Il Cremlino definisce "molto grave,, la tensione ai confini tra Russia e Cina di Ennio Caretto

Il Cremlino definisce "molto grave,, la tensione ai confini tra Russia e Cina Consultazioni con Tokio sulla crisi nel continente asiatico Il Cremlino definisce "molto grave,, la tensione ai confini tra Russia e Cina Il ministro degli Esteri Gromyko dichiara al collega giapponese: "Siamo molto preoccupati" (Dal nostro corrispondente) Mosca, 8 settembre. « Molto 'grave » è la situazione tra l'TJrss e la Cina, ha dichiarato oggi il ministro degli Esteri sovietico Gromyko al collega giapponese Kiichi Aichi. Il Cremlino, egli ha aggiunto, ne è profondamente preoccupato. Aichi ha rivelato in parte il contenuto del suo colloquio in una conferenza-stampa ai corrispondenti giapponesi a Mosca. Egli ha precisato che Gromyko ha discusso lungamente della Cina, esaminando anche le possibili conseguenze della crisi sul continente asiatico. Kiichi Aichi era giunto a Mosca la scorsa settimana, e aveva incontrato Kossighin prima della sua partenza per Hanoi, per le esequie di Ho Chi Minh. Egli sperava di risolvere alcune « questioni in sospeso » nei rapporti tra l'TJrss e il Giappone, come quella delle isole Kurili, attualmente in possesso sovietico, ma rivendicate in parte da Tokio. Non ha ottenuto risultati positivi. Progressi sono stati invece segnati, egli ha detto, nel settore economico. Aichi ha annunciato che Gromyko si recherà in Giappone all'inizio del prossimo anno, e che Podgorny visiterà la Fiera Internazionale di Osaka ad aprile. La Tass, commentando il colloquio odierno, ha scritto soltanto che « i due ministri hanno scambiato le loro opinioni sulle relazioni russogiapponesi... e hanno anche toccato alcuni problemi internazionali di grande importanza ». In realtà, sembra che la Cina abbia occupato la maggior parte del colloquio. Da qualche tempo, l'TJrss cerca l'appoggio del Giappone contro Pechino. Ha stipulato con esso una serie di contratti per lo sviluppo industriale dell'Estremo Oriente siberiano, dove scorrono l'Amur e l'Ussuri, i fiumi « insidiati » dai cinesi. Adesso, tenta di interessarlo al « sistema di sicurezza collettivo » in Asia, in funzione sia anti-Mao sia anti-Occldente. Questo « sistema dì sicurezza » dovrebbe portare all'isolamento completo della Cina. La partecipazione del Giappone è considerata importante, perché esso è lo Stato economicamente più sviluppato dell'Asia. Le critiche a Tokio che appaiono sulla stampa sovietica concernono sempre e soltanto il suo « asservimento » agli Stati -Uniti, ostacolo insormontabile a un disegno siffatto. Una critica violenta al maoismo è apparsa su Voprosy Filosofy. E' una critica curiosa, perché si articola su sottili questioni filosofiche. Il maoismo è definito « metafisico e antimarxista », una emanazione del confucianesimo. La rivista dice tra l'altro: « Le interpretazioni metafisiche di Mao Tse-tung... gli servono a sostanziare il suo volontarismo. Su di esse si basano gli slogans come "Le idee di Mao sono una possente bomba atomica spirituale Queste interpretazioni sono incompatibili sia con la verità sìa con la scienza, che le farebbe scoppiare come bolle di sapone... Per questo i maoisti distruggono Z'intelligencija, e oppiano la popolazione ». Voprosy Filosofy sostiene anche che Mao Tse-tung è vittima « della ristrettezza mentale nazionalistica che per secoli fu coltivata dalle classi dirigenti cinesi ». Per Mao, la Cina «è la vetta della civiltà umana ». Perciò « egli ignora l'esperienza del movimento comunista negli altri Paesi, e respinge le decisioni collettive del movimento operaio sui problemi fondamentali e la tattica da seguire nella lotta anti-imperialista allo stadio attuale ». Ennio Caretto