Padre di 4 figli sconvolto dalla gelosia uccide la moglie con sette coltellate

Padre di 4 figli sconvolto dalla gelosia uccide la moglie con sette coltellate La tragedia ieri mattina in un alloggio alla periferia di Genova Padre di 4 figli sconvolto dalla gelosia uccide la moglie con sette coltellate L'uxoricida è un ex attore di 50 anni - Nel gennaio scorso era stato denunciato per percosse e lesioni dalla donna, che allora disse: «Un giorno o l'altro mi ammazza» - La vittima era poi tornata a casa cedendo alle insistenze dei figli - Le liti erano però continuate - L'uomo era convinto di essere tradito, nonostante il comportamento della moglie fosse ineccepibile (Dal nostro corrispondente) Genova, 4 settembre. Natalia Maximoff, 48 anni, è stata uccisa con sette coltellate dal marito, Virgilio Miraglia, 50 anni. Il delitto è avvenuto stamane alle 10 in un alloggio di via Spalato 33, una traversa della strada che costeggia il torrente Bìsagno, alla periferia orientale di Genova. Non vi sono stati testimoni. I quattro figli dei due coniugi erano usciti di buon mattino: Donatella, 19 anni; Davide, 18, e Adriana, 16, lavorano; Massimo, studente di 13 anni, era in casa di amici. Soltanto alle 11,45, l'uxoricida, salito sulla sud « 850 », si è presentato alle carceri di Marassi «Ho ammazzato mia moglie. Queste sono le chiavi di casa: abito in via Spalato al 33 » ha detto all'agente di custodia. L'agente non voleva credere alle parole dell'uomo, un tipo robusto, distinto. Poi lo ha fatto entrate e lo ha per-iiMniniHniiiiinniiininiiiriTniHniMMiMiuiii quisito. Non aveva armi, nelle tasche ha trovato soltanto un fazzoletto macchiato di sangue e un pacchetto di sigarette. Accompagnato nell'ufficio del direttore, Virgilio Miraglia è caduto di schianto su una sedia ed è scoppiato in singhiozzi. « Ero geloso. Dio, che cosa ho fatto? » ha detto, faticando a pronunciare le parole. Dieci minuti dopo, funzionari e agenti della squadra mobile erano nella sua casa, al cospetto della donna senza vita, stesa sul letto della camera matrimoniale, le gambe penzoloni, sopra una larga chiazza di sangue. L'uxoricida è nativo di Acerra, in provincia di Napoli. Ex attore di prosa, ex amministratore di compagnie teatrali, aveva assunto da qualche tempo una rappresentanza di articoli per parrucchiere, ma in realtà svolgeva questa attività saltuaria- mente e con scarso profitto iiiiiriiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiii Vent'anni fa aveva sposato Natalia Maximoff, una donna d'origine greca, bruna, snella, molto attraente. La coppia aveva abitato a Roma e a Milano e soltanto da due anni si era trasferita a Genova. Benché allietata dalla nascita di quattro figli, la loro unione era tutt'altro che serena. « Lui — dice un cognato — è sempre stato un uomo suscettibile, iroso, pronto a dare sfogo a upa gelosia torva. Lei, era una donna buona, tutta dedita alla famiglia, ma non sempre disposta a tollerare gli eccessi del marito ». Natalia Maximoff era anche una bella donna, che certamente attirava sguardi e pensieri; però, a quanto risulta, aveva sempre mantenuto un comportamento ineccepibile. Fin dai primi anni Virgilio Miraglia aveva cominciato a nutrire per la moglie una gelosia assurda. Dapprima in modo sfumato, con battute e riferimenti che restavano nel vago, poi in maniera sempre più insistente, ossessiva. Le liti si succedevano con maggior frequenza, rabbiose. I figli, spesso spettatori di queste scenate, intervenivano in difesa della madre, cercando dì far capire al padre quanto assurda fosse l'idea che sua moglie lo tradisse. L'uomo si calmava, ma dopo qualche tempo tornava ad essere corrucciato e scontroso. Per Natalia Maximoff la vita di ogni giorno era diventata un incubo. « Non ne posso più, ho i nervi a pezzi », aveva confidato un anno fa al fratello. Chinando il capo di fronte alle accuse più infamanti per salvare l'unità della famiglia, la donna aveva sempre cercato di rispondere con la tenerezza e la comprensione agli attejgiamenti collerici del marito. Era andata avanti così fino al gennaio scorso. Un giorno, spinto dalla sua ira, Virgilio Miraglia aveva ripetutamente alzato le mani sulla moglie. La donna, ormai esasperata, l'aveva denunciato per percosse e lesioni, poi aveva fatto le valigie rifugiandosi presso un parente. « Non voglio più tornare in quella casa — aveva detto — Virgilio mi ha minacciata: un giorno o l'altro mi ammazza ». A casa, invece, era tornata dopo meno di un mese, cedendo alle affettuose insistenze dei quattro figli. L'uomo pareva essere rinsavito, ma purtroppo lo era soltanto in apparenza. Le liti erano riprese ben presto, Virgilio Miraglia sembrava roso da una rabbia angosciosa che non gli dava requie e che rinfocolava nella sua mente i fantasmi dei tradimenti della moglie. Stamane, la tragedia. Alle 10, Natalia Maximoff si appresta ad uscire per fare la spesa. Il marito, che è in pigiama, le sbarra il passo: « Torna indietro, oggi resti a casa ». La donna tenta di spingerlo da una parte, ma non ci riesce. « Lasciami andare e smettila di torturarmi ». « Ti ordino di non uscire », incalza l'uomo. « Esco lo stesso, fatti in là », risponde decisa la moglie. A questo punto, Virgilio iiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii | Miraglia corre in cucina ed afferra un grosso coltello. La donna, terrorizzata, fugge nella camera da letto, ma non fa in tempo a chiudere la porta: it marito le si avventa contro e la colpisce con una prima coltellata spaccandole il cuore. La sventurata crolla sulle lenzuola esanime, ma l'uomo è ormai una belva scatenata e continua a vibrare colpi all'impazzata. Dì fronte al corpo inanimato della moglie, l'uxoricida finalmente si calma. Torna in cucina, si lava le mani sporche di sangue, si veste e un'ora e mezzo dopo va a costituirsi. « Dio, che cosa ho fatto? », ripeterà durante gli interrogatori. « Mi dispiace per i miei figlioli », dira anche sciogliendosi in lacrime. Non una parola di pietà, invece, per la sua vittima. f. d. 1 Genova. Virgilio Miraglia, la moglie da lui uccisa, Natalia Maximoff, e la figlia Adriana (Telefoto Leoni - Ansa)

Luoghi citati: Acerra, Genova, Milano, Napoli, Roma