Grido d'allarme del sindaco di Milano al Congresso sull'emigrazione interna

Grido d'allarme del sindaco di Milano al Congresso sull'emigrazione interna "È urgente frenare la fuga dal Mezzogiorno,, Grido d'allarme del sindaco di Milano al Congresso sull'emigrazione interna In 15 anni 400 mila persone hanno lasciato la Puglia, 400 mila la Calabria, 450 mila la Sicilia - «La maggior parte, ha detto Aniasi, è andata ad alimentare le squàllide periferìe del Nord » - Per assicurare ai nuovi cittadini case economiche, scuole, mezzi di comunicazione occorrerebbero stanziamenti sedici volte superiori a quelli in programma (Dal nostro inviato speciale) Monterosso, 8 settembre. «Il problema della immigrazione è sopratutto quello della integrazione dell'emigrato nella nuova società. E' stato detto che fra pochi anni metà della popolazione del mondo vivrà in città superiori ai centomila abitanti. Di fronte a questa prospettiva sta a noi operare perché il fenomeno non abbia conseguènze drammatiche. Dire come vogliamo che la città sia: aììenizzante od organizzata a misura d'uomo e cioè un ambiente nel quale l'individuo non si senta un essere disperatamente solo, ma parte viva della comunità ». Con questa premessa il sindaco di Milano, dott. Aldo Aniasi, ha iniziato oggi la sua relazione alla Conferenza sull'emigrazione interna svoltasi nell'Istituto Padre Semeria per iniziativa del Centro per l'informazione e la documentazione sociale e scientifica per la stampa (Cidoss). L'oratore ha proseguito elencando alcune cifre che danno la misura dei movimenti di popolazione verificatisi finora nel nostro paese. In quindici anni hanno lasciato la Puglia 400 mila persone; altrettanto è avvenuto in Calabria. Dalla Sicilia si sono trasferiti 450 mila cittadini. « Una parte ha cercato lavoro all'estero. Ma la maggioranza non ha valicato la frontiera; si è fermata prima ed è andata ad alimentare le squallide periferie delle città del Nord».. Il sindaco di Milano ha commentato: «E' una fuga caotica dal bisogno, senza garanzie per chi emigra. In Italia nemmeno la politica dì piano è riuscita finora ad impedire che lo sviluppo economico provochi grossi squilibri tra zona e zona ». Ma questa situazione deve essere corretta. « Se l'immigrazione continuasse con l'attuale ritmo — ha detto il sindaco Aniasi — le conseguenze negative non potrebbero essere evitate neppure dalla più efficiente politica sociale. E' assolutamente necessario contenere il fenomeno e ciò si può fare soltanto stimolando i processi produttivi dove mancano ». Con quale sistema? «Lo strumento principale —» ha dichiarato l'oratore — è la politica di piano ». E' un cammino obbligato. Bisogna continuare a percorrerlo anche se « il primo esperimento ha dato risultati insufficienti». In Italia vi è ancora troppa differenza tra gli addetti all'agricoltura e gli occupati nell'industria. Le persone che lavorano la terra costituiscono il 21 per cento della popolazione attiva, mentre nei paesi più sviluppati gli addetti all'agricoltura sono il 10 per cento delle forze di lavoro. « Lo squilibrio che esiste nel nostro Paese — ha aggiunto Aniasi — si sana soltanto con l'immigrazione. Il Mezzogiorno resta ancora oggi un serbatoio di mano d'opera». Il « Progetto 80 » collegato al piano economico, prevede il raddoppio delle industrie. «Bisogna però evitare che nel Sud si facciano dei doppioni delle attività industriali del Nord». Le nuove fabbriche devono costituire un efficiente ampliamento e completamento delle attività esistenti. Inoltre — ha dichiarato Aniasi — attraverso l'istruzione e l'addestramento professionale si deve garantire a tutti piena esplicazione delle proprie attitudini e possibilità di scelta, che nel rispetto della libertà del singolo, deve avvenire in modo da evitare, come purtroppo si è verificato in alcuni centri, che gli immigrati siano superiori alla capacità di assorbimento delle industrie locali. A conclusione del suo discorso l'oratore ha auspicato che « gli enti locali, in particolare i comuni, siano posti in grado di offrire subito ai nuovi cittadini i servizi essenziali : case economiche, scuole, mezzi di comunicazione adeguati ». Per soddisfare queste necessità occorrerebbero stanziamenti sedici volte superiori a quelli in program ma. Ma soprattutto bisogna fare presto perché « le città non scoppino ». Hanno ancora parlato l'onorevole Gotelli, presidente nazionale dell'Onmi, il dott. Maggioni, assessore provinciale di Genova, il dott. Riccardo Catelani, segretario ge nerale dell'Istituto del Servi zio sociale case per lavora tori e presidente del Comitato italiano di servizio sociale e formazione del personale della Cassa del Mezzogiorno, il prof. Gallino, dell'Olivetti di Ivrea. All'inizio hanno salutato 1 congressisti l'avv. Gino De Andreis, rappresentante del Gruppo « Amici dell'Istituto Padre Semeria», il presidente del Cidoss, dott. Pampar Ioni. Egli ha illustrato le finalità del Centro: maggiore qualificazione della informazione sociale. Ha presieduto i lavori il senatore Lodovico Montini, presidente nazionale degli Aiuti internazionali. Anna Rosa Gallesi© aniiiimiiimiiiiuiiimiiHiniiiiiiiiiHiiiiiiiiii Torino. Ogni giorno arrivano a Porta Nuova immigrati in cerca di lavoro (Foto Moisio)