1912. Nel gruppo del Monte Bianco effettuò fra il 1919 ed il '28 le più importanti scalate dell'epoca: le « prime » della Cresta dell'Innominata al Monte Bianco, del¬ la Cresta Des Hirondelles alle Grandes Jorasses, della Cresta Nord della Aiguille Noire du Peutérey e la prima assoluta del Grand Capucin. I funerali si svolgeranno dopodomani giovedì alle ore 10. Verrà sepolto nel cimitero di Courmayeur accanto al padre Emilio ed al fratello Enrico morto nel 1960 e suo compagno di innumerevoli imprese, i. v.

Persone citate: Adolfo Rey, Aldo Cosmacini, Carducci, Carducci - Iniziò, Emilio Rey, Noire, Walter Bonatti

Luoghi citati: Courmayeur, Italia, Valle D'aosta