De Gaulle comandava la Francia ma era comandato dalla moglie

De Gaulle comandava la Francia ma era comandato dalla moglie Rivelazioni del nipote Alain su un giornale inglese De Gaulle comandava la Francia ma era comandato dalla moglie Mettendogli di nascosto caffè nel whisky, madame Yvonne lo indusse a rinunziare a quel liquore ed a tornare agli aperitivi francesi L'ha sempre costretto ad indossare calzini e magliette che gli confeziona - Il generale non può neppure aprire i libri dei conti di casa Londra, lunedì mattina. Il-1'popolarissimo -'giornale The People (cinque milioni di copie) ha pubblicato ieri la prima di una serie dì puntate che il nipote di De Gaulle, Alain, ha scritto sulla vita familiare del Generale. Ne scaturisce un ritratto assai singolare dell'uomo che per tanto tempo ha governato la Francia con la maniera forte: in casa il Generale si trasformava, diventava un uomo estremamente arrendevole, soggetto in tutto alla moglie. La signora Yvonne, abilissima diplomatica, riusciva ad imporgli i suoi voleri con un'arte tanto sopraffina che il grande Charles era convinto di essere lui stesso a prendere le decisioni. Una volta, per esempio, riuscì a fargli I smettere di bere whisky. Si era nel '40, i De Gaulle erano in Inghilterra. Il Generale aveva preso l'abitudine di bere un bicchiere di whisky prima dei pasti, come aperitivo. La signora Yvonne cominciò a mettergli di nascosto del caffè nel liquore aumentando progressivamente le dosi senza che egli se ne accorgesse. Finché un giorno, prima di pranzo. De Gaulle assaggiò la pozione e la respinse con una smorfia di disgusto: « Che robaccia! Non capisco come abbia l'at- to a trovarci gusto per tanto tempo ». Da quel giorno riprese a bére aperitivi francesi.:: u,..<;<- a;..-,; .• ;\\ : Al generale De Gaulle non è mai stato consentito neppure di gettare un' occhiata nel libro delle entrate e delle uscite, che madame Yvonne tiene scrupolosamente. «Tu governi la Francia, ma io governo la casa» diceva lei, e il grande Charles non se ne lamentava. Anzi, se ne dimostrava piuttosto soddisfatto: Qualche volta levava una timida protesta, se l&-si Ostinava a fargli indoséere calzini e magliette che aveva personalmente confezionato a maglia: avrebbe voluto indossare qualcosa di un po' più elegante, ma non c'era verso. Al massimo, la moglie andava a comperarglieli nei negozi a buon mercato. Era l'unica spesa che gli avrebbe fatto piacere: per tutto il resto si mo$*~ava economo quanto la moglie. E' ricchissimo, ma la residenza di Colombey-les-Eglises non lo dimostra: non ci sono stufe elettriche né a gas, tutta la eucina viene fatta su un vecchio potager a'legna. Allo stesso modo non esistono lavatrici né lucidatrici né aspirapolvere né qualsiasi altro attrezzo automatico. « Il miglior modo di lavare i pavimenti è adoperare l'olio di gomito » dice ancora adesso il generale. Il suo studio è arredato in modo semplicissimo: una scrivania, qualche sedia di legno, nessuna poltrona, molto libri. La stessa semplicità che rivestiva il suo appartamento all'Eliseo. Qui aveva fatto portare i piatti, le posate, le lenzuola, le tovaglie della sua tenuta di Colombey. I pasti erano monastici: di quando in quando si concedeva il lusso di mangiare un mango od un avogado, frutti tropicali di cui era ghiotto. Alain De Gaulle conclude: « Non vorrei essere frainteso. Lui era il nostro capo tribù. In famiglia si parlava di lui chiamandolo " Le Patron " ». Un Patron, comunque, guardato a vista dalla moglie: madame Yvonne, per essere certa che il Generale non andasse a mettere il naso nei libri dei conti, ha l'abitudine di mettere un capello fra le pagine, in maniera da accorgersi subito se queste sono state aperte. Per la verità. De Gaulle non è mai stato sorpreso sul fatto. (Ansa) De Gaulle è tornato a Colombey ed ha ripreso le passeggiate in campagna con la moglie

Persone citate: Alain De Gaulle, De Gaulle

Luoghi citati: Francia, Inghilterra, Londra