Liberati in Brasile i quindici prigionieri

Liberati in Brasile i quindici prigionieri In cambio dell'ambasciatore rapito Liberati in Brasile i quindici prigionieri Sono già in volo per il Messico - La partenza ritardata per l'opposizione di alcuni ufficiali (Nostro servizio particolare) Rio de Janeiro, 6 sett. Questa sera alle 20,20 un aereo militare è decollato per Citta del Messico con i 15 prigionieri politici 'liberati in cambio dell'ambasciatore Burke Elbrick rapito l'altro ieri da un « commando » filocomunista. Alcune difficoltà erano state sollevate nelle ultime ore da ufficiali della Marina e dell'Aviazione, i quali non ammettevano che il governo accettasse l'ultimatum dei rivoluzionari. Il governo di Rio ha tuttavia deciso di non tener conto dell'opposizione degli ufficiali ed un sentimento di intenso sollievo si è diffuso oggi all'ambasciata americana quando è stato confermato che le condizioni imposte dal « commando » rivoluzionario sarebbero state accettate. I quindici prigionieri sono stati raggruppati in una sala dell'aeroporto internazionale del Galeao per essere trasportati a Città del Messico su un C-130 delle Forze Aeree Brasiliane. Non avendo autonomia sufficiente di volo, l'aereo farà parecchi scali. La tensione aveva raggiunto il parossismo dopo che la radio del Jornal Do Brasìl aveva diffuso il secondo manifesto dei rapitori, depositato nella cassetta delle elemosine to una chiesa del quartiere di Catete, con una lettera scritta a mano dall'ambasciatore Burke Elbrick. I rivoluzionari ricordavano che rimaneva meno di un'ora al governo prima che spirasse il termine fissato per la risposta alla domanda di liberazione dì quindici detenuti politici da consegnare alle autorità dell'Algeria, del Messico o del Cile. La lettera di Elbrick a sua moglie non permetteva alcun dubbio. «Quesia gente è decisa— egli scriveva — e non sì devono continuare le ricerche per rintracciarmi ma si deve tentare di rispondere al più presto alle condizioni imposte per liberarmi». I rapitori erano formali: « Le ricerche della polizia non faranno altro che mettere inutilmente in perìcolo la vita dell'ambasciatore ». La posizione degli Stati Uniti era energica: «L'ambasciatore doveva essere rimesso in libertà sano e salvo, quale che fosse il prezzo da pagare ». Pochi minuti dopo che tutte le radio del paese ebbero diffuso il secondo manifesto e la lettera dell'ambasciatore, il cancelliere Magalhaes Pinto annunciava pubblicamente che il governo accettava: i 15 detenuti sarebbero stati trasportati sul territorio del paese prescelto. Nell'elenco figurano sei stu¬ denti, un ex militare, due giovani dirigenti operai, un giornalista, e alcuni intellettuali impegnati. In testa all'elenco, i nomi dei due grandi simboli — il più anziano ed il più giovane — dell'opposizione to Brasile: Gregorio Bezerra, un comunista « ortodosso », e Vladimiro Palmeira, il dirigente universitario arrestato nel settembre dell'anno scorso a Sao Paulo. Copyright di « Le Monde » e per l'Italia de « La Stampa »

Persone citate: Burke Elbrick, Gregorio Bezerra, Magalhaes, Vladimiro Palmeira