Clamorosi casi di libere docenze concesse senza accorcio dei commissari di Felice Froio

Clamorosi casi di libere docenze concesse senza accorcio dei commissari Il titolo sarà abolito dalla riforma universitaria Clamorosi casi di libere docenze concesse senza accorcio dei commissari Le relazioni di minoranza affermano che molti candidati dimostrano «una insufficiente capacità didattica » e presentano pubblicazioni scientifiche « lacunose » - Malgrado ciò parecchi hanno superato le prove (Nostro servizio particolare) Roma, 8 settembre. Gli ultimi bollettini ufficiali del ministero della Pubblica Istruzione contengono alcuni esempi clamorosi di libere docenze concesse in totale disaccordo tra maggioranza e minoranza delle commissioni giudicatrici. Ne risulta ulteriormente confermata la necessità, già accolta dal testo di riforma universitaria che è all'esame del Senato, di abolire il titolo. Appena il testo della riforma universitaria fu presentato al Senato, il ministro Ferrari-Aggradi, d'accordo con i partiti di centro-sinistra, decise di bloccare gli esami di abilitazione alla libera docenza della sessione 1969. E' inopportuno, si disse allora, che vengano concesse altre migliaia di libere docenze quando la riforma le abolisce. Fu presentato un disegno di legge per convalidare sul piano legislativo l'iniziativa del ministro, ma la crisi di governo non ne consentì l'approvazione in Parlamento. Nel periodo di transizione tra il vecchio ed il nuovo ordinamento, si osservò, moltissimi candidati avrebbero conseguito l'abilitazione a prescindere dai loro meriti. Si fecero anche delle previsioni sul numero delle domande che sarebbero state presentate: almeno 15 mila. Dopo la mancata approvazione del disegno di legge sul blocco il ministro ha dovuto bandire il concorso per la sessione 1969, limitandola alle sole materie fondamentali. Ora cominciano a pervenire al ministero centinaia di domande. Ecco alcuni esempi di concorsi svoltisi secondo i vecchi criteri la cui insufficienza è dimostrata dai bollettini ministeriali. La commissione per la libera docenza in radiobiologia, dopo aver elencato le pubblicazioni di un candidato, lo ritiene idoneo riconoscendo « sufficiente originalità dei risultati in generale, originale impostazione nel gruppo dei lavori sulla coagulazione ematica e sui fattori che influenzano gli effetti della panirranazione ». Due commissari non sono dello stesso parere e presentano una severa relazione di minoranza in cui si legge: « Il numero delle pubblicazioni del candidato è stato artificio¬ samente accresciuto diluendo o ripetendo in più lavori quanto avrebbe potuto essere contenuto in una pubblicazione sola; la maggior parte dei lavori manca di originalità; le metodiche usate sono spesso inadeguate per lo studio dei problemi affrontati; la cultura biologica del candidato è lacunosa e superficiale ». Sempre nello stesso esame di radiobiologia, i medesimi due commissari osservano per un altro candidato « lo scarso interesse dei risultati sperimentali e la limitata cultura biologica palesatasi sia nella discussione dei lavori, sia nella prova didattica ». Mal grado questi giudizi la maggioranza della commissione (due titolari ed un libero docente) ha insistito nella sua valutazione e, su proposta del Consiglio superiore, cui vengono inviati gli atti, è stata concessa la libera docenza ad ambedue i candidati. Esame per la libera docenza in clinica ostetrica: la relazione di maggioranza ritiene idoneo un candidato con questa motivazione: « Nella discussione il candidato dimostra di conoscere a sufficienza gli argomenti da lui trattati. La prova pratica viene superata dopo^qudlche esitazione. La lezione viene esposta in modo non del tutto completo ed ordinato, ma viene ritenuta didatticamente sufficiente ». I due professori che hanno presentato la relazione di minoranza affermano: « Non riteniamo di poterci associare al giudizio espresso dalla maggioranza, in quanto il candidato presenta una produzione scientifica lacunosa sotto vari aspetti, non ha risposto ir modo soddisfacente alle contestazioni fattegli, ha dato prova di scarsa preparazione isto-patologica e manca di qualità didattiche ». Anche a questo candidato è stata concessa la libera docenza. La lettura delle relazioni di minoranza è molto interessante, le frasi adoperate sono quasi sempre le medesime: «La produzione scientifica è lacunosa, insufficiente la capacità didattica, il candidato manca di originalità »; in altre motivazioni si legge che le pubblicazioni sono state rese note fuori dei termini stabiliti dalla legge. Felice Froio

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