Il ciclismo sta pagando gli errori con uno scialbo finale di stagione

Il ciclismo sta pagando gli errori con uno scialbo finale di stagione Domani si corre a Prato senza Gimondi e Adorni Il ciclismo sta pagando gli errori con uno scialbo finale di stagione Domani a Prato si disputa il G. P. Industria e Commercio, il ciclismo italiano, in questo finale di stagione così melanconicamente spoglio di interesse, si ripresenta alla prova. Mancherà la Salvar ani di Gimondi, sul punto di allinearsi al via del Giro di Catalogna, gara alla quale (dal 9 al 16 settembre) parteciperà anche la Filotex; e mancherà Adorni. Gli altri, salvo sorprese, ci saranno tutti, con la speranza che non si ripeta quanto è successo domenica scorsa nel Giro del Lazio. Due gregari alla ribalta, Vicentini e l'anziano Moser; gli assi troppo presto rassegnati alla sconfitta; 125 concorrenti al via e soltanto 22 al traguardo, con una percentuale di ritirati illogica, tenendo conto delle relative difficoltà del tracciato: tre « motivi » senza alcun dubbio poco entusiasmanti, proprio come se 1 ciclisti più non comprendessero la necessità assoluta di un impegno costante, almeno su limiti di un normale rendimento. E capita bene, la corsa di domani a Prato: perché un'altra competizione scialba, sarebbe davvero brutto segno. Del resto, inutile esagerare lo stupore, il ciclismo, semplicemente, paga 1 suol errori. I dirigenti, internazionali e nazionali, hanno voluto Insistere con un programma smisuratamente lungo e gli atleti non possono tener ritmo gagliardo da febbraio a novembre, specie i primi attori, chiamati sempre, per la loro stessa popolarità, a prestazioni di rilievo. I campioni, inoltre, si pub ben dire subito dopo il Tour, sono liberi di impiegar energie a piacimento, fanno raccolta di quattrini nelle « tournées » attraverso l'Europa ed alle corse « vere » prestano distratta attenzione, o addirittura ignorandole o disputandole per semplice onor di firma. Ed 1 giovani, che, dal canto loro, più dovrebbero piegare 11 groppone per centrare quei bersagli indispensabili a metterli in luce, tirano avanti alla meno peggio, con cosi povera « grinta » da indurre a ritenere che parecchi di loro abbiano sbagliato mestiere. All'inizio di stagione, per badare alle vicende di casa nostra, una settantina di dilettanti è passata nel ranghi del professionisti: ma, a confermar le promesse, sono stati pochi, tre o quattro, non di più, e chi pensa al futuro per impostar le squadre in vista del '70, guarda oltre frontiera, in Belgio, In Spagna, in Svizzera, dove 1 ciclisti offrono maggiori garanzie e, magari, costano pure meno. La situazione è delicata, proprio pensando al domani. Quante compagini resteranno in campo nel '707 E quanti atleti giovani che quest'anno hanno fornito pallido rendimento troveranno da accasarsi? Ci sono queste corse che chiudono l'annata e che possono servire per sgombrare 11 terreno dalle perplessità: le ultime occasioni per dimostrare d'aver qualità tali da essere in grado di continuare ima carriera dura come la carriera del ciclista. Altrimenti, è meglio dar l'addio allo sport. Gigi Boccacini

Persone citate: Adorni, Gigi Boccacini, Gimondi, Moser, Vicentini

Luoghi citati: Belgio, Catalogna, Europa, Lazio, Prato, Spagna, Svizzera