Le superpotenze degli Anni Ottanta di Paolo Garimberti

Le superpotenze degli Anni Ottanta Uno stadio di Kahn Le superpotenze degli Anni Ottanta (Usa, Urss e Giappone guideranno l'economia mondiale) In un celebre studio, pubblicato nel 1968 (« The Year 2000 », largamente ripreso da Servan-Schreiber nel suo libro Le défl américain), Herman Kahn dell'Hudson Institute provava a descrivere il panorama socio-economico mondiale agli inizi del secolo venturo. Nel 1967, scriveva Kahn, le prime nove potenze mondiali, classificate in base al reddito medio prò capite, erano: Stati Uniti, Svezia, Canada, Germania Ovest, Gran Bretagna, Francia, Unione Sovietica, Italia e Giappone. Nel Duemila si dovrà utilizzare un nuovo criterio di classificazione. Quattro Paesi avranno toccato lo stadio della « post-industrializzazione » (reddito medio annuo prò capite: da 4 mila a 20 mila dollari): Stati Uniti, Giappone, Canada e Svezia. I Paesi dell'Europa occidentale, l'Unione Sovietica, Israele, la Germania Est, la Polonia, la Cecoslovacchia, l'Australia e la Nuova Zelanda faranno parte delle società « industriali avanzate» (reddito medio da 1500 a 4 mila dollari). Gli altri Paesi del mondo saranno in parte nello stadio delle «società dei consumi», in parte nello stadio delle « società pre-industriali ». Ora Herman Kahn ha elaborato un'altra previsione, a scadenza più immediata, che ha illustrato nella pubblicazione « The world of 1980». Il metro di valutazione è diverso da quello usato in «The Year 2000»: il prodotto nazionale lordo anziché il reddito annuo prò capite. Si spiegano così alcune apparenti divergenze tra le previsioni dei due studi (la più macroscopica riguarda India e Cina, che nel Duemila sarebbero ancora nella fase « pre-industriale », mentre nel 1980 figurerebbero nel gruppo delle influential power s). Nel 1980, secondo il nuovo lavoro di Kahn, vi saranno nel mondo tre «superpotenze »: gli Stati Uniti (con un prodotto nazionale lordo di 1.400 mila milioni di dollari), l'Unione Sovietica (prodotto nazionale lordo: 800 mila milioni di dollari) e il Giappone (da 300 mila a 600 mila milioni di dollari). Germania Ovest e Francia guideranno la fila dei Paesi classificati come influential powers, tra i quali rientrano anche Cina, Gran Bretagna, Canada, Italia e India (il prodotto nazionale lordo di questo gruppo oscillerà, secondo Kahn, tra gli 80 mila e i 200-300 mila milioni di dollari). Kahn prevede che Francia e Germania continueranno ad avere un ritmo di sviluppo di circa il 5 per cento. La Gran Bretagna, invece, « si trascinerà faticosamente» dietro Francia e Germania, almeno finché il divario tra essa e le principali potenze continentali non sarà tale da provocare negli inglesi una vivace reazione. Secondo Kahn, il vero dramma degli inglesi può essere sintetizzato con lo slogan usato dai conservatori nelle campagne elettorali degli Anni Cinquanta: « Voi non ve la siete mai spassata così bene.». L'« apatia » inglese, secondo gli studiosi dell'Hudson Institute, deriva soprattutto dal fatto che nel Paese non vi è classe sociale che — in termini di benessere — non stia meglio di dieci o venti anni fa. Paolo Garimberti * Secondo Roy Jenkins

Persone citate: Herman Kahn, Kahn, Roy Jenkins, Schreiber