Fondato a Londra il club falliti, ma brillanti

Fondato a Londra il club falliti, ma brillanti Fondato a Londra il club falliti, ma brillanti (Nostro servizio particolare) \ Londra, 6 settembre. Un aristocratico inglese, Oliver Moxon, marchese di Xenos, scrittore ed esponente del partito liberale, ha fondato un « club per uomini falliti, ma brillanti». L'iniziativa, a differenza di molte altre da lui avviate in passato, ha avuto successo: in una settimana gli sono giunte un po' da ogni parte del mondo 500 domande di iscrizione. Il marchese ne ha accettate settanta. Quali sono le finalità del club? « Ci proponiamo — spiega Oliver Moxon — di esplorare la filosofia dell'insuccesso e di riunirci per discussioni positive sull'argomento. I membri del circolo debbono esser provvisti dt umiltà ed humour ». I falliti cui egli ha lanciato il suo appello non sono necessariamente i naufraghi di qualche clamorosa bancarotta. Si può esser falliti pur essendo ricchi. Il marchese di Xenos, quarantasettenne e greco di origine, si considera personalmente un fallito, sebbene possegga una residenza lussuosa con due piscine, una vettura Bentley e un albergo di prima classe che gestisce per hobby, svolgendo mansioni ora di direttore ora di capo cameriere. E fallito si giudica, sembra, anche suo cognato, il barone di Roemer. «Il successo materiale non conta nulla: sono le conquiste dello spirito quelle che appagano l'uomo ». Da questi principi e da un malinconico colloquio con il cognato gli è venuta l'idea del club. Per diventarne membri il primo passo consiste nel dimostrare in una lettera al fondatore, in non più di 500 parole, « che si è falliti e si possiede una personalità e un cervello brillante». c. c.

Persone citate: Oliver Moxon, Roemer

Luoghi citati: Londra