Gromyko giunto a Belgrado dice "Siamo amici, abbiamo gli stessi ideali,,

Gromyko giunto a Belgrado dice "Siamo amici, abbiamo gli stessi ideali,, lì ministro degli Esteri sovietico in visita per cinque giorni Gromyko giunto a Belgrado dice "Siamo amici, abbiamo gli stessi ideali,, E aggiunge: «Socialismo e comunismo uniscono i loqui politici con il ministro degli Esteri Tepavac - nostri popoli » - Già iniziati i colOggi l'incontro a Brioni con Tito (Dal nostro inviato speciale) Vienna, 2 settembre. La visita di Gromyko a Belgrado e la sua « apertura » nei confronti della Jugoslavia hanno concentrato oggi l'interesse degli ambienti politici di Vienna e degli altri Stati mitteleuropei sulla capitale jugoslava. Stasera 1 giornali austriaci sottolineano l'atmosfera distensiva in cui si è svolto l'incontro fin dalle sue prime battute. Gromyko accompagnato dalla moglie è arrivato all'aeroporto di Belgrado stamattina ed è stato ricevuto dal ministro degli Esteri jugoslavo Mirko Tepavac e da altri esponenti del governo federale. L'avvenimento aveva un significato e un valore particolare; da tre anni nessun alto esponente sovietico era mal andato in Jugoslavia. L'ultimo, nel settembre del 1966, era stato Breznev; Gromyko, da sette anni a questa parte, non aveva messo piede nella Repubblica federale. Nel frattempo le relazioni fra i due Paesi avevano subito burrascosi contraccolpi. Lo stesso incontro odierno è stato oggetto di lunghi negoziati. In un primo tempo Mosca aveva proposto che fosse il ministro degli Esteri jugoslavo a recarsi nellTJrss, ma" Tito si era dimostrato irremovibile: l'ultima a muoversi era stata Ih Jugoslavia, ora toccava all'Unione Sovietica. Anche la vigilia dell'incontro, con il contrasto fra il discorso distensivo di Tito a Zara e le impennate antisovietiche del Quotidiano della intellighentija belgradese, era stata burrascosa. Quale atteggiamento avrebbe assunto Gromyko? Pur cercando una intesa avrebbe mantenuto 11 suo intervento ad un livello freddamente diplomatico o si sarebbe espresso in termini più calorosi? Fin dal primo momento si è capito che la seconda ipotesi era quella esatta. Tutti hanno Immediatamente notato che II ministro degli Esteri sovietico, contraria- mente a quanto molti pensavano, non ha parlato soltanto a nome del suo Governo, ma ha fatto un aperto riferimento al Partito comunista dell'Urss. «Partito e Governo sovietici — egli ha detto, anteponendo addirittura il partito al governo — si augurano che 1 rapporti fra Jugoslavia e Unione Sovietica si sviluppino sempre più positivamente». Anche maggiore impressione hanno suscitato altre due frasi: quella con cui Gromyko ha affermato che « il popolo sovietico e quello jugoslavo hanno gli stessi ideali: il socialismo e il comunismo » e quella in cui ha sottolineato il «valore di una amicizia divenuta d'acciaio durante la lotta comune contro il fascismo ». E' la prima volta, da molti anni a questa parte, che un alto esponente sovietico fa simili dichiarazioni. Qualcuno ha fatto notare che « l'avere come ideali il socialismo e il comunismo » non equivale a riconoscere alla Jugoslavia la qualifica di « Stato socialista». Ma si tratta di una distinzione bizantina; dati i precedenti, il riconoscimento di Gromyko assume il valore di una vera e propria «svolta politica». Resta da vedere ora se a questo iniziale embrassons nous seguiranno fasi altrettanto distensive. Nei colloqui che Gromyko ha avuto con il collega jugoslavo nel tardo pomeriggio di oggi i due uomini politici hanno affrontato 1 problemi dei rapporti bilaterali (cooperazione economica a corto o a lungo termine?), del Medio Oriente e del Mediterraneo. I problemi politici più impegnativi come la teoria della sovranità limitata, che Belgrado respinge energicamente, la Cecoslovacchia e la sicurezza europea, saranno probabilmente discussi nell'incontro che il ministro degli Esteri sovietico aVrà domani a Brioni con il maresciallo Tito. Anche il tatto che questo colloquio sia stato anticipato (in un primo tempo sembrava che dovesse aver luogo sabato, alla fine della visita) è stato interpretato come un altro sintomo di avvicinamento. Gaetano Tumiati Bld I) i Belgrado. I) ministro degli Esteri sovietico Gromyko, a sinistra, accolto dal collega jugoslavo Tepavac ieri all'arrivo da Mosca per una visita di cinque giorni (Tel. UPI)