Silenzio a Praga su Dubcek

Silenzio a Praga su Dubcek Quali misure saranno adottate contro "l'uomo della primavera,,? Silenzio a Praga su Dubcek Corre insistente la voce che aspri dissensi siano scoppiati in seno al Comitato Centrale - I filo-russi vorrebbero l'espulsione di Dubcek dal partito ed il processo; Husak, più prudente, sarebbe preoccupato delle reazioni popolari (Dal nostro inviato speciale) Vienna, 6 settembre. I praghesi che stamattina hanno aperto i giornali per sapere m qualcosa di più sui procedimenti disciplinari e sulle epurazioni annunciate ieri sera dall'agenzia ufficiale « CTK », sono rimasti delusi. Niente. Né la stampa, né la radio sono tornate sull'argomento. Chi saranno i diciannove dirigenti contro i quali la Commissione centrale di controllo ha aperto un procedimento? Qual è la situazione all'Accademia militare dopo la destituzione del suo comandante? Nessuna di queste domande ha avuto risposta. E nessuna indicazione c'è stata circa la data di convocazione del Comitato centrale che dovrà ratificare i provvedimenti presi dalla Commissione centrale di controllo. Questo silenzio tanto a Praga quanto a Vienna viene interpretato come conseguenza della lotta politica che sarebbe in corso in seno al Comitato centrale: pare che fra l'ala stalinista, che ha per massimi esponenti Indra, Bilak e Strougal, e il binomio meno estremista costituito da Husak e Svoboda, si sia creata una frattura sui provvedimenti da prendere nei riguardi di Dubcek e di Smrkovski. Gli stalinisti vorrebbero « andare sino in fondo », arrivare cioè fino alla espulsione dal partito ed eventualmente ad un processo; Husak e Svoboda per contro sarebbero convinti della inopportunità po- litica di una simile operazione. A loro avviso sarebbe sufficiente che Dubcek e Smrkovski, allontanati da ogni carica ufficiale, sparissero silenziosamente dalla vita pubblica: Sul processo al nuovo corso i giornali continuano a battere la strada che seguono ormai da quattro giorni: non più attacchi personali, ma proseguimento della battaglia ideologica. « Dobbiamo liberare il popolo dalle illusioni, dalle leggende, dai miti che lo hanno tratto in inganno su quanto è avvenuto nel 1968 », scritte il Rude Pravo nel suo numero odierno. E chiarisce poi il suo pensiero specificando che le «illusioni» più gravi sono state tre: a) la libertà di stampa, che in effetti esisteva solo per le forze opportuniste, antisocialiste, antisovietiche; b) la cosiddetta unità nazionale, concetto di valore ambiguo, fondato sul nazionalismo e caratterizzato da un vago antisovietismo; c) il culto di certe personalità che si cercava di far passare per nemici giurati della politica di corridoio, per avversari di ogni demagogia. « Oggi sappiamo che un uomo così venerato — dice il giornale, passando dal plurale al singolare — potrebbe benissimo tenere dei corsi sulle penombre dei corridoi e sulla maniera di ingannare la gente ». Il Rude Pravo nel suo numero odierno illustra anche i compiti del Fronte di sinistra la cui nascita è stata annunziata ufficialmente nei giorni scorsi. Contrariamente a quanto, sulla scorta del nome, si era creduto in un primo tempo, non si tratta di un' organizzazione di massa bensì di un organismo di élite, a carattere prevalentemente culturale che, nelle intenzioni dei nuovi dirigenti, dovrebbe sostituire in un certo senso l'Accademia delle scienze cecoslovacca, il massimo organismo culturale del paese di cui era presidente fino all'estate del 1968 l'economista Ota Sik, uno dei « padri » del nuovo corso. Il giornale spiega a chiare lettere che il nuovo organismo dovrà cercare di porre rimedio alla grave crisi sociale, ideologica, morale, sentimentale in cui è caduto il paese; suoi animatori saranno « i veri marxisti che si opponevano al fatto che le organizzazioni culturali scientifiche e di categoria diventassero focolai dell'ideologia borghese, sorgenti di teorie vanitose che non possono trovare posto in una comunità socialista ». L'organo del partito comunista cecoslovacco conclude affermando che « il compito di diffondere e popolarizzare il marxismo-leninismo spettava in un primo tempo all' Accademia delle scienze, la quale però ha seriamente compromesso la sua missione con atteggiamenti ideologici opportunisti contraddistinti da anacronismo piccolo-borghese e da snobismo intellettuale ». Gaetano Tumiatì

Luoghi citati: Praga, Vienna