Gli elicotteri cercano i 10 italiani dispersi

Gli elicotteri cercano i 10 italiani dispersi Gli elicotteri cercano i 10 italiani dispersi Stamane cominciano in Costa d'Avorio le trattative per liberare i primi 14 tecnici delP«Agip» Il presidente Saragat, in un messaggio al decano degli ambasciatori africani a Roma, esprime la preoccupazione per la sorte dei nostri connazionali non ancora rintracciati Roma, lunedì mattina. Una prima speranza per i dieci tecnici italiani dell'» Agip-Nigeria » che, dal 9 maggio scorso, sono ancora dispersi neUe impenetrabili foreste del Biafra. Dna notizia ufficiale, diffusa nella notte, ha reso noto che si è riusciti ad ottenere una sospensione delle attività beUiche da parte deUe truppe federali nigeriane nella zona dei due campi petroliferi di « Kwale-3 » e Optali. Il breve armitii tt d t stizio permette, da stamane, di far entrare in azione gli elicotteri delta Eni» che sorvoleranno la boscaglia alla ricerca di eventuali dispersi. L'azione, preparata e coordinata nei minimi particolari, consentirà di compiere una vastissima esplorazione. Nel frattempo, al di là delle linee, un battaglione di soldati dell'esercito secessionista batterà-tutta la regione. :« Ci so- ntaciilfbugRl no speranze fondate — è stato dichiarato — di ritrovare al più presto • tracce dei tecnici dispersi ». Mentre in Costa d'Avorio iniziano oggi le trattative per il rilascio dei 18 tecnici dell'«Agip» prigionieri in Èiafra, il presidente della Repubblica, Saragat, ha espresso in un messaggio al decano degli ambasciatori africani a Roma la preoccupazione per la sorte dei nostri connazionali. «La "Giornata dell'Africa" che si celebra oggi — dice il messàggio — cade quest'anno in un momento ih cui l'animo di tutti gli italiani è* 'dòlò'r'osàrriérite turbato" jiér" la sorte toccata ad un gruppo di tecnici inviati a prestare la loro opera per il progresso e lo sviluppo del continente africano. « Desideriamo in questa occasione rivolgere l'espressione del nostro vivo ringraziamento per quanto, in risposta ai nostri appelli, è stato fatto e si sta facendo in favore dei nostri connazionali per ottenere la liberazione di coloro che già sono stati rintracciati e sollecite notizie di quelli tanto ansiosamente ricercati. «Purtroppo non possiamo non rilevare come il grave episodio costituisca una conferma delle preoccupazioni ripetutamente espresse dall'Italia per il perdurare di un sanguinoso conflitto e per le crudeli conseguenze che esso comporta ». Le trattative per il rilascio dei prigionieri — che oggi si svolgono nella Costa d'Avorio tra l'ambasciatore d'Italia Bolasco, due dirigenti dell'Eni e due alti funzionari biafrani — cominciano ad avviarsi su un terreno concreto. Aumentano invece le incognite sulla sorte toccata ai dispersi, dopo quanto ha detto padre Bayer al ritorno dalla sua missione nel Biafra. I tecnici catturati e quelli di cui non si hanno notizie erano in due campì diversi. Quelli del. campo «Okpaì» furono assaliti per primi e catturati. Gli undici uomini che mancano all'appello erano, invece, nel campo « Kwale 3 ». Per quanto si è riusciti a sapere, questo campo fu conquistato dopo una violenta sparatoria. Probabilmente i soldati nigeriani che sorvegliavano la strada di collegamento tentarono di opporsi all'attacco bìafrano. Cosa sia successo nel corso della sparatoria e dopo non si sa. « E' possibile che gli italiani siano stati scambiati per mercenari >r. a. r.

Persone citate: Biafra, Italia Bolasco, Saragat

Luoghi citati: Africa, Costa D'avorio, Italia, Nigeria, Roma