Record di Azzaro: m 2,16 nel salto in alto di Paolo Patruno

Record di Azzaro: m 2,16 nel salto in alto Conclusi a Milano i campionati italiani di atletica leggera Record di Azzaro: m 2,16 nel salto in alto Ha migliorato di un centimetro il suo primato - Limite nazionale per la Vettorazzo nei 100 ostacoli: 14"2 - Applausi a Remiti Milano, lunedì matt. Primato nazionale nel salto In alto maschile nella giornata di chiusura dei campionati italiani all'Arena di Milano. Erminio Azzaro, ventunenne salernitano, studente a Roma all'Istituto superiore di educazione fisica, ha saltato 2 metri e 16, ritoccando di un centimetro il limite da lui ottenuto a metà maggio a Formia. E' stata questa una delle non molte note squillanti delle gare conclusive degli assoluti. C'è ancora da ricordare il successo di Bello sui 400 metri, con il secondo tempo italiano di ogni tempo, a due decimi dal record di Ottolina; c'è da rammentare il bello exploit del trentaduenne Lievore nel giavellotto, merita una menzione anche il primato di Magali Vettorazzo sui 100 metri ostacoli, ma Ottoz, in sommarie condizioni di forma, ha vinto con un tempo per lui soltanto discreto: 13"9. Sono mancati altri risultati di rilievo, mentre Berruti, vecchia gloria ormai trentenne, ha dovuto « abdicare » sui 200, gara che aveva vinto ancora a Trieste nella passata edizione dei campionati, lasciando al reggiano Abeti il ruolo di prima figura dello sprint nazionale. Un declino certamente triste, quello di Livio Berruti, alle prese con gli anni e con una fastidiosa tendinite, ma nobilitato dallo sprint dell'atleta, sempre in lizza, anche a costo di arrivare ultimo nella finale. Livio ha concluso la prova claudicante, sul rettilineo finale, dopo una curva che per un attimo pareva far rivivere quelle, memorabili, di qualche anno fa. E generosi applausi hanno accompagnato Berruti alla premiazione, ai piedi di quel podio che per tante volte ave va salito dopo i suoi successi. « Non possono più vincere con un piede solo — ha detto l'ex campione olimpionico — Tto fatto quello che ho potuto; adesso scappo, torno subito a casa: nei prossimi giorni devo sostenere l'ultimo esame all'università, devo pensare anche a questo ». Il pubblico ha compreso il sottile dramma di Berruti, l'ha applaudito con affetto. Ma il ruolo di protagonista della giornata è passato ad Azzaro, simpatico e baffuto salernitano, che ha iniziato la difficile e lunga scalata di avvicinamento ai 2,20 che costituiscono il limite dell'elite mondiale. Perso Schivo a quota 2,05, Azzaro ha superato agevolmente i 2,10, limite invece in¬ valicabile per Drovandi. Asticella a 2,16, la misura record: sbagliata d'un soffio la prima prova e più nettamente la se conda, Azzaro ha fatto centro al terzo tentativo. Correva a braccia levate verso la cancellata della curva, un rapido abbraccio all'allenatore Vittori, poi di nuovo in pedana, all'assalto dei 2,20. Ma dopo il primo errore, Azzaro desisteva. Un centimetro alla volta, per ora, sulla scìa del mitico Brummel, che resiste da anni in cima alla classifica mondiale col suo 2,28. Ottoz primatt'ore sugli ostacoli, pur se con un tempo soltanto discreto, per lui. In batteria era eliminato Franco Frinolli, fratello minore di Roberto, il campione dei 400 ostacoli, e in finale a contendere il successo a Eddy, fin sul traguardo, erano in tre: i romani Liani e Virgili, e l'aostano Acerbi, ventenne, fisico da « superman », emulo, si spera, del concittadino Ottoz. E tutti e tre si sono classificati in 14": un bilancio complessivo di prim'ordine per questa gara. Sergio Bello in evidenza sul 400, e tempo di assoluto rilievo (46"4), dopo una strenua lotta con Tricheiio (46"6, nuovo primato juniores) e Fusi. Un altro record juniores è stato eguagliato dal torinese Marietta, secondo nei 1500 dietro Del Buono. Primato nazionale, in campo femminile, per Magali Vettorazzo, sui 100 metri ostacoli, con 14"2, e doppio successo delle atlete torinesi con la Bruni nei 200 (24"8) e della Ramello nei 1500 metri, di solito terreno riservato agli exploit della Pigni; e infine ventesimo scudetto tricolore per Donata Govoni nei 400 metri. Ultime emozioni, nelle gare di chiusura, per merito di Lievore, che all'« Arena» (dove tanti anni fa aveva stabilito il primato mondiale del giavellotto) ha ritrovato la grinta tanto da vincere con un lancio di metri 80,80, e per merito di Magali Vettorazzo che s'imponeva nel lungo e delle ragazze della Snia Libertas di Torino, vincitrici della 4 x 400. Paolo Patruno 11 salto record di Azzaro all'Arena di Milano: al terzo tentativo il salernitano supera i metri 2,16 (Telefoto « Ansa »)

Luoghi citati: Formia, Milano, Roma, Torino, Trieste