Contratto di lavoro ai sacrestani

Contratto di lavoro ai sacrestani Si sono rivolti alla Conferenza episcopale Contratto di lavoro ai sacrestani Sono oltre 50 mila i laici addetti al culto in Italia - Accordi locali sono già stati conclusi a Venezia, Bologna e Palermo (Nostro servizio particolare) Roma, 4 settembre. Sacrestani, campanari e addetti al culto hanno chiesto la stipula d'un contratto nazionale di lavoro alla Conferenza episcopale italiana, la quale, per la prima volta, si trova dinanzi a una rivendicazione sindacale. In passato si erano svolti sporadici convegni della categoria e senza risultati concreti; ora in un memoriale indirizzato al cardinale Giovanni Urbani, presidente della Cei, il segretario della Fisiscat-Cisl, Giulio Pettinelli, chiede un incontro preliminare per discutere la questione. La sigla Fisiscat significa « Federazione italiana sindacati addetti ai servizi commerciali, affini e turismo », organizzazione che inquadra anche gli addetti al culto. Non esiste un censimento del personale di culto, ma si ritiene che la categoria sia formata da oltre 50 mila lai¬ ci Il memoriale della Cisl ricorda che alcuni contratti locali sono stati conclusi con vescovi o con parroci: per esempio a Venezia, Bologna e Palermo. Si tratta di accordi che, in termini sindacali, equivalgono alle intese aziendali, con la differenza che gli « aziendali » si aggiungono al contratto nazionale delle singole categorie, mentre pei i sacrestani non vige alcuna disciplina sindacale. Secondo la Fisiscat, gli stipendi concordati in alcune zone non superano le 60-70 mila lire mensili. In molti casi, però, vescovadi e parrocchie concedono al personale vitto e alloggio e tutti gli addetti al culto godono della previdenza e dell'assi stenza per le malattie. « A queste forme obbligatorie — dice il memoriale — non può oggi non far riscontro anche una concreta realizzazione nel campo della tutela ed assistenza sindacale ». La Fisiscat ha proposto un incontro preliminare alla Conferenza dei vescovi considerandola l'unico ente rappresentativo della controparte. I vescovi sono, per così dire, i datori di lavoro degli addetti al culto I. f. »

Persone citate: Giovanni Urbani, Giulio Pettinelli

Luoghi citati: Bologna, Italia, Palermo, Roma, Venezia