Legò al letto e seviziò la cognata accasandola: "Mi dà il malocchio"

Legò al letto e seviziò la cognata accasandola: "Mi dà il malocchio" In tribunale un episodio di superstizione e sadismo — : , k i**.'-r'»'----fc-.-s'.--\i:'' ' ~- *f ' *." 3- »! S!:'« ,w -' . *. -'é * -, .1 l i l Legò al letto e seviziò la cognata accasandola: "Mi dà il malocchio" Condannato a 4 anni e mezzo - «Aveva rubato l'anello di mia moglie per far fallire il nostro matrimonio» - Altro processo: lievi pene a 6 giovani implicati in un traffico di droga: 5 sono scarcerati Un episodio di superstizione e sadismo, sotto molti aspetti incredibile, è stato discusso ieri mattina a porte chiuse dal giudici della sezione feriale (presidente Codagnone, p. m. Vlberti, cancelliere Santostefano). Imputato, Domenico Giamborlno, 36 anni, operaio Fiat, immigrato da Catanzaro, sposato con la cugina Maria Filippa, 21 anni, e padre di due bambini: abitano in via Passo Buole 19. Era accusato di aver sequestrato la cognata Angela, di 32 anni, di averle usato violenza e di averle prodotto lesioni con terribili sevizie. E' stato condannato a 4 anni e mezzo, con la concessione delUattenuante del risarcimento del danni; 11 p. m. aveva chiesto 6 anni e 5 mesi; alla difesa, l'aw. Dal Piaz. L'operalo è entrato in aula a passo svelto, senza volgere gli occhi alle due donne che il suo gesto ha gettato nella disperazione: la moglie e la cognata. Ai giudici, ha ripetuto il racconto che già aveva reso alla polizia e in istruttoria. Il Giamborlno, dopo il matrimonio a Catanzaro, si trasferisce a Torino con la moglie. Li raggiunge la cognata che trova lavoro in fabbrica. La vita in comune è un fallimento: l'uomo è autoritario e irascibile, la moglie ritiene che abbia troppe attenzioni per la sorella, e ne soffre. Ai primi dell'anno la cognata va ad abitare da sola in via Foscolo 17. Il Giamborino si sente offeso e quando la moglie gli dice di aver perso la propria fede nuziale, l'uomo ne approfitta per gettare la colpa sulla cognata. « L'ha presa lei per farci la " fattura ", vuole che il nostro matrimonio vada in rovina. Gliela tarò pagare ». Il 30 marzo, una domenica, accompagna la moglie e figli in macchina in un prato di Stuplnigi, poi torna a casa « per sbrigare la faccenda ». Ha dato appuntamento ad Angela a casa sua, con la scusa di parlarle di una cosa urgente. La donna ha accettato senza insospettirsi. Il cognato la fa entrare nell'alloggio e la sottopone aU'«inferroaatorio», come l'ha definito ieri in udienza. La spoglia, la sevizia, le lega braccia e caviglie, la violenta. « Volevo farle confessare di aver rubato l'anello di mia moglie e di aver intenzione di gettarci il malocchio » ha detto. Ha anche ammesso con molti particolari le sevizie e 11 sequestro di persona, ma ha negato la violenza: anzi, ha respinto sdegnato l'accusa insistendo che si trattò soltanto di un « interrogatorio ». Il difensore ha chiesto che il suo assistito fosse sottoposto a perizia psichiatrica, ma il Tribunale ha respinto l'istanza. * * Sono stati giudicati ieri dal Tribunale sei giovani implicati In un traffico di droga: Giampiero Albanese, 23 anni; Alberto Ardissone, 24 anni; Fabio Francardo, 25 anni; Pietro Gliisleni, 25 anni; Claudio Stucchi, 22 anni e Giovanni Rusconi, 25 anni. I primi quattro abitano a Torino, gli altri due a Milano. Nessuno degli Imputati (solo Albanese e Francardo detenuti, mentre l'Ardizzone è latitante) si è presentato in udienza. Si sono affidati ai difensori, avv. Dentala, Quaglia, Delgrosso, Gallo, Tortonese, 2!accone e Accatlno. Il presidente dott. Codagnone ha riassunto la vicenda. « Il 13 gennaio scorso il Nucleo Criminalpol di Milano arrestava Ghislenl e Francardo mentre tentavano di vendere un chilo e 700 grammi dt " hashish ". Francardo confessava di aver acquistato la droga durante un viaggio a Istanbul, compiuto nel novembre, in compagnia dt Albanese e Ardizzone. Con i tre giovani c'era anche una ragazza, Jennifer Reed, che risultò estranea all'illecito traffico. « La droga fu nascosta nell'intercapedine tra la radio e l'altoparlante della macchina e così entrò in Italia. A Saint-Vincent, Albanese proseguiva per Londra con la Reed, mentre gli altri due rientravano a Torino. La maggior parte dell'" hashish " rimase affidata a Francardo, che prese contatto con Ghisleni. Quest'ultimo, a Milano, presentò all'amico Rusconi e Stucchi. Ma le trattative per lo smercio furono interrotte dalla polizia ». La droga (200 grammi ne furono trovati anche in casa di Al- banese) fu affidata al prof. Mantegazza per una perizia. I difensori si valsero della consulenza del prof. Ceruttl. L'opinione degli specialisti era assai importante perché, so la droga clandestinamente importata non rientrava nella definizione di.«canapa indiana», quale risulta dall'elenco che accompagna la severa legge speciale sugli stupefacenti, 1 sei giovani potevano essere puniti soltanto in base al codice penale. La differenza è sensibile: con la legge speciale si parte da un minimo di 3 anni, con li codice da un minimo di 6 mesi. La bat¬ taglia difensiva si 6 svolta su questo fronte. Il prof. Mantegazza ha dichiarato che « non è possibile stabilire se la droga sequestrata sia canapa indiana, almeno secondo la definizione botanica della legge.. Nei campioni esaminati c'è comunque una notevole -percentuale dt "tetraldrocannablnolo ", la sostanza stupefacente vera e propria, ma ciò non consente di affermare con certezza che si tratti di canapa indiana a. Il Tribunale ha accolto la tesi difensiva ed ha condannato Albanese, Francardo e Ardlzzone a 10 mesi e 15 giorni; Ghisleni, Rusconi e Stucchi a 5 mesi. Il p.m. dott. Vibertl aveva chiesto 2 anni per 1 primi tre e 6 mesi per gli altri. Tutti hanno potuto avere la condizionale ad eccezione di Stucchi, al quale anzi è stato revocato un precedente beneficio. Francardo e Albanese sono stati scarcerati ed è stato revocato li mandato di cattura contro Ardizzone. « Fa una ragazzata — ha detto uno dei difensori — che non si ripeterà. In carcere, Ghislenl ha preparato la tesi e, appena ottenuta la libertà provvisoria, si è laureato ». Domenico Giamborino, 36 anni, dopo la condanna - La cognata Angela, 32 anni